Elezioni Regione Lombardia, intervista a Serena Cortinovi, candidata per Fratelli d’Italia
Di seguito la piacevole chiacchierata avuta con Serena Cortinovi, candidata alla Regione Lombardia per “Fratelli d’Italia”, e la sintesi del programma che propone:
“Sono una donna semplice, onesta ma soprattutto pratica – spiega Cortinovi. – Parlare con le persone, andare a fondo nella comprensione dei loro problemi, è il mio modo per cercare di capire ciò che è veramente necessario per poter fornire loro delle soluzioni.
“I valori in cui credo sono l’unicità dell’individuo, la famiglia, la libertà di pensiero e di espressione, l’onestà, la tolleranza, la lealtà, la fede in qualcosa di superiore, la difesa della vita, l’orgoglio di essere italiani – prosegue Cortinovi. – Questi sono i fondamenti su cui ho sempre basato ogni mia azione per il bene comune. Di conseguenza, per migliorare i servizi alle persone e più in generale la vita di tutti noi, gli obiettivi che ho ritenuto più significativo proporvi, sono:
1) la tutela della famiglia e della natalità.
2) il credito alle piccole imprese e la ripresa del lavoro.
3) la valorizzazione del Made in Italy e del turismo in Italia, nonché la riconquista della dignità nazionale dell’Italia in Europa e nel mondo.
4) l’imposizione di un tetto alla possibilità di tassazione e il taglio della spesa pubblica
TUTELA DELLA FAMIGLIA E DELLA NATALITA’ – “Innanzitutto sarà introdotto il cosiddetto ‘quoziente famigliare’ come criterio di selezione delle agevolazioni – spiega Serena Cortinovi, – con modalità di scarto basate su parametri come numero di figli, età, disoccupazione, eventuali disabilità presenti in famiglia, tutti parametri che riducono il valore ISEE. In secondo luogo – prosegue, –si attuerà una politica volta ad agevolare le giovani coppie perché abbiano il diritto ad avere un futuro, una casa e dei figli:
– possibilità di accesso al periodo di astensione lavorativa, per entrambi i genitori
– iva al 4% sui prodotti per l’infanzia
– piena applicazione della legge 194 sull’aborto, finora non applicata nella parte finalizzata a rimuovere le cause economiche e sociali che portano a rinunciare alla gravidanza
– maggiore garanzia del part time (diffusissimo all’estero) nell’occupazione femminile
– potenziamento dell’offerta sinergica tra pubblico e privato degli asili nido all’insegna del principio di sussidiarietà e della solidarietà tra le famiglie, vigilando sempre però rispetto alla qualità del servizio erogato
– incentivazione dell’apertura di asili nido aziendali o nidi famiglia con controlli assidui volti a tutelare il benessere dei piccoli
– rifinanziamento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie e i precari
– abolizione dell’Imu sulla prima casa e non pignorabilità della casa in cui si vive, che è sacra e frutto dei nostri sacrifici
– introduzione del voucher sociale: ogni cittadino sarà libero di scegliere la struttura verso cui rivolgere la proprie richieste di servizi. Una specie di buono, come il buono- scuola a tutela della libertà di scelta educativa da parte dei genitori, che però sia esteso, in base al reddito, all’utilizzo anche dei servizi socio-sanitari. Questo porrà le strutture in un mercato concorrenziale e ne migliorerà certamente la qualità.
CREDITO ALLE PICCOLE IMPRESE E RIPRESA DEL LAVORO – “Durante il governo Monti ben 255 miliardi sono stati dati dalla Banca Centrale Europea alle Banche italiane – sottolinea ancora la candidata alla Regione Lombardia – al tasso agevolato dell’1%, perché venissero girati alle piccole imprese e alle famiglie. Le Banche non hanno dato questi soldi ai cittadini e i prestiti a famiglie e imprese sono diminuiti in Italia di quasi 35 miliardi di euro. Ecco allora le proposte e le idee concrete:
– separazione tra le banche commerciali e quelle d’investimento: non si specula con i soldi dei piccoli risparmiatori
– utilizzo dei Piani operativi regionali del Fondo sociale europeo nella Regione per progetti di microcredito, a sostegno delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che hanno difficoltà al credito bancario
– valorizzazione dei Confidi, al fine di fornire maggiori garanzie a favore delle piccole e medie imprese per l’accesso al credito
– riduzione delle tasse nei primi anni di assunzione di un nuovo lavoratore
– rafforzamento dell’apprendistato, completamente detassato per il datore di lavoro
– partecipazione da parte dei lavoratori agli utili delle aziende, ripartiti come ulteriore incentivo oltre il salario concordato, basata sul rapporto di fiducia reciproca tra datore di lavoro e dipendente
LA VALORIZZAZIONE DEL MADE IN ITALY E DEL TURISMO IN ITALIA, NONCHE’ LA RICONQUISTA DELLA DIGNITA’ NAZIONALE DELL’ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO – “Sono anni che sostengo la necessità della tutela del ‘marchio Italia’ in Italia e nel mondo. E’ quindi fondamentale, – spiega Cortinovi, – in un momento in cui è necessario rilanciare l’economia italiana, puntare sulle nostre eccellenze. Ecco quindi le proposte e le idee realizzabili:
– incentivare in modo sistemico tutto ciò che offre il nostro patrimonio artistico, paesaggistico e agroalimentare. In poche parole offrire un “pacchetto Italia” che sia il frutto del raccordo sinergico di albergatori, ristoratori, guide turistiche, impianti balneari, musei..; rendendo quindi accessibile la rete e non solo il singolo monumento.
– Defiscalizzare il privato che intende investire in infrastrutture connesse al turismo
– Finanziare i Beni culturali con i Beni Culturali: tutti gli introiti di musei, castelli, pinacoteche… vengono versati al Ministero delle Finanze e solo in minima parte riutilizzati per la cultura. Tutte queste entrate devono essere destinate a restauri, tutela, valorizzazione e formazione.
– Esportare nel mondo il “made il Italy”, ma permettere anche ai piccoli imprenditori di rimanere in Italia a lavorare, se lo desiderano, aiutandoli con il Patto Stato –Regione per favorire l’accesso al microcredito per Artigiani e Piccole imprese e la defiscalizzazione per i datori di lavoro che assumono nuovi lavoratori.
IMPOSIZIONE DI UN TETTO ALLA POSSIBILITA’ DI TASSAZIONE E RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA – “Oggi la pressione fiscale è ufficialmente del 45,3%, ma in termini reali arriva al 54%. In pratica tutti noi lavoriamo per i primi sei mesi dell’anno per lo Stato e gli altri per la nostra famiglia. Ecco cosa si può fare – conclude Serena Cortinovi, – per dare respiro ai cittadini e quindi all’economia. Perché se si imposta la soluzione della crisi solo sulle tasse, si arriva all’immobilismo: nessuno investe più, nessuno compra più e alla fine ti trovi a tassare la povertà:
– Introdurre nella Costituzione un tetto alla tassazione in Italia pari al 40% nel rapporto tra entrate tributarie e Prodotto interno lordo, in modo che qualsiasi coalizione guidi il nostro Paese, non possa arrivare alla pressione fiscale a cui ci ha costretto il governo di Mario Monti
– Ridurre il carico di norme e adempimenti burocratici a cui una azienda deve sottoporsi e che gravano sulle imprese italiane per la bellezza di 23 miliardi l’anno
– Rivedere il Patto di stabilità che al momento ingessa anche i comuni virtuosi, differenziando il trattamento della spesa corrente da quello delle spese di investimento
– Dimezzare il numero dei parlamentari
– Rendere gli stipendi dei parlamentari e di tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche, proporzionati all’andamento dei principali misuratori economici: la disoccupazione, il prodotto interno lordo, l’inflazione, il debito pubblico…Secondo il semplice principio per cui se le cose vanno bene, nessun problema, se vanno male ..si lavora anche gratis, come avviene nelle aziende in difficoltà che devono sopravvivere! I sacrifici, se è necessario, li dobbiamo fare tutti!!
– Revoca delle “pensioni d’oro” pagate con i soldi pubblici
– Revoca di “vitalizi d’oro”, auto blu e di tutti i privilegi della Casta
A Cura di Youboom