Icardi e il suo futuro all’Inter, l’Atletico Madrid prova a prenderlo
Personalità unica, numeri importanti, ma gesti ancora da ragazzino. Questo è Mauro Icardi, la nuova stella interista. Dopo la sfida contro la Sampdoria, tutti parlano di lui: o lo si ama o lo si odia. E lui? Davanti ha Ronaldo da una parte ed Adriano dall’altra: chi dei due vorrà diventare? Dipende solo e soltanto da lui. Nel frattempo una big europea ha già messo gli occhi su di lui; stiamo parlando dell’Atletico Madrid che a fine stagione dovrà trovare il degno sostituto di Diego Costa, indiziato di passare al Chelsea di Mourinho.
QUANDO GIOCA, SEGNA – 8 gol e 2 assist in 18 presenze. Un rollino sufficiente per un attaccante di 21 anni compiuti due mesi fa.
– Le statistiche cambiano se si analizza il rapporto tra reti e minuti giocati: 1 gol ogni 122 minuti. Niente male per un classe ’93 che ha fatto solo nella scorsa estate il salto dal club di provincia, la Sampdoria, alla big, nella fattispecie l’Inter.
– Gli uomini di mercato neroazzurri ci hanno visto lungo: il 9 luglio del 2013, giorno in cui è stato ufficializzato il trasferimento in comproprietà di Icardi all’Inter, potrebbe essere una data importante per il futuro del club guidato da Erick Thohir. I numeri ci sono: Icardi potrebbe essere il vero gioiello interista dei prossimi anni.
– In Serie A, tra Sampdoria ed Inter, ha già disputato 49 match siglando 18 reti. Una ogni 171 minuti, praticamente un gol ogni due partite interamente giocate. A questi si aggiungono anche 6 assist. Senza dimenticare che su 3 presenze, ha già siglato 4 gol alla Juventus.
– Reti importanti, reti spesso decisive. Icardi è uno che non si tira certo indietro quando c’è da caricarsi sulle spalle la squadra e dare la svolta al match. Spesso decisivo quando subentra dalla panchina, Maurito dopo un inizio non facile ha saputo conquistarsi gli onori della ribalta a suon di gol e prestazioni importanti.
UNA CARRIERA DA PREDESTINATO – Inevitabile avere questi colpi per chi ha iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni in una squadra locale di Rosario, cittadina che gli ha dato i natali il 19 febbraio del 1993 e per chi ha segnato 384 gol in 6 anni con l’Union Deportiva Vecindario.
– Numeri importanti per chi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Barcellona, dove segnò 38 gol in due anni, senza però riuscire a debuttare in prima squadra. Strano visto che in panchina sedeva Josep Guardiola, uno che non ha certo paura di far esordire i giovani.
– Forse il problema era altro, non certo la tecnica e la classe. Eh sì, perchè il punto debole di Icardi sembrano essere i gesti e i comportamenti messi in atto soprattutto fuori dal campo; la fuga d’amore con Wanda Nara, il continuo uso dei social network e, ultimi, i gesti rivolti alla curva doriana nell’ultima sfida di campionato.
CROCE E DELIZIA PER MAZZARRI – “Per l’ambiente che si era creato ha mostrato grande personalità, se continua così e riusciremo a togliergli alcune cose superflue, diventerà un grande giocatore, un centravanti con caratteristiche da centravanti vero, che deve pensare solo a giocare”.
– Walter Mazzarri non nasconde certo gli elogi ad Icardi nel post-partita di domenica pomeriggio contro la Sampdoria. Inevitabile, però, una stoccata: “I calciatori sono dei professionisti e non devono scordarselo, devono stare tranquilli, fino al gol si era comportato in maniera perfetta, doveva tornare a centrocampo e non fare quel gesto”.
CHE FUTURO LO ATTENDE? – Ronaldo o Adriano? Cosa vorrà diventare da grande Mauro Icardi? Gli esempi sono davanti a lui. Fare ciò che fa lui a 21 anni è cosa più unica che rara, ma gli atteggiamenti mentali non lasciano ben sperare.
– Icardi deve diventare un professionista, deve crescere ed imparare a comportarsi adeguatamente dentro e fuori dal campo. Così facendo potrà diventare un grande giocatore, completo anche dal punto di vista mentale; altrimenti rimarrà un eterno incompiuto e darà ragione a chi, già adesso, lo paragona ad Adriano o, per rimanere in tempi più recenti, a Balotelli.
– Nel frattempo l’Atletico Madrid ha già messo gli occhi su di lui. La squadra di Simeone a fine stagione dovrà sostituire Diego Costa, indiziato di approdare alla corte di Mourinho al Chelsea e sembra stia pensando al giovane argentino che in Spagna potrebbe definitivamente esplodere complice un calcio per sua natura più offensivo e più spregiudicato.
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Matteo Torti