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Milan: manca qualcosa per il salto di qualità

Il Milan è la terza forza della Serie A, ma la gara del weekend contro il Bologna ha confermato che ai rossoneri manchi qualcosa per poter fare il salto di qualità e giocarsela alla pari con le prime della classe, ovvero Inter e Juventus.

Partiti in prima fila per il campionato dopo un mercato estivo oculato e interessante, i meneghini ad oggi non sono mai stati realmente in corsa per lo scudetto. Qualcuno sostiene che il ciclo di Stefano Pioli sia al capolinea, altri evidenziano il buon lavoro svolto dal tecnico che negli ultimi anni ha tenuto il ‘Diavolo’ costantemente tra le prime quattro (con l’asterisco l’anno scorso, considerato che sul campo i rossoneri avevano chiuso al 5° posto).

Negli ultimi tempi i risultati sono indubbiamente migliorati in campionato, ma il cammino in Champions League non è stato all’altezza di uno dei club più titolati a livello internazionale. Scivolato in Europa League, il Milan ha perso una buona fetta degli introiti che garantisce la competizione continentale regina, ma non è questo il più grosso problema che ha al momento la società lombarda. La proprietà, RedBird Capital Partners, ha di recente inserito in società anche Zlatan Ibrahimovic, per provare ad aggiungere personalità in uno staff tecnico che ha visto in estate i licenziamenti di Maldini e Massara.

Quando si perdono alcune bandiere, è inevitabile che l’ambiente ne risenta e accusi il colpo, ma il rientro dell’ex centravanti svedese da solo non può fare miracoli. Di sicuro, una valutazione che sarà fatta al termine della stagione, assieme a quella relativa alla guida tecnica, sarà di natura atletica. Lo stillicidio di infortuni, soprattutto di natura muscolare, ha rappresentato fin qui un grosso limite per il Milan, che si è trovato spesso ad affrontare le partite con i giocatori contati o con alcuni elementi adattati in ruoli non loro.

Una delle sfide che dovrà affrontare nel prossimo futuro il club meneghino è proprio quella di un allenatore che porti con sé uno staff atletico in grado di far correre i rossoneri, senza che gli stessi si rompano ogni due per tre. In questo senso, molti indizi portano verso l’ex Juve e Inter Antonio Conte, attualmente libero e corteggiato negli ultimi tempi soprattutto da Roma e Napoli. Il salentino tornerebbe dalla sua Vecchia Signora, ma al momento le sue richieste sembrano fuori portata. Un altro nome che stuzzica molto dalle parti di Casa Milan è quello di Raffaele Palladino, alla sua seconda stagione alla guida del Monza dell’ex Galliani.

A proposito di “casa” Milan, attenzione al progetto relativo al nuovo stadio, poiché di recente è arrivato l’ok del sindaco di San Donato Milanese. La giunta comunale ha infatti approvato una delibera che esprime un giudizio favorevole sulla fattibilità della proposta presentata per la realizzazione dell’impianto dei rossoneri. Ha inoltre riconosciuto che la fase successiva delle operazioni richiede l’attuazione attraverso un apposito accordo di programma. Secondo il progetto attuale, il nuovo stadio di proprietà del Milan avrà circa 70mila posti a sedere: l’obiettivo è quello di lasciare San Siro entro il 2028.

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