Milan Genoa 1 a 0 Serie A 33esima giornata, Boateng regala tre punti al Diavolo
Dopo un primo tempo veramente orrendo, i rossoneri si svegliano e mettono in campo l’orgoglio e la grinta necessaria per vincere. Nella ripresa, grazie agli innesti di Boateng e Cassano, il match cambia volto ed anche il Diavolo. È proprio il ghanese, all’85’, a firmare la vittoria. Juventus che resta a tre lunghezze di distanza.
Allegri, per rimanere aggrappato alla speranza scudetto, silura Seedorf e Robinho mentre ritrova, almeno per la panchina, Boateng. Il tecnico livornese, al punto fisso Ibrahimovic affianca El Shaarawi. Dietro di loro, davanti al trio formato da Nocerino, Van Bommel e Muntari, agirà Emanuelson. In difesa, davanti ad Abbiati, dentro Abate, Nesta, Yepes ed Antonini.
Il Genoa del nuovo tecnico De Canio si schiera con Sculli e Palacio in avanti. A centrocampo dentro Birsa, Kucka, Jankovic, Biondini e Belluschi. Difesa formata dal trio Moretti, Kaladze e Granqvist. In porta ci sarà Frey.
I rossoneri comandano il gioco sin dai primi minuti; la prima conclusione arriva al 4’ con Muntari che, dal vertice sinistro dell’area di rigore, manda alto il tiro con il suo mancino. Il Genoa sembra più accorto in fase difensiva rispetto al gioco espresso con Malesani e Marino.
Il Grifone si fa vedere, per la prima volta, al 7’ con Palacio che, dopo aver saltato Yepes, scarica sulla destra per Kucka che va al tiro. La sfera viene smorzata dal braccio di Nesta e finisce tra le braccia di Abbiati.
Il match stenta a decollare; al 16’ ci prova nuovamente Kucka ma il suo tiro, dai venticinque metri, finisce abbondantemente alto. I rossoneri, visibilmente appannati, faticano a costruire gioco e si affidano troppo spesso al lancio lungo. Con l’Ibrahimovic delle ultime settimane, non in splendida forma fisica, questo gioco non rende.
Bella combinazione del Diavolo al 22’ con un duetto tra Abate ed El Shaarawi che porta il primo a scaricare su Nocerino; l’ex rosanero, dal limite dell’area, cerca in mezzo Ibrahimovic. Pallone deviato in angolo da Kaladze.
Al 28’ primo giallo del match: cartellino sventolato ad Abate per un intervento in gamba tesa su Biondini. Due minuti dopo occasione per El Shaarawi che, lanciato da Emanuelson, cerca in mezzo Ibrahimovic. Lo svedese viene anticipato dall’intervento di Granqvist. Nulla di fatto.
Al 36’ Zlatan ci prova su punizione: il suo tiro viene rimpallato dai rossoblu. Sul capovolgimento di fronte buona opportunità per Jankovic che fa fuori Abate e cerca in mezzo Palacio. Deviazione provvidenziale di Yepes.
Al 40’ bella ripartenza rossonera con Ibrahimovic che trova Muntari. Il ghanese, invece che servire El Shaarawi libero sulla sinistra, cerca l’azione personale e viene murato dalla retroguardia avversaria.
Al 42’ intervento dubbio nell’area ospite; Kaladze, in scivolata, prende la palla e abbatte Ibrahimovic. Gervasoni invita lo svedese a rialzarsi. È l’ultima occasione degna di nota della prima frazione di gioco: rossoneri davvero imbolsiti. Per avere la meglio sul Genoa c’è bisogno di fare qualcosa di più.
Durante l’intervallo si scalda Boateng ma, alla ripresa del gioco, non c’è alcuna sostituzione. La prima occasione è per il Genoa: al 48’ ottimo lancio per Palacio che perde il duello in velocità con Nesta. Tempismo perfetto per il difensore romano del Milan.
Al 50’ doppio cambio per Allegri: dentro Boateng e Cassano al posto di Van Bommel ed El Shaarawi. Il barese affiancherà Ibrahimovic con il ghanese alle loro spalle. Emanuelson viene retrocesso a centrocampo con Muntari che, come a Verona contro il Chievo, prende il posto del mediano davanti alla difesa.
Trenta secondi dopo occasione per Ibrahimovic che, dal vertice sinistro dell’area di rigore, tira una sventola di sinistro che Frey respinge con i pugni. Al 53’ giallo anche per Muntari. Al 56’ altra bell’inserimento di Palacio che, questa volta, viene chiuso da Yepes.
Al 60’ si fa vedere per la prima volta Boateng; Antonini, dalla sinistra, crossa in mezzo per Kevin che, al volo, viene anticipato dal ripiegamento di Biondini. Un minuto dopo azione corale con Cassano, Abate, Ibrahimovic ed Emanuelson. L’olandese, con il sinistro, non trova la porta.
Ancora Antonini e Boateng protagonisti al 63’; il terzino, sempre più in proiezione offensiva, scarica per il ghanese che ‘bicicletta’ Granqvist prima di concludere. Sfera che termina tra le braccia di Frey. Milan decisamente più spumeggiante.
Ci provano anche gli ospiti; al 66’ è Jankovic, dai venticinque metri, ad andare al tiro. Conclusione centrale: Abbiati si oppone senza problemi. Un minuto più tardi Boateng, tutto solo davanti a Frey, viene fermato per fuorigioco. Segnalazione corretta.
Al 68’ primo cambio anche per De Canio: esce Birsa ed entra Ricardo Carvalho. Il tecnico genoano decide di coprirsi. È però sempre il Milan a creare i pericoli maggiori: al 69’ buono scarico di Ibrahimovic per Nocerino che, defilato, non riesce a trovare la porta.
Al 71’ secondo cartellino giallo con conseguente espulsione per Jankovic che, nell’occasione, scalcia Abate involato verso l’area genoana. Della battuta si incarica Ibrahimovic: flipper in mezzo all’area e corner per i rossoneri. Sugli sviluppi buona palla dentro di Abate per Yepes che, di destro, non supera Frey.
De Canio corre ai ripari: al 75’ richiama in panchina l’ammonito Sculli ed inserisce Alhassan. C’è solo il Milan: trenta secondi dopo bella conclusione a giro di Cassano che, dal limite dell’area, lambisce l’incrocio. Diavolo che ora meriterebbe il vantaggio.
Per l’ultima decade Allegri decide di inserire Maxi Lopez per Antonini; tridente puro davanti con Ibrahimovic, Cassano e l’argentino ex Catania. Emanuelson prende il posto di Antonini sulla fascia. Cambio anche per il Grifone: esce, infortunato, Belluschi ed entra Veloso.
Rossoneri che raggiungono il vantaggio all’85’ con Boateng; il ghanese riceve palla in area e riesce a superare Frey in uscita. Nei minuti finali non succede più nulla: il Milan, dopo un bel secondo tempo, riesce ad avere la meglio sul Genoa.
La Juventus, di scena allo stesso orario a Cesena, riesce ad avere la meglio sulla squadra allenata da Beretta con un gol di Borriello all’80’. La distanza tra la Vecchia Signora ed il Diavolo è sempre, in favore della prima, di tre punti. 74 per la Juventus e 71 per il Milan. E domenica nuovamente in campo: entrambe alle 15.00 ed entrambe in trasferta. Conte a Novara, Allegri a Siena.
Matteo Torti