Come seguire un trend sui mercati finanziari
Il trend è l’andamento di un titolo, ovvero la direzione che il prezzo di un asset ha intrapreso su un mercato. Crescente o calante, al rialzo o al ribasso, la pronta e corretta individuazione del trend è potenzialmente l’elemento più utile per cercare di conseguire una posizione profittevole, almeno fino a quando la tendenza rimane in atto. Dunque, il primo segreto per un investimento redditizio è capire come si è formato in trend, o se vi sono dei segnali che potrebbero far comprendere che la forza della tendenza si sta esaurendo.
Trend e tempo
Chiarito – come ci suggerisce il sito trendvincente.com – che decifrare correttamente un trend può rappresentare la giusta leva per il proprio successo, bisogna altresì comprendere che il concetto di trend risulta essere fortemente legato a quello di tempo (timeframe) visto e considerato che a seconda del diverso orizzonte temporale cambierà anche la nostra capacità di individuare correttamente il trend.
A seconda della durata e della forza (intesa come la capacità della tendenza di durare nel corso del tempo senza subire inversioni), i trend possono essere classificati in modo diverso. Secondo la teoria di Dow, ad esempio, esistono tre trend: il primario (o generale, in grdo di rappresentare il trend dei prezzi sul lungo periodo – di norma superiore a 1 anno), il secondario (o intermedio, in qualità di correzione all’interno del trend principale, con temporalità che varia da qualche settimana a 1 anno) e il terziario (o minore, che è invece un trend di breve periodo, all’interno dei trend secondari).
Trend e volumi
Ora che abbiamo brevemente introdotto il concetto di trend e la relazione tra il trend e il timeframe, risulta utile introdurre anche un’altra relazione che si ripeterà più volte nello studio delle tendenze: il rapporto tra il trend e i volumi di scambi, ovvero la quantità totale dell’asset scambiata nel periodo di tempo preso in considerazione. Ma come si configura questa integrazione?
In linea di massima, sempre secondo la teoria di Dow, i volumi di scambio dovrebbero espandersi ed aumentare, per diminuire poi quando vi sono i trend secondari ribassisti. Di contro, se il trend primario è un ribasso, il volume di scambio dovrebbe aumentare quando vi è un ribasso, e diminure quando vi è un rialzo dei trend secondari.
Da quanto sopra ne deriva che il controllo dei volumi transati rappresenta un elemento estremamente importante per poter trovare una conferma dei propri pensieri e delle proprie valutazioni. Ed è proprio per questo motivo che moltissimi broker offrono, all’interno dei propri grafici di analisi tecnica, anche la presenza di barre volumetriche per poter creare le migliori sinergie d’analisi.
A questo punto, vi invitiamo a dare uno sguardo pratico alle riflessioni che sopra abbiamo avuto modo di introdurre attraverso una pronta applicazione in un conto demo: individuate un asset da seguire (potete provare con un’azione), e “giocate” con diversi timeframe, cercando di apprezzare l’evoluzione dei trend e valutare in che modo si relazionino con l’evoluzione dei volumi di operatività, volta per volta.