Arresto bande latinos Milano, si spartivano le zone cittadine a colpi di mannaia
Gli Agenti del Commissariato “Mecenate” di Milano hanno eseguito nelle prime ore di questa mattina 30 ordinanze di custodia cautelare verso 25 membri appartenenti a bande latinoamericane attive a Milano e hinterland: Latin King Luzbel, Neta, MS13 e New York.
I GIOVANISSIMI ARRESTATI E LE BANDE DI APPARTENENZA –
– Si tratta di 17 maggiorenni e 8 minorenni, tra i quali anche due ragazze, tutti sudamericani, per la maggior parte ecuadoriani.
– I malviventi, di età ricompressa tra 16 e 28 anni, sono ritenuti responsabili di tentati omicidi, rapine e risse tra le bande giovanili Latin King, Luzbel, Neta, MS13 e New York.
LA NASCITA DELLE INDAGINI E I TENTATI OMICIDI – L’operazione, coordinata dalle Procure presso il Tribunale Ordinario e presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, è stata condotta sui territori di Milano, Corsico, Sesto, Cinisello, Piacenza, Bergamo e Vercelli.
– L’indagine è nata a ottobre 2011 quando è stato compiuto il primo di 5 tentati omicidi riconducibili alla supremazia delle bande di latinos.
– In quell’occasione la vittima era stata un 16enne aggredito all’esterno della discoteca Secreto (da qui il nome dell’operazione, ribattezzata appunto “Secreto”) di via Boncompagni, avvenuto il primo ottobre 2011: si trattava di una vendetta per l’aggressione subita, il giorno precedente, presso la fermata metropolitana Cimiano, da un affiliato alla “pandilla” dei Neta
– Gli episodi successivi si sono verificati il 21 novembre presso una fermata del tram in via Torino, dove un appartenente alla MS13 era stato aggredito con una mannaia dai Neta; il 25 dicembre alla discoteca The Loft (in tale occasione venne ridotto in fin di vita, a colpi di mannaia, il capo dei “Trebol”); il 29 gennaio scorso, presso la stazione metropolitana Missori, con la violenta rapina ai danni di un ragazzo, compiuta da alcuni affiliati alla MS13 ed alla New York.
– Dalle indagini della Polizia è emerso come le aggressioni venivano organizzate nei minimi dettagli, procedendo poi a seguire la vittima ed aggredirla ad opera di più persone.
LE ARMI SEQUESTRATE – Tra le armi sequestrate stamattina un’ascia, una mannaia, diversi coltelli, una pistola, tirapugni di varia dimensione e fattura, cinghie e un nunchaku.
LA SPARTIZIONE DELLE ZONE DI MILANO – Secondo quanto spiegato dalla Questura, lo scopo delle aggressioni era inviare messaggi di “estrema chiarezza” alle bande di appartenenza delle vittime, in modo da aumentare sia la credibilità della banda dell’aggressore, sia il controllo delle aree cittadine dove condurre rapine e reati contro la persona e il patrimonio. Secondo quanto ricostruito, la città era spartita dalle 4 bande nelle seguenti zone, dove i malviventi compivano rapine soprattutto in coincidenza delle fermate della metropolitana:
– Trebol: Romolo – Corsico;
– Neta: Parco Largo Marinai;
– Luzbel: viale Monza – Pagano;
– MS13: Piazzale Maciachini.
I REATI CONTESTATI – Gli arrestati, come comunicato dalla Polizia, sono tutti regolari ed inseriti in contesti familiari avulsi dalla realtà criminale; molti dei soggetti in questione, comunque, hanno precedenti penali.
– Ai malviventi sono stati contestati 5 tentati omicidi e 6 rapine, anche se la Polizia non esclude che i reati da portare alla luce possano aumentare.
– Tra le vittime della rapina anche italiani, prevalentemente ragazzi di giovane età, depredati soprattutto di orologi.
– I soggetti sono stati portati tutti in carcere, non solo a San Vittore ma anche presso differenti strutture dell’hinterland: lo scopo è quello di evitare rappresaglie all’interno delle case circondariali, poiché gli indagati appartengono a bande differenti.
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Di Redazione