Cultura e Società

Carnevale a Milano e nel mondo, origini storiche e rituali più bizzarri

Non abbiamo fatto tempo a smontare l’albero di Natale e rimuovere la ghirlanda dalla porta di casa che è già ora di pensare a coriandoli e maschere: è arrivato il Carnevale. Scopriamo insieme le tradizioni più bizzarre, che in giro per il Mondo animano le celebrazioni di una delle feste più attese da grandi e piccini.

UN PO’ DI ETIMOLOGIA: PERCHÉ PROPRIO “CARNEVALE”? – L’abbiamo sempre chiamato Carnevale senza mai preoccuparci di sapere il perché. È arrivato il momento di scoprirlo:

  • La parola “carnevale” deriva dal latino carrus navalis (carro navale), ossia nave su ruote che sfila in occasione di processioni festive;
  • Un’altra corrente di pensiero ritiene che l’etimologia del termine debba ricercarsi nel latino carnem laxare (letteralmente “lasciare la carne”), che indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne durante la settimana di Quaresima. Per prepararsi al periodo di astinenza e al digiuno, nel Medioevo si era soliti festeggiare con un banchetto imbandito di ogni prelibatezza.

ORIGINI STORICHE –

  • Le prime testimonianze di Carnevale risalgono a circa 4.000 anni fa, quando nell’Antico Egitto si organizzavano riti e cortei mascherati in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi della vita;
  • Con le dionisiache greche e i saturnali romani, dedicati rispettivamente alle divinità pagane Bacco e Saturno, il Carnevale assume la connotazione di una festività caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri sessuali. Nel corso di queste due ricorrenze, veniva sovvertito l’ordine sociale e ciascuno poteva indossare una maschera per meglio dissimulare la propria identità;
  • Con tutti i suoi eccessi e le sue stravaganze, lo sconvolgimento delle condizioni sociali era considerato funzionale alla creazione di un nuovo ordine cosmico. In questo caos caratterizzato dalla reciproca contaminazione fra cielo, terra e inferi, la maschera era considerata l’indumento ideale per proteggere le anime e dotarle di un potere soprannaturale;
  • La personificazione del Carnevale in un essere umano o in un fantoccio risale, invece, al Medioevo: durante quest’epoca, le celebrazioni carnevalesche culminavano con il processo, la condanna, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava il capro espiatorio dei peccati commessi l’anno precedente. Il rituale aveva un’evidente valenza benaugurale e poneva fine al periodo di festeggiamenti;
  • Solo in seguito all’avvento del Cristianesimo, i festeggiamenti carnevaleschi persero l’originale carattere magico-rituale per diventare semplice occasione di divertimento popolare. Per gli uomini di chiesa il Carnevale rappresentava un momento di riflessione e di riconciliazione con Dio, che si concludeva quando aveva inizio la Quaresima (Sante Quarantore o Carnevale sacro).

CARNEVALE IN ITALIA… – In tutte le regioni italiane si festeggia con sfilate e balli in piazza, maschere e coriandoli, ma in alcune città le celebrazioni sono diventate talmente famose da richiamare turisti e visitatori provenienti da ogni parte del Paese e del Mondo:

  • A Ivrea, in Piemonte, si inscena una vera e propria battaglia a colpi di arance. Questo Carnevale è considerato uno dei più singolari e antichi del Mondo: si narra che durante il Medioevo sia esistita un’intrepida fanciulla, figlia di un mugnaio, che si ribellò al tiranno che governava la città, uccidendolo. La battaglia di arance che vede contrapposti gli aranceri a piedi (il popolo) e gli aranceri sui carri (l’esercito) rappresenta in chiave allegorica quella rivolta popolare, che ebbe inizio proprio dal gesto della coraggiosa mugnaia;
  • · Il Carnevale italiano per antonomasia è quello di Venezia. La sua origine risale all’inizio dell’XI secolo, nel periodo di massimo splendore della Serenissima quando il doge di Venezia riuscì a sconfiggere il patriarca di Aquileia. Da sempre si caratterizza per la ricercatezza delle maschere e dei travestimenti, che richiamano il periodo della Venezia dei Dogi. Il tema di quest’edizione, che si concluderà il 21 febbraio, è “La vita è teatro! Tutti in maschera” (si tratta di una citazione storica: dal Cinquecento e fino alla fine della Repubblica Serenissima, il Carnevale veneziano è sempre iniziato in corrispondenza con l’inizio della stagione teatrale, ndr);
  • Altro Carnevale rappresentativo della ricchezza culturale e folcloristica del nostro Paese è quello che si festeggia a Viareggio, in Toscana. Qui sfilano carri allegorici, sui quali troneggiano caricature in cartapesta di personaggi famosi della politica, della cultura e dello spettacolo. La tradizione di questa bizzarra parata risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando alcuni ricchi borghesi della città organizzarono una sfilata di carrozze abbellite con motivi floreali. Alcuni cittadini decisero di mascherarsi per protestare contro le numerose tasse che erano costretti a pagare. Da allora ogni anno il Carnevale toscano diventa occasione per ridicolizzare i tratti più caratteristici dei massimi esponenti della classe dirigenziale.

…. A MILANO…. – Il Carnevale è finito in quasi tutte le città d’Italia ma non a Milano, dove notoriamente si festeggia il Carnevale ambrosiano;

  • La tradizione vuole che l’arcivescovo Ambrogio fosse momentaneamente impegnato in un pellegrinaggio e avesse chiesto ai fedeli di attendere il suo ritorno in città per festeggiare le liturgie quaresimali. Da quel momento nell’arcidiocesi di Milano e nelle diocesi dei dintorni, il rito ambrosiano si celebra la prima domenica di Quaresima e non si conclude il martedì grasso, ma il sabato;
  • Il protagonista del Carnevale ambrosiano è Meneghino, un personaggio nato nel 1600 dalla penna dello scrittore nonché attore teatrale Carlo Maria Maggi. Meneghino era un servitore tuttofare (a seconda della necessità era maggiordomo, accompagnatore e parrucchiere) rozzo, ma anche fedele e saggio. Nell’immaginario collettivo questo personaggio popolare è diventato sinonimo di persona semplice, simpatica e sincera, che si batte contro i privilegi del clero e della classe dirigenziale (l’espressione tipicamente milanese “dirla in buon meneghino” significa giustappunto parlare in modo schietto, ndr);
  • Meneghino apre la sfilata dei carri milanesi (per l’elenco completo degli eventi in programma, clicca qui) in compagnia di sua moglie: la Cecca Di Berlinghitt (contrazione dialettica di Francesca). La Cecca è la moglie sorridente e volenterosa, pronta ad aiutare il marito e a fornirgli tutto ciò che necessita per svolgere al meglio il suo lavoro. Sia Cecca che Meneghino non indossano una maschera a conferma della loro autenticità e onestà.

… E NEL MONDO – Anche “qua e là” del Mondo, non mancano Carnevali davvero degni di nota. Ecco qui i quattro più significativi:

  • Il Carnevale di Rio è all’insegna dell’eccesso e della stravaganza: la musica che impazza per le strade della città, i costumi curati nei minimi dettagli, i carri allegorici che sfilano a ritmo di samba, i visitatori che accorrono da tutte le parti del globo. Si tratta di una ricorrenza molto sentita dai Carioca e, in particolare, dalle popolazioni più povere, che s’improvvisano musicisti utilizzando utensili da cucina, come la frigideira (padella) e il foca-no-prato (coltello che viene sfregato contro un piatto), oppure tamburi ottenuti con bidoni di benzina vuoti.
  • S’ispira a Rio il Carnevale spagnolo e, in particolare, quello delle isole Canarie, dove fra pailettes e musiche latine si svolgono numerose manifestazioni come l’elezione della regina, competizioni tra le bande musicali di salsa, merengue e samba e naturalmente sfilate di gruppo;
  • Molto simile a quello di Viareggio è il Carnevale che si festeggia a Nizza, sulla Costa Azzurra. La caratteristica principale di questo Carnevale è che ogni anno i carri ruotano attorno ad un tema preciso: quest’edizione si svolgerà dal 17 febbraio al 4 marzo e sarà dedicata al tema dello sport. Come ogni anno i festeggiamenti si svilupperanno, inoltre, tra le gigantesche decorazioni di Piazza Masséna e l’elegante lungomare Promenade des Anglais, dove si svolgerà il momento più atteso della manifestazione: l’ormai famosa battaglia di fiori, con personaggi in costume che a bordo di splendidi carri decorati lanceranno fiori al pubblico, il tutto in un tripudio di colori e profumi;
  • Il primato del Carnevale più lungo spetta, però, a quello che si svolge a Colonia: il Kölner Karneval. I tedeschi festeggiano per circa quattro mesi, da novembre fino a febbraio, tanto che il periodo di Carnevale è stato ribattezzato dagli abitanti del posto come “la quinta stagione dell’anno”. Il momento clou si vive tra il 19 ed il 25 febbraio, la settimana dello Strassencarneval, quando la città è letteralmente invasa da coloratissime maschere, carri, cibo e naturalmente birra a fiumi. Un altro appuntamento caratteristico è il cosiddetto Carnevale delle donne (Weiberfastnacht), che solitamente coincide con il giovedì grasso e rappresenta un’occasione per le donne di tutte le età di assumere le redini della città, prendendosi ogni tipo di libertà (le femministe direbbero rivincita, ndr) sugli uomini;
  • Infine, il viaggio alla scoperta dei Carnevali più bizzarri e originali in giro per il Mondo si conclude a Basilea, in Svizzera, dove i preparativi incominciano qualche giorno prima dell’inizio della Quaresima. Il Carnevale svizzero comincia alle 4 del mattino con un tuono fragoroso, che invita gli abitanti della città a scendere in strada per dar via ai festeggiamenti. Le marce sono scandite dal suono di tamburi e pifferi: i partecipanti che prendono parte alla parata indossano maschere grottesche e trascinano lanterne di legno e tela alte oltre tre metri, sulle quali campeggia un evento dell’anno precedente.

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Francesco Tempesta

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