Sospensione Area C Milano dal 26 luglio 2012, decisione del Consiglio di Stato, i dettagli
Area C è sospesa da oggi, giovedì 26 luglio 2012, fino a tempo, per ora, “quasi” indeterminato. Dopo 6 mesi di vita, il provvedimento “pupillo” del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, è stato bloccato.
LA NOTIZIA E’ UFFICIALE: ANDARE IN CENTRO CITTA’ RITORNA GRATUITO PER TUTTI – La conferma dell’accaduto è stata divulgata dallo stesso sito del Comune di Milano: la Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha pronunciato un’ordinanza, depositata ieri pomeriggio, relativa al ricorso proposto da Mediolanum Parking Srl.
– La società, sita nel cuore di Area C (in Largo Corsia dei Servi, a pochi metri dal Duomo), aveva già fatto istanza al Tribunale Amministrativo Regionale, rigettata il 6 giugno 2012.
– A seguito del rigetto, proseguendo con massima determinazione nel sostenere che l’introduzione del ticket Area C danneggiasse gravemente gli interessi economici della società, Mediolanum Parking ha quindi continuato la propria battaglia, portando documenti e incartamenti davanti al Consiglio di Stato.
– Quest’ultimo, si è quindi pronunciato accogliendo l’appello e, in riforma dell’ordinanza impugnata, accogliendo l’istanza cautelare di primo grado. Risultato:
FINO A QUANDO L’ACCESSO AL CENTRO RIMARRA’ GRATUITO? – La palla torna in mano, adesso, al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che dovrà pronunciarsi nel merito della controversia.
– Sebbene tale udienza dovrebbe venire fissata, presumibilmente, tra ottobre e novembre, è possibile venga anticipata (ad ogni modo non prima del 16 di settembre, data di riapertura del Tribunale).
– Dopodiché si saprà se il balzello verrà ripristinato, oppure definitivamente cancellato.
MARAN, L’ASSESSORE “ATTAPIRATO” – Decisamente contrariato l’assessore alla Viabilità di Milano, il giovane 32enne Pier Francesco Maran, fautore e sostenitore di Area C.
– “Rispettiamo l’ordinanza del Consiglio di Stato, che comunque contraddice numerose decisioni del Tar Lombardia, che si era espresso in modo inequivocabile respingendo tutte le richieste di sospensiva presentate. Siamo certi che Area C – afferma l’Assessore – sarà confermata dall’udienza di merito che auspichiamo possa essere fissata nel più breve tempo possibile. Area C in sei mesi ha ridotto il traffico del 34% nel centro città, il numero degli incidenti e ha consentito ai milanesi di respirare meno sostanze velenose. Ha quindi avuto un innegabile impatto positivo per la qualità della vita di tutti. Oggi registriamo con rispetto ma anche preoccupazione che in un’aula giudiziaria è stato ipotizzato il danno subito da un parcheggio privato e questo blocca un provvedimento utile a tutti i milanesi”.
LE RAGIONI DELL’AVVOCATO DELLA MEDIOLANUM PARKING, L’APRIPISTA PER GLI ALTRI COMMERCIANTI – Il legale del ricorrente, Federico Tedeschini, ha spiegato che i giudici del Consiglio di Stato hanno riconosciuto il “danno irreparabile” sofferto dall’azienda e dichiarato l’incompetenza della giunta comunale arancione sulle politiche tariffarie.
– La fattispecie legale diventa di massima importanza soprattutto alla luce dei tanti comitati di negozianti che, da sei mesi, conducono una lotta contro i danni economici provocati alle proprie attività da Area C.
– Accolta anche l’osservazione per la quale Area C sarebbe basata su un impianto progettuale e normativo oramai troppo vecchio, cioé il Piano urbano del traffico firmato dall’ex sindaco Gabriele Albertini il 7 luglio 2003. In base ad esso, si introduceva un sistema di road pricing per «migliorare e implementare il sistema complessivo della mobilità», nonché un pedaggio «per accedere a zone maggiormente soggette a congestione».
L’AREA C: 8 KM QUADRATI – Area C, si ricorda, è un provvedimento attivo soltanto sulla superficie dei Bastioni milanesi, pari ad un’estensione di 8 km quadrati contro i quasi 200 km quadrati di estensione coperti dalla città di Milano, hinterland escluso.
– “Come potrebbe, un’area così piccola, influire sulla qualità di vita dell’intera città?” hanno obiettato fin da subito i cittadini.
– Del resto, l’obiezione non era certo stata una novità per il Comune: durante gli incontri con i cittadini svoltisi nei 10 giorni precedenti all’attivazione di Area C, i residenti di tutti le 9 zone milanesi avevano sollevato decine di critiche strutturali al provvedimento che, i vari assessori, hanno sempre giurato essere stato preso nell’interesse della salute dei cittadini, e non perché inizialmente era stato stimato avrebbe fatto introitare a Palazzo Marino 34 milioni di euro, rispetto ai 4,8 di Ecopass.
GLI EFFETTIVI RISULTATI DI AREA C, QUALI SONO STATI? – Facendo un passo indietro, già a tre settimana dal varo di Area C, era risultato evidente l’aumento della presenza di moto e motorini nella Cerchia, poiché in grado di varcare le telecamere del pedaggio senza pagarlo.
– In merito, già all’indomani del battesimo di Area C, era stato chiesto a Maran: “Assessore, il provvedimento non porterà l’incremento del numero di motociclette all’interno della Cerchia?” Placida la risposta dell’assessore: “Per noi va bene, occupano meno spazio”. Alla logica replica: “Ma, assessore, inquinano comunque molto”, Maran aveva concluso ventilando nuovi esborsi per i cittadini: “Stiamo già pensando a nuovi provvedimenti”.
– Intanto, le centraline di Arpa non hanno lasciato margine di dubbio poiché, nonostante l’entrata in funzione di Area C, i valori del Pm10 hanno continuato a levitare, raggiungendo il record di livelli quasi 4 volte superiori il limite consentito.
IL TRAFFICO PERO’ E’ DIMINUITO. PERCHE’? – Una volta resisi conto, dati alla mano, che il PM10 non sarebbe mai diminuito grazie ad Area C, gli assessori della Giunta Pisapia hanno fatto un velocissimo dietro front sullo scopo del provvedimento, sostenendo che l’obiettivo fosse ottenere la diminuzione “del traffico milanese” (ricordiamo ancora che la Cerchia è costituita da 8 km quadrati rispetto ai quasi 200 dell’intera città). Ma il traffico avrebbe potuto non diminuire? La risposta, ovviamente, è no, poiché:
– non solo il pagamento di Area C è stato esteso a tutti i veicoli indistintamente, provocando di conseguenza il fenomeno per cui, pur di evitare il pedaggio, i cittadini circumnavigano tutto il centro (con il deleterio effetto di congestionarne la cintura esterna ed aumentarne l’inquinamento prodotto, come già detto),
– ma anche Area C ha completamente vietato l’ingresso in centro ai veicoli a benzina Pre Euro, gasolio Pre Euro, Euro I, Euro II ed Euro III
– in più dal 23 gennaio al 2 febbraio e dal 14 febbraio al 29 febbraio, a tutto ciò si è aggiunto anche il blocco totale delle circolazione degli Euro 3 diesel senza fap sia in tutta Milano che in provincia.
L’ALLARME DI CONFCOMMERCIO: CON LE AUTO, ANCHE I CLIENTI SONO DIMINUITI – Il provvedimento oltre a rivelarsi, quindi, pressoché inutile sul lato ecologico, è stato anche oggetto di un vero e proprio allarma dato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha dichiarato: «Siamo fortemente preoccupati perché il pm10 non è calato, mentre è diminuito il flusso di auto e il flusso di persone verso il centro. Questo ha contribuito a ridurre i consumi in un momento in cui abbiano bisogno di rilanciarli e non di deprimerli». «Ci troviamo in un momento di crisi – ha aggiunto Sangalli – e adesso più che mai non possiamo creare ostacoli ma cercare di andare incontro alle esigenze dei commercianti». Pertanto, il presidente di Confcommercio ha chiesto che “venga immediatamente fatto il punto della situazione, e si trovi una soluzione».
– La posizione dei commercianti, del resto, era già emersa come chiaramente danneggiata dagli interventi alla viabilità lo scorso dicembre, quando durante i due giorni di blocco del traffico deliberati per il 9 e 10 dicembre il calo delle vendite raggiunse picchi del 60%.
L’ULTERIORE RICERCA DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MONZA – Anche la Camera di Commercio di Monza, inoltre, ha presentato una ricerca, analizzando le ripercussioni economiche causate da Area C alle imprese lombarde. Nel dettaglio:
– arrivano a quasi 700 mila euro a settimana le perdite causate da Area C alle imprese milanesi e dell’hinterland;
– il 34% delle imprese lombarde, infatti, rinuncia a entrare nel centro della città per via della nuova misura;
– il 18% delle imprese, inoltre, sempre al fine di non pagare l’Eco-tass si obbliga a parcheggiare fuori dalla Cerchia.
L’ULTIMO SONDAGGIO DELL’ISPO: DIMINUZIONE DELL’ATTRATTIVITA’ DEL CENTRO E PENALIZZAZIONE PER I COMMERCIANTI – Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione), a luglio 2012 ha condotto un ulteriore studio per conto della Confcommercio di Milano, ancora sull’argomento Area C. In base quanto emerso
– Anziché ridurre l’inquinamento atmosferico, per il 30% degli intervistati l’Area C ha ridotto l’attrattività del centro;
– Il 22% dei milanesi e il 24% dei residenti hinterland ha diminuito le visite in centro città;
– Il provvedimento ha anche spento la voglia di fare shopping in Duomo e nelle vie limitrofe: 22% per Milano e 25% per l’hinterland);
– E’ inoltre diminuita la quota di chi si reca in centro per divertimento, rispettivamente 20% per Milano e 22% per l’hinterland, ed è stata registrata anche la riduzione delle visite in centro per shopping, divertimento o semplice piacere, con conseguenze negative sul giro d’affari dei commercianti della zona;
– In particolare, gli intervistati di Milano e hinterland (rispettivamente il 54% e il 60%) ritengono che Area C sia penalizzante nei confronti del propri business.
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