Cultura e Società

Arte come cura dell’anima e sollievo dalla sofferenza

VIDAS insieme ad Accademia delle Belle Arti e Pinacoteca di Brera. Previsti un concorso che premia giovani artisti e speciali visite guidate per assistiti e caregiver

Milano, 22 maggio 2023 – Un sodalizio che coniuga cura, arte e bellezza. È quello sancito oggi da VIDAS, Accademia delle Belle Arti e Pinacoteca di Brera, nel salone Napoleonico dell’ateneo milanese, alla presenza di Giada Lonati, direttrice socio-sanitaria di VIDAS, Raffaella Gay, direttrice comunicazione istituzionale e progetti culturali di VIDAS, James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera e dell’annessa Biblioteca Braidense, e Italo Chiodi, docente di disegno e responsabile del Dipartimento Comunicazione e Didattica d’Arte dell’Accademia di Brera.

La collaborazione, che ormai da alcuni anni prevede l’organizzazione di speciali visite guidate alla Pinacoteca per pazienti e caregiver, oggi vede anche il lancio di un nuovo progetto: un concorso per i giovani artisti dell’Accademia.

Accanto all’assistenza dei malati inguaribili e dei loro familiari, l’attività di sensibilizzazione culturale è la seconda finalità istituzionale di VIDAS – afferma Raffaella Gay –. In particolare da oltre 20 anni, con il Progetto giovani, abbiamo aperto un dialogo diretto con gli studenti di tutte le età per avvicinarli ai temi della cura, della separazione, dei limiti, della malattia. Siamo lieti di confermare e rinnovare la collaborazione con due delle maggiori realtà culturali cittadine, da una parte, per stimolare la sensibilità dei giovani artisti e, dall’altra, per affermare l’importanza della bellezza come sollievo per l’animo umano.

Come un ospedale, una scuola o una biblioteca, – dichiara James Bradburne un museo deve essere presente per il cittadino ogni volta che ne ha bisogno, dalla sua nascita alla sua morte. Negli ultimi otto anni Brera ha costruito relazioni forti con il Buzzi, l’Humanitas e naturalmente VIDAS, non solo per coloro che queste istituzioni servono direttamente, ma soprattutto per le loro famiglie e i loro cari. Le collezioni e le attività di Brera sostengono attivamente l’intera comunità ogni volta che ne ha bisogno.

Riconoscersi. Senza l’altro io non sono, è questo il titolo del contest presentato nel corso della mattinata e che si rivolge agli studenti, di qualsiasi anno, iscritti all’Accademia di Brera, sia al Dipartimento di Arti Visive, ovvero pittura, scultura, grafica d’arte e decorazione, sia al Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, in particolare le nuove tecnologie dell’arte.

In una società malata di solitudine e sempre più votata all’individualismo, in cui anche la comunicazione è spesso monologo e non conversazione, agli studenti è richiesto di esprimersi attraverso i più diversi linguaggi artistici sul concetto di relazione. Il concorso vuole infatti proporre un messaggio solidale nei confronti dell’umanità e promuovere una più ampia dimensione di partecipazione, dialogo e cura dell’altro.

Questo il senso della proposta, nelle parole di Italo Chiodi: Il progetto vuole far riflettere i giovani artisti del senso del percepire il mondo ‘a passo d’uomo’ come ritmo e metafora dell’ascolto, dello sguardo che si accorge di ciò che ci sta intorno, in controtendenza rispetto alla velocità, che spesso influisce sulla percezione sia dello spazio che dell’altro vicino. La lentezza è una condizione, credo oggi più che mai necessaria, soprattutto per l’artista che per riconoscere il mondo e per riconoscersi deve saper ascoltare.

Ciascun artista sarà libero di scegliere il formato, la tecnica e i materiali con cui realizzare la propria opera, purché inedita e appositamente ideata per il concorso. Quattro in tutto i riconoscimenti: due del valore di 1.000 euro per i migliori elaborati relativi a ciascun indirizzo accademico, Arti Visive e Arti Applicate, e due menzioni speciali, del valore di 500 euro, una per ogni categoria. A scegliere le opere premiate sarà una giuria tecnica composta da docenti e professionisti dell’Accademia supportata da una rappresentanza di VIDAS.

Per info e modalità di partecipazione scrivere a eventi.culturali@vidas.it

Al centro di questa partnership tra le tre istituzioni milanesi non c’è solo la produzione artistica, ma anche la fruizione del bello inteso come cura dell’anima e sollievo dalla sofferenza. È per questo che proseguono i percorsi di visita alla Pinacoteca di Brera ideati appositamente per gli assistiti di VIDAS e i loro caregiver. Si tratta di speciali visite guidate che in forma più raccolta consentono agli ospiti di apprezzare a pieno la storia del museo e le sue opere più rappresentative, dallo Sposalizio della Vergine di Raffaello alla Cena in Emmaus di Caravaggio, dalla Pala Montefeltro di Piero della Francesca fino al Bacio, l’opera più nota di Francesco Hayez.

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