Demolizione Torri Pieve Emanuele, abbattimento dell’ecomostro
Le Torri Pieve Emanuele erano state costruite negli anni 80 con la destinazione ad uso ufficio ma, da più di vent’anni, versavano in un totale stato d’abbandono, con notevoli problemi strutturali e di generale degrado. Parliamo dei due edifici abbattuti ieri dalla General Smontaggi, durante una demolizione che “si inserisce nel più vasto intervento di recupero urbano del quartiere di via delle Rose (ex area Incis), e che prevede la realizzazione di edifici per l’edilizia residenziale e di un’area commerciale”.
Gli edifici abbattuti
Le due costruzioni, altre circa 33 metri ciascuna, per un totale di nove piani fuori terra più tre corpi ascensore e un volume totale di circa 35.100 metri cubi ciascuno, fanno parte di un complesso di dodici immobili (due dei quali già abbattuti un anno fa), posto su di un’area di circa 200 mila metri quadrati, ex proprietà dell’Enpam, e sita tra via delle Rose e via dei Tulipani.
La tecnica adottata per la demolizione delle Torri Pieve Emanuele
Per la demolizione è stata adottata la tecnica del ribaltamento per mezzo di microcariche esplosive.
– Alle 15 di ieri, circa 100 kg di esplosivo sono stati posti nei primi tre piani fuori terra delle torri, “mantenendo in ogni piano un allineamento di pilastri non minati per direzionare il crollo”. Tale modalità di intervento ha fatto sì che, in virtù della limitata larghezza dell’edificio rispetto alla sua altezza, l’abbattimento avvenisse con una caduta laterale e abbassamenti progressivi. In questo modo è stato possibile dirigere il crollo di ciascuna torre in aree atte allo scopo e che non creassero danni agli edificio strutture vicine.
«Abbiamo realizzato un intervento tecnicamente ineccepibile, un grande successo di squadra», è stato il commento di Vittorio Conte, della General Smontaggi.
I 706 nuovi alloggi Aler che verranno realizzati
Il progetto, frutto di un accordo sottoscritto tra Comune, Regione Lombardia e Aler Milano, e recepito nel Piano regolatore generale vigente, prevede la demolizione di parte degli edifici esistenti e il successivo potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mediante la realizzazione di 706 alloggi destinati a ospitare quasi 2.000 abitanti.
L’accordo prevede anche un incremento delle infrastrutture e di tutti quei servizi di pubblico interesse, con un occhio di riguardo alla limitazione degli impatti ambientali. Il costo dell’operazione è stato di 170 milioni di euro. Regione Lombardia, per la realizzazione degli alloggi Erp, ha stanziato circa 36,5 milioni di euro mentre, altri 24 milioni di euro, sono stati messi a disposizione dall’Aler Milano per abitazioni e opere di urbanizzazione essenziali.
Secondo le previsioni nel 2015 dovrebbero essere pronti i primi 560 alloggi, di cui 375 di edilizia residenziale pubblica e 185 di edilizia convenzionata. I restanti 146 di edilizia libera verranno terminati successivamente.
Le autorità presenti
Presenti allo smantellamento il sindaco di Pieve Emanuele, Paolo Festa, l’Assessore Regionale alla Casa, Nazzareno Giovannelli, Aler Asset e Infrastrutture lombarde.
– «È un’iniziativa importante che risponde in pieno all’esigenza di recupero delle aree dismesse» ha affermato l’assessore Giovannelli.
– Più malizioso il commento del primo cittadino: «Le demolizioni effettuate questo pomeriggio rappresentano l’abbattimento di un modo di fare politica legato al malaffare».