Italia – Svezia 0 a 0 Qualificazioni Russia 2018, dopo 60 anni siamo fuori dai Mondiali
Tanta grinta, ma poca qualità. Non possiamo che riassumere così la partita di questa sera a San Siro. Ci mancherebbe, non si può recriminare sulla determinazione e sulla forza d’animo, ma gli Azzurri sono apparsi davvero inconsistenti e privi di quella lucidità mentale necessaria per poter ribaltare la sconfitta contro una Svezia, non certamente la migliore della sua storia, ma comunque ben organizzata e cinica. Non si va ai Mondiali e, bisogna dirlo, appare giusto così.
UNA FORMAZIONE CON TANTE NOVITÀ– Il 3-5-2 come sicurezza e qualche cambio per sperare di giocare sull’orgoglio di quei calciatori che hanno visto meno il campo. Poche novità nella sfida casalinga contro la Svezia, ma significative sul piano tattico e morale. Su tutte vedasi Jorginho e Gabbiadini.
– Inutile chiedersi adesso perché Ventura abbia continuato ad insistere sul 3-5-2 non avendo a disposizione due attaccanti in grado di completarsi e integrarsi l’un l’altro.
– Inutile chiedersi il perché dell’esclusione di Insigne ed El Shaarawi, forse gli unici a poter avere quel guizzo necessario per dare imprevedibilità alla fase offensiva degli Azzurri.
– Inutile chiedersi perché si sia dato spazio, all’improvviso, a Gabbiadini e Jorginho, proprio nella gara più delicata.
LA PARTITA – Serviva un’Italia con fantasia e qualità, invece abbiamo puntato tutto sul coraggio e sull’orgoglio. Dove c’era bisogno di testa, abbiamo preferito usare il cuore. E questa scelta non ha pagato.
– Siamo più forti della Svezia, ma molte volte questo non basta. Si sono salvati Jorginho, faro del centrocampo addirittura più lucido del tanto osannato Verratti, ed El Shaarawi, inserito però troppo tardi.
– Poche le occasioni da rete create questa sera. Certo, a livello offensivo è stato fatto qualcosa in più rispetto all’andata, ma contro la Svezia era lecito aspettarsi di più rispetto a qualche tiro fuori di Candreva, Florenzi ed Immobile e un paio di belle parate di Olsen sui romanisti Florenzi ed El Shaarawi.
UN RECORD NEGATIVO E UN FUTURO SEGNATO – Era dal lontano 1958 che l’Italia non partecipava ai Mondiali. E dopo 60 anni il fallimento si ripete. L’allarme arriva da Buffon che parla di un fallimento “anche a livello sociale”.
– Il futuro di Ventura è segnato. L’ex allenatore del Torino pagherà per tutti, ma il fallimento è generale. A partire da Tavecchio, colui che si è fatto carico della scelta del commissario tecnico dopo l’addio di Conte, fino ai giocatori che, è certo, avrebbero potuto fare di più in determinate occasioni.
– Dopo la debacle del Bernabeu contro la Spagna l’Italia si è sciolta e non ha più saputo risalire la china. Non tanto nel risultato, quanto nella concentrazione mentale e nella sicurezza di sé stessa.
(foto: wikipedia.org)
Matteo Torti