Lavoro domestico: scadenza contributi 1° trimestre 2024
Mercoledì 10 aprile sarà l’ultimo giorno utile per versare i contributi previdenziali per il lavoro domestico come l’attività di colf, badanti e baby sitter riferita al 1° trimestre del 2024 (gennaio-marzo). Ad essere chiamate a raccolta saranno tutte le famiglie che hanno regolarmente assunto un domestico: 894.299 quelli censiti dell’Inps nell’anno 2022. Da Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, una mini guida su come calcolare il contributo da versare.
“Per prima cosa – spiega Teresa Benvenuto, segretario nazionale Assindatcolf – è bene sapere che i valori da prendere in considerazione sono contenuti nelle tabelle stilate annualmente dall’Inps: per i rapporti a tempo indeterminato e per quelli a tempo determinato. Novità di quest’anno: l’aggiunta di due nuove tabelle destinate ai lavoratori che proseguono l’attività lavorativa e hanno maturato i requisiti per la pensione, per i quali è previsto tra l’altro un esonero totale nella quota a loro carico.”
“Secondo step: fare riferimento all’orario lavorativo del domestico. In linea generale si può affermare che più esteso è l’orario di lavoro, minore sarà l’importo contributivo orario da destinare alla previdenza. Nel dettaglio: sopra le 24 ore settimanali per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato il contributo orario da versare è fisso e per il 2024 è pari a 1,21 euro (di cui 0,30 a carico del lavoratore, da recuperare in busta paga)”.
“Per i domestici assunti a tempo determinato la quota oraria è pari a 1,29 euro (0,30 a carico del domestico). Sotto le 24 ore settimanali – prosegue Benvenuto – il contributo orario non è fisso ma si determina sulla base della retribuzione: previste 3 fasce.”
“Per i contratti a tempo indeterminato con retribuzione oraria effettiva fino a 9,40 euro il contributo da versare è pari a 1,66 euro (di cui 0,42 a carico del lavoratore), per quelli con retribuzione oraria effettiva compresa tra 9,40 e 11,45 euro è di 1,88 euro (0,47 a carico del domestico) ed infine per i rapporti con retribuzione oraria effettiva oltre gli 11,45 euro è di 2,29 euro (0,57 a carico del lavoratore).”
“Maggiori i valori per i contratti a tempo determinato: 1,78 euro (di cui 0,42 a carico domestico) per i rapporti in prima fascia retributiva; 2,01 euro (0,47 a carico lavoratore) per i rapporti in seconda fascia retributiva e 2,45 euro (0,57 a carico domestico) per quelli in terza fascia”.
“Guardando ai numeri dell’Osservatorio statistico dell’Inps – dichiara Benvenuto – è interessante osservare come su un totale di 894.299 domestici regolari, solo 363.516 sono i lavoratori per cui vengono dichiarati orari al di sotto delle 24 ore settimanali, i restanti 530.780 sono invece registrati per orari che superano 25 ore, per cui sarà versato un contributo fisso.”
“Accanto ai contributi Inps il datore ha l’obbligo di versare anche quelli di assistenza contrattuale di Cassacolf. Per farlo è necessario inserire manualmente, nel portale pagamenti dell’Inps, il codice F2. L’importo dovuto è pari a 0,06 euro per ogni ora lavorata (di cui 0,02 a carico del lavoratore)”.
“Infine – conclude Benvenuto – ricordiamo a tutte le famiglie che le lavoratrici madri assunte come colf, badanti o baby sitter non potranno usufruire dell’esonero contributivo previsto nell’ultima Legge di Bilancio, poiché il settore domestico è stato escluso.”
“Siamo, invece, ancora in attesa delle indicazioni operative da parte dell’Inps relative alla decontribuzione al 100% prevista dal Dl Pnrr bis per gli anziani over 80 non autosufficienti con Isee non superiore ai 6mila euro in caso di nuove assunzioni di badante (o trasformazioni a tempo indeterminato) a decorrere dal 1° aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025”.