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Stefano Pioli nuovo allenatore dell’Inter, contratto fino al 2018

stefano-pioliDopo più di una settimana di confusione totale e di riflettori puntati, l’Inter ufficializza il nuovo allenatore; alla Pinetina arriva l’ex Lazio Stefano Pioli che, dopo aver rescisso con i biancocelesti, ha firmato con i neroazzurri un contratto di quasi 2 milioni di euro netti all’anno, fino al giugno 2018. Anche nel contratto del successore di De Boer è stata inserita una clausola che, in caso di interruzione anticipata del rapporto, prevede un esborso di buona uscita minimo.
IL COMUNICATO NEROAZZURRO – F.C. Internazionale annuncia di aver trovato un accordo con l’allenatore Stefano Pioli. Il tecnico emiliano si legherà ai colori nerazzurri fino al 30 giugno 2018 e sarà accompagnato a Milano da alcuni nuovi collaboratori che entreranno a far parte dello staff della prima squadra: Giacomo Murelli (allenatore in seconda), Davide Lucarelli (collaboratore tecnico), Matteo Osti (preparatore atletico) e Francesco Perondi (preparatore atletico).
CASTING CHIUSI: MA QUANTO IMBARAZZO – Quella utilizzata dai vertici Suning in casa Inter è una strategia del tutto nuova per il nostro calcio. Esonerare un allenatore un lunedì di fine ottobre e metterci oltre una settimana a scegliere il successore, tra l’altro con due delicati impegni nel mezzo, era un qualcosa mai avvenuto in Italia.
– Certo, serviva prendersi tempo per evitare una nuova decisione affrettata; serviva ragionare bene su come impostare i prossimi mesi e su che messaggio dare ai tifosi: traghettatore in attesa del sogno Simeone o nuovo progetto con Villas-Boas?
– Scartata da subito le idee Hiddink e Blanc e, poco dopo, quella che conduceva al portoghese Villas-Boas (ingaggiato proprio pochi giorni fa dallo Shangai SIPG per 13 milioni di euro a stagione), il casting ha riguardato l’ex Villareal, Marcelino e l’ex Lazio, Stefano Pioli.
– Dopo una prima fase in cui il fascino iberico sembrava aver conquistato la parte cinese della dirigenza, la “minoranza” italiana ha avuto la meglio e tra il traghettatore e il nuovo progetto si è scelto, inesorabilmente, la più classica delle “vie di mezzo”.
– Si perché definire un allenatore pagato 2 milioni di euro netti all’anno come un traghettatore è sminuirne il ruolo e la professionalità; ma pensare che con Pioli si possa aprire un progetto vincente, è altrettanto idea piuttosto ottimista.
SUBITO IL MILAN PER LUI – Classe 1965, Stefano Pioli ha avuto prima un passato da calciatore. Da giocatore ha vissuto la carriera tra Parma, Juventus, Verona e Fiorentina, prima di passare a Padova, Pistoiese e chiudere alla Fiorenzuola.
– Da tecnico inizia a Salernitana e Modena, ma il primo salto di qualità ce l’ha nel 2006 quando diventa tecnico del Parma: 22 partite, 15 punti ed esonero che lo porta a Grosseto, neo promosso in Serie B.
– Passa così, sempre nella serie cadetta, al Piacenza prima e al Sassuolo poi; un anno a Chievo lo riporta in alto e così arriva l’incarico a Palermo dove non può che avere un rapporto burrascoso con Zamparini.
– Alla Lazio arriva nel 2014 e ci rimane per quasi stagioni: alla prima stagione arriva la finale di Coppa Italia, persa contro la Juventus ai supplementari e un 3° posto che proietta i biancocelesti ai Playoff di Champions League. Nella sua seconda stagione, chiusa anticipatamente alla 32esima di A dopo la sconfitta per 4 a 1 nel derby, vede calare vistosamente la propria percentuale di vittorie.
– L’8 novembre arriva l’occasione più ghiotta della sua carriera: l’Inter lo chiama. Avrà dieci giorni di tempo per conoscere squadra ed ambiente, prima di sfidare il Milan nel derby della tredicesima giornata.
FORMAZIONE E GRANA CANDREVA – Alla Lazio il marchio di fabbrica di Stefano Pioli era il 4-3-3; a Milano dovrebbe essere riproposto, magari con il 4-2-3-1 come alternativa. In biancoceleste i punti fermi erano Candreva e Felipe Anderson ai lati di Klose; a Milano potrebbe affidarsi allo stesso Candreva e Perisic sulle corsie, con Icardi al centro, sfruttando Banega come mezz’ala di centrocampo assieme a Joao Mario e Brozovic.
– Unica grana da risolvere e subito è quella con Candreva: l’ex biancoceleste aveva avuto un rapporto conflittuale con il tecnico, proprio quando entrambi erano alla Lazio. Il motivo? La fascia di capitano data a Lucas Biglia per convincerlo a rimanere a Formello e non a Candreva.
– “Ci tenevo alla fascia di capitano, me la meritavo. Ma Pioli mi ha deluso. Anche se comunque c’erano tante persone arrivate prima di me, pensavo di meritarmela. Poi però hanno scelto Lucas Biglia. Non voglio fare polemica, magari il mister pensava di fare una scelta giusta per il gruppo ed il gruppo l’ha presa bene. Pioli non mi ha mai dato spiegazioni e a quel punto gli ho detto che non ero pronto per fare il vicecapitano. Ci sono rimasto male, ma probabilmente non è stata una scelta del mister, non lo so”.
(foto: Football.ua)

Matteo Torti

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