Pranzo in sospeso Rescaldina, negozi e ristoranti aderenti e info su come funziona
Se qualcuno ha mai visitato la città di Napoli, forse conosce l’usanza del caffè in sospeso: nata a metà dell’Ottocento, consiste nel lasciare un caffè pagato, oltre al proprio, a beneficio di un qualsiasi avventore sconosciuto che si presenti al bar dopo il generoso cliente. Il progetto nasce dall’idea di offrire a famiglie e persone in difficoltà la possibilità di usufruire di servizi a loro difficilmente accessibili per questioni economiche. Ciò grazie alla collaborazione degli esercizi commerciali del territorio, delle offerte volontarie dei cittadini e dalla prestazione volontaria dei commercianti aderenti, con il coordinamento dei Servizi Sociali del Comune di Rescaldina. L’erogazione del servizio offerta diventa così l’occasione per incontrare altre persone, per vivere il paese. Le prestazioni/beni erogati si manterranno attraverso offerte volontarie, che ogni cliente degli esercizi aderenti all’iniziativa può elargire, in misura assolutamente libera, al fine di costituire un fondo per sostenere i pasti gratuiti. Gli aderenti all’iniziativa potranno inoltre integrare i fondi od offrire i loro servizi gratuitamente. I beneficiari di tale iniziativa verranno indicati dall’équipe dei Servizi Sociali del Comune di Rescaldina sulla base di valutazioni socio-economiche comprovate, tendendo a favorire l’allargamento della platea e un’eventuale turnazione dei soggetti interessati.
L’idea, quindi, non è solo quella di lasciare pagato un pranzo per chi ha bisogno, ma creare una vera e propria rete.
Come spiega l’assessore ai Servizi sociali Enrico Rudoni: «Abbiamo preso spunto della pratica partenopea del “caffè in sospeso” per dare vita ad un progetto di aiuto dove una comunità viene chiamata a prendersi carico, in modo solidaristico, di difficoltà sociali. Abbiamo contattato le realtà produttive del territorio, chiedendo loro la disponibilità di raccogliere le offerte volontarie dei cittadini. La somma raccolta viene quindi data ai Servizi sociali per essere erogata attraverso dei buoni spesa a nuclei familiari con particolare fragilità economica, in base alla scelta esclusiva e motivata delle assistenti sociali».
Almeno due le finalità dell’iniziativa: «Innanzitutto rispondere al bisogno di socialità e di inserimento nel tessuto del paese di persone sole o in difficoltà – aggiunge l’assessore – . Non certo secondo, sostenere la messa in circolo di risorse comunitarie nuove, umane ma anche economiche, usufruendo dei servizi offerti dai negozi di vicinato che hanno aderito. Per ora hanno risposto cinque esercizi commerciali: due macellerie (Guzzetti ed Eredi Vismara), due ristoranti (Trattoria da Vira e osteria La Tela) e un negozio di abbigliamento (Hobby&Moda). Nonostante questo progetto sia appena nato, abbiamo avuto subito un buon riscontro: in un mese sono stati raccolti più di 200 euro, cifra che riuscirà a soddisfare le esigenze di una ventina di soggetti in stato di fragilità».
In particolare, l’osteria La Tela è un bene sequestrato alla criminalità organizzata, affidato al Comune di Rescaldina e gestito dalla Cooperativa ARCADIA insieme con altre associazioni del territorio. È diventato ristorante e centro di aggregazione e di promozione sociale e culturale.
L’osteria ha fatto propria la proposta dell’amministrazione comunale rescaldinese per aiutare le persone in difficoltà, qui, è possibile lasciare una quota per un pranzo o una cena che, attraverso i Servizi sociali del Comune, sarà destinata a quanti ne hanno bisogno.
Vicino alla cassa, infatti, accanto alla locandina dell’iniziativa che presenta il “pranzo sospeso”, c’è una cassettina. Qui è possibile lasciare il proprio contributo che sarà convertito in buoni spendibili in quattro tipi di offerte: dal pranzo di lavoro, al panino con birra, alla cena alla carta, per un valore che spazia dai 10 ai 25 euro.
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