Approvato il nuovo statuto che porterà il Museo di Fotografia contemporanea a diventare nazionale
Il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo, socio fondatore insieme a Città Metropolitana di Milano, ha approvato il nuovo statuto del Museo di Fotografia Contemporanea che ratifica l’ingresso del Ministero della Cultura tra i componenti della Fondazione e lo trasformerà in una realtà culturale di portata nazionale.
Si conclude così l’iter cinisellese di riconoscimento avviato dalla Giunta comunale a febbraio 2024 con l’accordo di valorizzazione siglato insieme al Ministero della Cultura e alla Città Metropolitana di Milano, volto proprio alla modifica dello statuto e all’ingresso di membri designati dal Ministero della Cultura nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
La partecipazione del Ministero della Cultura, anche grazie all’apporto di carattere economico, rappresenta un cambio di passo che permetterà di incrementare l’offerta culturale nel campo della fotografia e delle immagini, di rafforzare la programmazione museale e le collaborazioni internazionali, nonché di tutelare ulteriormente il patrimonio fotografico e promuoverne la conoscenza, lo studio e la produzione.
Un patrimonio di decine di migliaia di immagini digitalizzate provenienti da 40 fondi fotografici, con un archivio di oltre 2 milioni di opere di un migliaio tra artisti italiani e internazionali.
Nato nel 2004 nell’ala sud della storica Villa Ghirlanda Silva come prima realtà pubblica in Italia dedicata alla Fotografia Contemporanea e all’immagine tecnologica, il Museo è tuttora l’unico nel settore. 2.400 metri quadrati di spazio su due piani espositivi, inclusivi di bookshop e spazio educativo; laboratori di catalogazione; uffici, archivio climatizzato; biblioteca e area di consultazione, resi più accessibili e inclusivi grazie ai recenti interventi sostenuti dal PNRR.
La sua storia vede, a partire dal 2016 fino al 2022, l’ingresso della Triennale di Milano come partner istituzionale, che promuove un progetto di trasformazione a Museo Nazionale della Fotografia con un trasferimento del Mufoco a Milano presso il Palazzo dell’Arte, grazie anche ad un impegno economico da parte del Ministero della Cultura, socio fondatore della Triennale stessa.
Ma la svolta avviene con l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione del Mufoco, quando la Triennale di Milano decide di non proseguire con il progetto, restituendo al Ministero il contributo ricevuto e di uscire dalla governance.
Nel corso degli anni 2022 e 2023, l’Amministrazione comunale prosegue le sue interlocuzioni con il Ministero della Cultura, presentando un piano economico di gestione al fine di recuperare i fondi destinati e quindi di proseguire con il progetto di trasformazione del Museo in chiave nazionale. Un percorso che ha portato alla soluzione di valorizzare ulteriormente la sede cinisellese del Museo con un suo ampliamento nelle sale del piano nobile di Villa Ghirlanda Silva.
“La proposta di costruire un Museo nazionale della Fotografia è il frutto di un lavoro che mi vede impegnato fin dagli inizi del mio primo mandato. Abbiamo ereditato una realtà dal destino incerto con un progetto per il trasferimento in Triennale di Milano che non abbiamo mai voluto si concretizzasse perché Cinisello Balsamo avrebbe perso il Museo. Finalmente siamo arrivati ad una soluzione che valorizza e offre il giusto riconoscimento che il Museo cinisellese merita. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un fatto che è per noi motivo di orgoglio, il riconoscimento come Museo Nazionale porterà un valore aggiunto significativo alla nostra comunità”, ha dichiarato il sindaco Giacomo Ghilardi.
“Cinisello Balsamo con la decisone assunta oggi del via libera al nuovo Statuto del nascente Museo Nazionale della Fotografia dà un segno importante di fiducia nella cultura e nel territorio. La Giunta sa che in questo modo proietta ancor più Cinisello Balsamo e la Città Metropolitana di Milano tra i luoghi di elezione della cultura italiana. E noi al fianco del Sindaco Giacomo Ghilardi faremo la nostra parte con allegria profonda e tenacia e competenza”, così il Presidente del Museo di Fotografia Contemporanea Davide Rondoni.