Il mercato immobiliare cinese sarà un problema per tanto tempo
La spinta all’urbanizzazione della Cina potrebbe volgere al termine nei prossimi anni, determinando uno scenario potenzialmente molto negativo per un settore immobiliare che è già messo a dura prova.
Secondo alcuni analisti – come quelli di Grow Investment – mettere in sicurezza il settore immobiliare cinese potrebbe dunque essere un lavoro piuttosto lungo, che impiegherà sicuramente diversi anni e, forse, un decennio. Il motivo? Sono stati costruiti troppi alloggi al fine di sostenere un processo di urbanizzazione che è progredito molto velocemente negli ultimi 10 anni e che ora, invece, si sta arrestando.
Il risultato è che il mercato immobiliare cinese è finito gradualmente in crisi a causa della calante fiducia dei consumatori, mentre alcuni colossi immobiliari come Evergrande e Country Garden sono impantanati nei debiti. Evergrande, che è entrata in default nel 2021 a seguito di una crisi di liquidità, ha annunciato pochi giorni fa che avrebbe ritardato un incontro per la ristrutturazione del debito previsto per ieri. Anche Country Garden sta rischiando il default.
Cosa accadrà al settore immobiliare cinese?
Ma che cosa accadrà ora al settore immobiliare cinese? Ragionando in termini statistici, due anni fa sono stati venduti 18 trilioni di yuan (2,46 trilioni di dollari) di proprietà cinesi, mentre quest’anno forse non si arriverà nemmeno a 10 trilioni di yuan. Nei prossimi anni, uno scenario favorevole sarebbe un livello di vendite di 5-6 trilioni.
In virtù di una domanda sempre più debole, i prezzi delle nuove case in Cina ad agosto hanno iniziato a calare perdendo lo 0,3% rispetto al mese precedente, e prolungando così le difficoltà del settore immobiliare. Il dato ha segnato anche un calo dello 0,1% rispetto a un anno fa.
Le cose potrebbero peraltro farsi ancora più difficili nei prossimi anni. Un ex funzionario cinese ha di fatti avvertito che la popolazione cinese (1,4 miliardi di persone) non sarà in grado di riempire gli appartamenti attualmente disponibili in tutto il Paese, lasciando intendere che gli imponenti progetti edilizi che sono stati realizzati negli anni sono abbondanti e sovradimensionati rispetto alle reali necessità.
Quello che si è creato in Cina è, in altri termini, un chiaro eccesso di offerta di immobili, acuito dalla pandemia da Covid e da una ripresa comunque non particolarmente vigorosa, sebbene i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale di agosto hanno registrato una crescita migliore del previsto.
Non tutti i mali vengono per nuocere
È tuttavia presto per dichiarare che la crisi accertata del settore immobiliare possa mandare in definitiva difficoltà l’economia cinese. Anzi, per certi versi è lecito immaginare come una volta che si saranno azzerate le aspettative su questo comparto e l’economia punterà per la crescita su altri settori piuttosto che affidarsi principalmente al settore immobiliare, allora si avrà a disposizione una produzione interna cinese migliore, molto più sana di prima.
Vedremo ora che cosa succederà nei prossimi mesi e quali saranno gli impatti di questa crisi immobiliare non solamente sull’economia cinese, quanto anche sull’economia di tutto il mondo.