Una giovane di 22 anni, somalo, migrante come tanti e accolto al centro profughi di via Sammartini a Milano: “In 40 anni di carriera non ho mai visto un orrore simile”, ha detto il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, a commento dei racconti sulle torture e le violenze di cui è accusato il 22enne, ritenuto il presunto aguzzino di un campo di raccolta migranti in Libia.
Terrificanti le testimonianze dei migranti che hanno riconosciuto il 22enne, giunto in Italia a bordo di un barcone, presso il centro accoglienza di via Sammartini, dove lo volevano linciare. Ignorando ancora chi fosse, il giovane è stato salvato da alcuni agenti della Locale, prima di venire individuato.
Secondo quanto emerso, la scoperta risale allo scorso settembre, quando il ragazzo era stato fermato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A seguito di serrate indagini, martedì 17 gennaio 2017 è stata emessa dal gip Anna Magelli un’ordinanza per 4 omicidi dei quali il 22enne è stato accusato di aver commesso nel campo, per il sequestro a scopo di estorsione di centinaia di somali, per le violenze sessuali su decine di donne.
I pm hanno chiesto l’autorizzazione a procedere al ministero della Giustizia per i reati commessi all’estero.