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Nuova viabilità piazza Castello Milano: epurazione degli ultimi parcheggi e residenti pronti alla guerra

nuova-viabilita-piazza-castelloUn regalo di Natale assolutamente controverso quello che il Comune di Milano ha riservato ai residenti di piazza Castello: la nuova viabilità tra via Minghetti e via Quintino Sella, tralasciando un dato essenziale per la vita di chi, in piazza Castello, vive e lavora: la contestuale eliminazione (o per meglio dire “spostamento” ma in luogo tuttora ignoto) dei parcheggi su strisce gialle di via Ricasoli. Il problema, infatti, non è l’aver concesso ai residenti, taxi e moto di passare nel controviale a oggi dedicato ai tram, ma ciò che questa modifica comporta. In primis l’eliminazione di decine di posti auto, che si aggiungono alle centinaia eliminate, sempre in piazza Castello, negli ultimi 2 anni, nonché la previsione di cancellarne altri ancora. E i residenti? In merito, lasciano estremamente perplessi le parole pronunciate dal Sindaco Beppe Sala durante la presentazione del nuovo piano di viabilità per il 2017, e riferite proprio a piazza Castello: “Quando possiamo aiutare, ad esempio riaprendo piazza Castello ai residenti, lo facciamo”. E grazie mille per l’altruismo.
LE NOVITÀ – In base alle nuove disposizioni volute dal Comune di Milano, residenti, moto e taxi da questa settimana possono attraversare piazza Castello utilizzando la corsia (prima via-ricasoliriservata ai tram) tra via Minghetti e via Quintino Sella, in entrambi i sensi di marcia.
Da qui il problema principale causato dalla riapertura del tratto stradale in oggetto: dove ricollocare i capolinea dei tram 19 e 4, al fine di permettere il passaggio delle auto nel medesimo tratto? Il Comune ha risolto senza esitazioni, decidendo di spostare i due capolinea nell’attigua via Ricasoli. E i parcheggi dei residenti posti su entrambi i lati proprio di via Ricasoli? Eliminati.
O meglio: in “fase di spostamento”. Dove e a partire da quando, però, non è scritto da nessuna parte.
assessore-granelliL’ASSESSORE ALLA VIABILITÀ: “MINIMIZZARE I DISAGI” – “Continuiamo a lavorare
per gestire al meglio la mobilità in città – ha dichiarato l’assessore alla Viabilità di Milano, Marco Granelli (già assessore alla Sicurezza negli ultimi 5 anni, giunta Pisapia) , in modo da minimizzare i disagi derivanti dai cantieri della M4 e diminuire i rallentamenti soprattutto per i mezzi pubblici e i residenti. L’intervento in piazza Castello consentirà ai residenti e ai taxi di attraversare l’area in una corsia protetta, ma senza compromettere la vocazione pedonale e monumentale di una delle piazze simbolo di Milano”.
LE CONSEGUENZE “NEL MONDO REALE” – Parole encomiabili quelle dell’Assessore, ma la modifica viabilistica, operata con queste modalità, comporta non poche conseguenze per chi in piazza Castello ci abita, ci vive e ci lavora ogni giorno.
Eliminazione di oltre 200 posti auto in 2 anni: Il lodevole intento di voler migliorare la viabilità locale “soprattutto per i residenti”, infatti, cozza incontrovertibilmente con bancarellel’eliminazione dei posti auto operata progressivamente in tutta piazza Castello a partire dalla metà del 2014 quando, il Comune, volle a tutti i costi realizzare la pedonalizzazione della piazza, spazzando via circa 200 parcheggi a cornice di tutto il Castello, lungo l’anello da via Lanza a viale Gadio. Al loro posto era spuntata una distesa di bancarelle, ognuna delle quali paganti al Comune diverse migliaia di euro per la tassa di occupazione di suolo pubblico. Un notevole affare per Palazzo Marino, mandato però a gambe per aria dall’imprevista rivoluzione dei cittadini (residenti e non), che non hanno voluto accettare un vero e proprio suk ai piedi di uno dei monumenti più rappresentativi di Milano: il Castello Sforzesco.
ciclabileMa eliminate le bancarelle, entro fine 2014 è comparsa comunque al loro posto la pista ciclabile e, i circa 200 posti auto, in un modo o nell’altro non sono più ricomparsi. Da questa epurazione si era salvata (in parte) via Ricasoli, dove le strisce blu sono diventate gialle su entrambi i lati, cercando così di elargire un piccolo contentino ai residenti. Ora, il nuovo provvedimento entrato in vigore nella prima settimana di gennaio 2017 ha dato il colpo di grazia anche a quell’ultima manciata di parcheggi, rendendo a dir poco impraticabile il rapporto tra aree dedicate alla sosta e il numero di auto di residenti (ma anche lavoratori) della zona (“migliorare la viabilità locale di un asse stradale importante, soprattutto per i residenti”, precisa ancora Palazzo Marino in una nota).
Corsia riservata senza controlli di vigili/telecamere, è davvero utile?: Per quanto traffico Foro Buonaparte 22 aprile 2014 ore 9,00riguarda, invece, l’utilità della nuova corsia riservata, anche in questo caso non mancano obiezioni, poiché a meno di non installare telecamere/stanziare vigili a ogni angolo della piazza, è sicuro che gli automobilisti non-residenti, non-taxi e non-motociclette non ci metteranno molto a capire di potersi infilare a proprio piacere nel nuovo controviale, tagliando senza conseguenze il tratto di traffico che  a ogni ora di ogni giorno (e pure alla sera) blocca la circolazione da via Lanza, fino all’angolo tra Foro Buonaparte e via Minghetti.
I cantieri della M4: Rispetto alle dichiarazioni dell’assessore Granelli sui cantieri della M4, impossibile poi non pensare che  il più vicino a piazza Castello si trova in piazza Sant’Ambrogio: cosa c’entra, dunque, la viabilità di Foro Buonaparte e piazza Castello, con piazza Sant’Ambrogio? Anche questo è un mistero.
L’ESASPERAZIONE DEI RESIDENTI – I posti auto di piazza Castello, negli ultimi 2 anni e mezzo, sono stati loro malgrado al centro di modifiche ed eliminazioni che fin da subito sono riuscite a scontentare tutti: residenti, lavoratori, negozianti, famiglie e pure disabili.
– Dopo la pedonalizzazione, infatti, si è vista un’iniziale guerra di “colori” poiché, il strisce-cancellate-piazza-castelloprovvedimento, ha coinvolto sia le strisce blu dei parcheggi a pagamento, che quelle gialle riservate ai residenti, arrivando a spostare anche gli stalli di sosta fino ad allora dedicati ai disabili. In questo modo, tutto ciò ha dato vita a un maldestro tentativo di “salvare capra e cavoli” quando in realtà, una volta eliminati i posti auto, i problemi sono stati subìti da tutti, in barba alle necessità di chi lavora nei numerosi uffici della zona e tanto meno delle centinaia di residenti del quartiere che, di botto, si sono trovati alle prese con una vera e propria caccia quotidiana al parcheggio. E se la condizione è diventata problematica di giorno, ancora peggio è stato per il rientro serale arrivando, in particolare i residenti presso i numeri dispari della piazza (lato stazione Cadorna) a dover parcheggiare addirittura presso la Triennale (in viale Alemagna), facendosi oltre un chilometro e mezzo a piedi e rischiando di scontrarsi anche con i tanti parcheggiatori abusivi che spadroneggiano sulle aiuole della zona, e chiedono soldi se non si vuole trovare, il mattino dopo, l’auto danneggiata. E per chi, preso per sfinimento, avesse deciso di lasciare l’auto lo stesso vicino a casa, ma in sosta vietata? Nessuna pietà in quanto a multe, poiché la sede dell’Atm, con i relativi ausiliari, si trova proprio all’angolo tra Foro Buonaparte e via Ricasoli, rendendo quindi l’area battuta costantemente a ogni ora del giorno e della sera, durante tutta la settimana. E trasgredire significa al 100% ricevere una multa.
L’ultima risorsa, via Ricasoli: In tale guazzabuglio viabilistico, i provvedimenti del 2014 atm-via-ricasoliavevano lasciato, comunque, alcune decine di posti auto su entrambi i lati di via Ricasoli, ad agio dei residenti. Una riduzione c’era comunque stata, poiché parte dei preziosi parcheggi erano stati sottratti per aumentare le aree di sosta attribuite dal Comune esclusivamente ai dipendenti degli uffici di ATM summenzionati, nonché al car sharing, al carico-scarico merci e pure al Consolato che ha sede sempre nella medesima via. Ciò che rimaneva, quindi, era considerato preziosissima risorsa dai residenti, che vedevano nelle soste in via Ricasoli la proverbiale ultima risorsa.
– Oggi il provvedimento in questione ha portato all’eliminazione anche di questa ultima parcheggi-eliminati-via-ricasolirisorsa, poiché essendo stata trasformata via Ricasoli in un deposito per capolinea a cielo aperto, il Comune ha eliminato anche le poche decine di posti auto che rimanevano. Palazzo Marino, ribadiamo a onor del vero, ha parlato di  “spostamento di circa 40 posti sosta riservati ai residenti”, ma allora avrebbe anche dovuto scomodarsi a rendere attivi i nuovi stalli contemporaneamente all’entrata in vigore della nuova viabilità. Ad oggi, invece, non è stato neppure indicato dove sarebbero questi nuovi parcheggi: piazza Castello, con i suoi 95.000 metri quadri è la seconda piazza più grande d’Italia, di conseguenza anche ammettendo che tali stalli vengano spostati (e al momento appare lecito dubitarne fortemente, poiché tale indicazione non risulta da nessuna parte) l’eventuale ricollocazione dovrebbe mantenere coerenza per la relativa utilizzazione da parte dei residenti che ne sono rimasti privati. Spostarli, ad esempio, dal lato dei civici dispari, a
Scheda Piazza Castelloquello dei civici pari, renderebbe le nuove soste pressoché inutili. E comunque, l’ipotesi
neanche si pone e, anzi, se in via Ricasoli le cose vanno malissimo, a breve si troveranno nella stessa situazione anche i residenti della vicina via Quintino Sella (anch’essa traversa di piazza Castello), poiché anche qui i circa 40 parcheggi disposti con strisce gialle su entrambi i lati della carreggiata sono in previsione di essere eliminati… e sostituiti con aiuole di verde pubblico per “riqualificare” la piazza. E i residenti? Mah.
La sicurezza dei residenti può subire danneggiamenti?: Ulteriore conseguenza del continuare a diminuire i parcheggi nonostante il numero di auto afferenti agli abitanti del quartiere, va ad incidere anche sulla quotidiana sicurezza dei cittadini: obbligare uomini e donne a percorrere da soli lunghi tratti di strada per coprire la distanza tra l’eventuale parcheggio e la propria abitazione, soprattutto di sera (ma non solo), a dispetto di quanto si possa pensare della “zona”, non è sempre consigliabile:
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COSA FARE PER PROTESTARE – Detto tutto questo, pare evidente che mettere le mani nella viabilità di un quartiere comporti molte più conseguenze, per i cittadini, di quanto si possa credere, potendo tali provvedimenti andare a intaccare sicurezza, libertà e dignità umana degli interessati. Come detto, ben vengano i provvedimenti, ma a patto che siano messi in atto con le giuste modalità e nel rispetto concreto dell’utilità dei cambiamenti. In merito, pensare di risolvere il problema della congestione del traffico da via Lanza a piazza Cadorna, rendendo percorribile soltanto da pochi un tratto stradale lungo poco più di 500 metri, non smette di suscitare le summenzionate perplessità. La verifica di quanto sottolineato, del resto, sarà visibile a tutti dal prossimo 9 gennaio 2017, con il ritorno a pieno ritmo della vita dei milanesi, molti dei quali oggi ancora in vacanza per le festività natalizie.
L’opposizione in Municipio1: In merito, è chiarissima la dichiarazione che ci ha rilasciato antonio-testoriAntonio Testori (nella foto), capogruppo di Forza Italia in Municipio1 e da tempo alle prese con la chiusura di via Ricasoli: “È uno dei tanti provvedimenti assurdi di questa maggioranza – sostiene l’avvocato Testori – che ha  pedonalizzato piazza Castello, ottenendo un flop, con un mix senza né capo né coda. Oltretutto il progetto è partito col piede sbagliato – aggiunge -, e il Municipio1 non è stato coinvolto in alcun modo nella progettazione della piazza. Ma l’amministrazione centrale, il sindaco e gli assessori, verso il nostro Municipio si esprimono solo con i silenzi. Il Comune – prosegue Testori – ha istituito un Comitato per valutare in via preliminare i progetti di riqualificazione di piazza Castello e, in particolare, di via Ricasoli, composto da tecnici e da associazioni (ma che non comprende alcun rappresentante del Municipio1!), che deve valutare i progetti e poi decidere. Ma decidere che? La via è già stata chiusa! – osserva l’avvocato Testori – E come se non bastasse i parcheggi non a pagamento (si tratta di una norma di legge) non ci sono in tutto il centro di Milano. Non possiamo che rimanere in dolce attesa dei parcheggi sostitutivi di quelli di via Ricasoli – conclude Antonio Testori –, ma dal Comune nessuna notizia e nessuna idea sul posizionamento. Questo incompetente balletto è costato una perdita di 40 posti auto, che si vanno ad aggiungere ai circa 150 già persi dall’operazione piazza Castello. Io sarò sempre contrario ai provvedimenti che sottraggono spazi di sosta in una città che, da sempre, soffre per la loro carenza”.
– In questo senso, i residenti/cittadini che vorranno opporsi a quanto deliberato in tutta fretta dal Comune, possono percorrere diverse strade:
raccolta firme: si tratta di un provvedimento efficace, ma privo di rilievo formale. Consiste nel presentare un’istanza presso il Municipio di Zona (in questo caso il Municipio1, con sede in via Guglielmo Marconi 2, 20123 Milano, tel. 02.884.58137). L’istanza, affidata a un Consigliere di Municipio, porterà poi a un’interrogazione, alla quale dovrà seguire una risposta.
petizione: Si tratta di un provvedimento formale, basato sul “Regolamento dei Municipi del Comune di Milano”. In particolare:
l’Art. 64, Istanze e petizioni: “1. I cittadini, singoli o associati, possono presentare al Municipio istanze e petizioni, ai sensi dell’articolo 105 dello Statuto comunale, per chiedere provvedimenti amministrativi od esporre comuni necessità a tutela di interessi pubblici, collettivi o diffusi, su questioni di specifica competenza del Municipio medesimo. L’istanza o la petizione dovrà indicare il nominativo di un cittadino incaricato di ricevere le comunicazioni relative al procedimento di istruzione dell’istanza o della petizione. 2. Alle istanze o petizioni sottoscritte da almeno 250 (duecentocinquanta) cittadini, come indicati al precedente comma 1, viene data risposta scritta e motivata dal Presidente del Municipio entro 45 (quarantacinque) giorni dalla loro presentazione. Le suddette istanze o petizioni, con le relative risposte, sono pubblicate all’Albo Pretorio e trasmesse al Presidente del Consiglio di Municipio per l’inoltro alla Commissione consiliare municipale competente”.
– L’Art. 18, Viabilità locale: 1. I Municipi rilevano le problematiche attinenti la viabilità locale e individuano soluzioni in merito, concordando con il livello comunale centrale anche l’istituzione di Aree pedonali, Aree a Pedonalità Privilegiata, Zone a velocità limitata e Zone a traffico limitato e nuovi sensi unici, nel rispetto delle prescrizioni e delle strategie della pianificazione sovraordinata”.
– Art. 21, Funzione di controllo della qualità e dell’efficacia dell’azione amministrativa: “1. I Municipi, punti attivi di rilevazione e di controllo della qualità e dell’efficacia dei risultati dell’azione amministrativa, esercitano compiti di verifica, limitatamente al territorio di competenza, sulle iniziative ed interventi propri e su quelli del livello comunale centrale, in coerenza con quanto previsto dal Regolamento comunale sui controlli interni. 2. Per lo svolgimento di tali funzioni, i Municipi si avvalgono delle Unità Organizzative preposte, presenti nell’Amministrazione comunale centrale, che effettuano coordinamento metodologico ed adottano le metodologie e gli strumenti in uso a livello comunale centrale. 3. I rappresentanti dei Municipi partecipano, inoltre, alle specifiche Commissioni costituite dall’Amministrazione comunale centrale per la gestione o la verifica dei servizi resi direttamente, o appaltati a terzi, o affidati a Società ed Enti partecipati o in regime di controllo”.
ricorso Tar – Non sarebbe la prima volta che i cittadini fanno ricorso al TAR contro un provvedimento del Comune. Il Tribunale Amministrativo Regionale, infatti, si pronuncia contro atti amministrativi quando chiamato da privati che si ritengano lesi in un proprio interesse legittimo.
– Per seguire tale strada, il soggetto leso deve notificare il ricorso all’autorità che ha emanato il provvedimento entro sessanta giorni dalla data in cui il provvedimento stesso gli è stato comunicato o, comunque, ne ha avuto conoscenza (per farlo, è consigliabile rivolgersi a un avvocato amministrativista).
– Nel caso in cui il TAR ritenga fondato il ricorso, il provvedimento impugnato sarà annullato e, l’autorità amministrativa coinvolta, dovrà uniformarsi a quanto emanato. Le sentenze del TAR, infatti, sono immediatamente esecutive: il caso concreto deciso non può essere dedotto in altro giudizio, ove, entro sessanta giorni dalla notificazione della decisione, non sia stato proposto appello. Le decisioni e le ordinanze dei TAR possono essere appellate davanti al Consiglio di Stato.
CONTATTI ISTITUZIONALI – In nome della trasparenza tra Comune e cittadino, di seguito i recapiti dell’assessorato alla viabilità di Milano, come pubblicati sul sito di Palazzo Marino:
– Via Beccaria 19 – Cap:20122 – Milano
– tel. 02.88462442-64398-64399
– Scrivi all’assessore: assessore.granelli@comune.milano.it

 

Valentina Pirovano
intervista Avv. Testori: Maurizio Gussoni

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