Calcio Milan e Inter, le milanesi e quella ricerca di continuità
Tutti, chi più e chi meno, hanno parlato di anno del rilancio, delle rivincite, dell’impossibilità di fallire, per l’ennesima volta, e di una piazza che meritava di tornare a competere per obiettivi importanti e prestigiosi. Ma per Milano anche questo campionato di Serie A è una sorta di giro sulle giostre fatto di continui alti e bassi. Anche se qualcosa è davvero cambiato. La classifica e le potenzialità sono sicuramente superiori rispetto agli anni precedenti. Manca però quel pizzico di continuità che permetterebbe di tornare grandi. E, forse, anche qualcosa dal punto di vista qualitativo e tecnico.
Parliamo di Inter. La squadra di Mancini era partita alla grande ed è stata per tanto tempo in testa alla classifica. Concretezza, cinismo e solidità difensiva sono state le caratteristiche principali dei primi mesi nerazzurri. I detrattori parlavamo però solo di grande fortuna, che è e rimane comunque una componente da non sottovalutare quando le cose girano per il verso giusto. Fatto sta che, con il passare delle giornate, poi qualcosa si è rotto e le sconfitte interne con Lazio e Sassuolo ne sono la perfetta testimonianza. Dopo il pari casalingo con il Carpi, l’allenatore dei meneghini si è lamentato delle dormite del reparto arretrato, dei cali di concentrazione e della mancanza di lucidità in zona offensiva, chiedendo l’acquisto di un attaccante. Insomma, lo jesino ha espressamente richiesto una mano dal mercato per continuare a lottare per i vertici. Almeno il terzo posto deve essere centrato. Non può essere ammesso un ennesimo fallimento e un’altra stagione senza l’Europa che conta.
Discorso in parte diverso per il Milan. I rossoneri hanno centrato la semifinale di Tim Cup, che, a causa dell’assenza dalle coppe europee, è diventata un obiettivo primario, in quanto può portare alla qualificazione diretta in Europa League. Si sogna il terzo posto, ma forse è un po’ troppo ed è stata, con il senno di poi, un’esagerazione parlare di Champions League la scorsa estate. Anche per gli uomini di Sinisa Mihajlovic vige la regola degli alti e bassi. Vengono alternate grandi prestazioni, come quello all’Olimpico contro la Lazio e a San Siro con la Fiorentina, a vere e proprie debacle, come le sconfitte interne con Napoli e Bologna. Però va detto che c’è stato un netto miglioramento rispetto al passato. A confermare questa tesi è il fatto che questo è il miglior Milan degli ultimi quattro anni. Questo dipende anche da una difesa in grado di subire molti meno gol rispetto ai campionati precedenti. I 23 dell’annata in corso sono due in meno rispetto a quella precedente e ben sette in meno rispetto a due anni fa. Si può dire che l’acquisto di Romagnoli abbia un po’ di quella sicurezza e solidità che tanto mancava. A questo punto della stagione ci sono ancora delle prospettive e dei traguardi in ballo, cosa a cui si era un po’ persa l’abitudine. Insomma, non certo tutto e perfetto e brillante e sono molti gli aspetti che si possono e si devono migliorare. Ma prima di chiedere la testa di Sinisa Mihajlovic si dovrebbe dare uno sguardo ai numeri, ai dati e alle statistiche.
Di Redazione
Infografia concessa cortesemente da Bwin