“Matilda il Musical” al Sistina Chapiteau di Milano
Per la prima volta sulle scene italiane la versione firmata Massimo Romeo Piparo
Lo spettacolo perfetto per tutta la famiglia che farà battere il cuore di grandi e piccini: per la prima volta sulle scene italiane e dopo il grande successo al Teatro Sistina di Roma, “Matilda il Musical“, firmato Massimo Romeo Piparo, sarà in scena al Sistina Chapiteau di Milano dal prossimo giovedì 15 febbraio. Basato sull’omonimo romanzo di Roald Dahl, uno dei libri più amati da tre generazioni, divenuto esilarante film grazie a Danny De Vito e ora consacrato su Netflix nella versione musical, “Matilda” incanterà gli spettatori di tutte le età.
Al centro del racconto una ragazzina dall’intelligenza vivace dotata di super poteri. Per fortuna la passione per la lettura e per i libri “distraggono” Matilda da una vita fatta di soprusi e angherie: coltivando storie e racconti, Matilda riesce a incontrare sul proprio cammino due donne preziose- una maestra e una libraia- che la “salvano” – e si fanno salvare a loro volta- da una triste rassegnazione.
Amicizia, amore, rispetto sono gli ingredienti principali di una ricetta infallibile che da oltre dieci anni riempie i Teatri di mezzo mondo, e poi la musica, con la sua energia contagiosa, a scandire una storia scritta magistralmente: tutto questo è “Matilda”, che nel periodo più magico dell’anno, sarà in scena per raccontare una vicenda esemplare e ricca di valori positivi.
Sul palco uno degli attori italiani più amati, Luca Ward, già protagonista di alcuni successi firmati Piparo al Sistina, per la prima volta in un ruolo en travesti: è infatti lui a vestire i panni della Signorina Trinciabue, la terribile preside della scuola frequentata da Matilda, una donna arcigna e cattiva che terrorizza studenti e insegnanti. Una nuova sfida professionale per l’attore -nel ruolo interpretato da Emma Thompson nel film del 2022- che dà ulteriore prova della propria poliedricità.
Accanto a lui la popolare coppia dei The Pozzolis Family (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli) nei panni dei cinici e goffi genitori di Matilda, i Dal Verme, che arricchiscono lo spettacolo di momenti di esilarante comicità, Giulia Fabbri (applauditissima Mary Poppins della versione italiana del capolavoro Disney) nel ruolo della maestra Dolcemiele, un cast di giovanissimi talenti, la Direzione musicale del Maestro Emanuele Friello e l’Orchestra dal vivo diretta da Federico Zylka. Nel ruolo del titolo una bambina di 11 anni, Giulia Chiovelli, figlia d’arte e bimba prodigio, perfezionatasi all’Accademia del Sistina.
“Per molto tempo mi sono interrogato circa il grandissimo successo di “Matilda il Musical” nel West end londinese, fin quando scelsi nel 2015 di vederlo pur con qualche riserva”, dichiara Massimo Romeo Piparo, regista, produttore e autore dell’adattamento della versione italiana. “Ebbene da quella sera ho eletto Matilda uno dei miei musical preferiti, tornando a rivederlo altre tre volte. Una storia universale (tant’è che potrebbe essere ambientato ovunque da Londra a Roma, Da Tokyo a Sidney) che ha come eroine due figure femminili tanto attuali al giorno d’oggi: una bambina e una maestra”.
“E contemporaneamente altre due donne anti-eroine, due figure negative come una madre “sbagliata” e una Preside che stravolge il proprio ruolo di educatrice trasformandosi in aguzzino di giovani adolescenti. Con al centro un’unica figura maschile – quella del padre cinico e sprezzante di Matilda- che diventa zimbello in mezzo a tanta malvagità femminile. Ecco, in questo racconto, grazie allo sguardo attento e pungente di Roald Dahl, ci si ritrova buona parte delle grandi carenze contemporanee: l’educazione scolastica, il rapporto familiare, le dinamiche maschili, il potere disumanizzante della televisione”.
“Matilda il Musical andrebbe fatto vedere in tutte le scuole di ogni grado, bisognerebbe portarci tutti i genitori di oggi ma anche quelli futuri convincendoli a trascorrere due ore immersi in questo racconto musicale che “rende migliori”. E proprio questo è l’auspicio mio personale: far cogliere la possibilità- forse l’ultima- di ripensare seriamente il ruolo di educatrici e educatori di chi si ritrova protagonista di quelli che restano sempre i due pilastri fondamentali della formazione dell’individuo: la Scuola e la famiglia.”
Non è quindi un caso che, dopo gli straordinari successi ottenuti con gli adattamenti italiani di tanti titoli come Mamma Mia!, Evita, Billy Elliot, School of Rock, fino all’ultimo successo Cats, Massimo Romeo Piparo, con una felice intuizione, abbia scommesso sulla drammaturgia contemporanea scegliendo proprio Matilda come titolo di punta per questa stagione de Il Sistina. Lo spettacolo, con il libretto di Dennis Kelly e musiche e testi di Tim Minchin, è stato messo in scena in Gran Bretagna per la prima volta nel 2010, e da allora continua a girare il mondo, da Londra a New York, vincendo più di 55 premi – tra cui ben sette Olivier Awards© (record nella storia degli “oscar” del West End), e cinque “Tony Awards”.
Attraverso un personaggio spassoso ma complesso e sfaccettato, il pubblico avrà l’occasione di divertirsi e riflettere al tempo stesso. La “lezione” che, con il sorriso, Matilda darà agli spettatori, soprattutto a quelli più giovani, è proprio di credere sempre in sé stessi e di avere coraggio, anche quando qualcuno fa di tutto per metterci in difficoltà. Con la sua genialità, ma anche con l’ingenuità e le insicurezze tipiche dell’adolescenza, la bambina concepita dalla mente di Dahl (autore anche de “La Fabbrica di Cioccolato”) è l’esempio di quanto la propria “diversità” sia un valore da apprezzare. Per realizzare i propri desideri, Matilda non si limita a usare i suoi “poteri speciali”, ma sfrutta anche la forza dell’amore per i libri e per la conoscenza.
La trama
Matilda è una bambina brillante e intelligente, appassionata di libri e curiosa di conoscere ogni cosa, ma in famiglia vive una vita infelice perché non viene amata né compresa dai genitori e dal fratello. La bambina ha un potere speciale e misterioso che custodisce come un segreto: riesce infatti a far muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero. Per farsi notare, spesso Matilda pianifica scherzi e marachelle, ma la sua vita non è facile e presto capisce che dovrà imparare a sopravvivere, in famiglia così come a scuola. L’unica sua ‘alleata’ è Dolcemiele, la maestra che le dimostra affetto e comprensione e che apprezza il suo talento straordinario. Insieme si coalizzeranno per contrastare le malefatte della perfida Signorina Trinciabue, la cattivissima preside della scuola ossessionata dal controllo e dalla disciplina.