E’ possibile ridurre il fabbisogno energetico degli uffici
I risultati della ricerca dimostrano una effettiva diminuzione delle emissioni di carbonio degli edifici grazie all’utilizzo di sistemi di chiusura intelligenti
Con sistemi di chiusura smart e una gestione ottimizzata dell’edificio, è possibile ridurre il fabbisogno energetico degli uffici
I risparmi energetici derivanti da una corretta gestione degli spazi e dall’uso di sistemi di gestione degli accessi degli edifici si possono tradurre in una riduzione del consumo di energia e delle emissioni annuali di carbonio degli edifici, contribuendo in modo significativo agli sforzi di sostenibilità ambientale, realizzata anche dal Dipartimento di Architettura, Ambiente Costruito e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, basata su un caso di studio con l’obiettivo di valutare gli impatti dei sistemi di chiusura intelligente sulle prestazioni energetiche degli edifici.
Nel contesto dei cambiamenti globali legati alla pandemia, l’adozione diffusa di modelli di lavoro flessibili ha portato a una gestione non ottimale degli spazi negli uffici. In risposta a questa sfida, il controllo accessi intelligente emerge come una soluzione chiave per una serie di fattori, tra cui: l’implementazione delle strategie di gestione del flusso delle persone, l’ottimizzazione degli spazi e la riduzione dei consumi energetici degli edifici.
Nel dettaglio, la ricerca è stata strutturata in due fasi principali: una preliminare per definire strategie di gestione dell’occupazione e compartimentazione efficaci, e una successiva per la modellazione energetica dinamica dell’edificio. Nel corso della prima fase, sono stati identificati spazi idonei al ricollocamento di postazioni di lavoro, definendo un modello gerarchico di accesso e utilizzo degli spazi.
La seconda fase ha coinvolto la simulazione dinamica di un edificio tipo implementando chiusure parziali dei semipiani, secondo il modello gerarchico identificato.
I risultati delle simulazioni indicano che la chiusura ottimizzata di un semipiano al giorno, equivalente a una riduzione del 10% del numero di persone nell’edificio, può portare per l’edificio oggetto di studio a una riduzione dei costi annuali standardizzati di circa 13-14% e dell’energia primaria compresa tra 56 e 123 MWh, che si traduce in una riduzione delle emissioni annuali dell’edificio di circa 20-50 tCO2eq rispetto alle circa 160-340 tCO2eq dell’edificio senza ottimizzazione della gestione degli spazi. La ricerca ha voluto tenere conto anche dell’impatto ambientale legato alla produzione dei materiali che compongono i dispositivi elettronici, installazione dei sistemi in opera e manutenzione dei principali componenti per la gestione ottimizzata degli spazi, rilevando che, anche in ottica di ciclo di vita, le emissioni di carbonio maggiori misurate rispetto a un sistema convenzionale di gestione accessi vengono completamente compensate in pochi mesi dalle emissioni evitate dovute al risparmio energetico nell’uso dell’edificio.
Tiziana Poli, responsabile del progetto di ricerca presso il Politecnico di Milano, ha sottolineato: “Un progetto di ricerca che evidenzia quanto i comportamenti virtuosi, sostenuti da interventi non invasivi capaci di dare intelligenza agli edifici, possano generare valore, salvaguardando l’ambiente e risparmiando energia”.