Condanna racket delle case popolari
L’inchiesta, coordinata dal PM Antonio Sangermano, era nata nell’agosto 2009 a seguito della pubblicazione, sul sito dell’associazione “Sos racket e usura”, di un video in cui si vedeva una donna mentre trattava con un sedicente cliente l’acquisto di una casa popolare occupata abusivamente a Niguarda.
IL BUSINESS – Da quanto emerso, le donne si facevano pagare dagli 800 ai 1.500 euro al mese per aprire e far occupare gli appartamenti Aler.
LA SENTENZA – Il GUP Andrea Ghinetti ha pertanto condannato per associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di appartamenti la donna alla quale ha comminato 3 anni e 4 mesi di reclusione, e la figlia , che ne dovrà scontarne invece 2. Precedentemente assolto il genero della donna, per insufficienza di prove.
MOMENTI DI TENSIONE – Forte la reazione della donna nei confronti di Frediano Manzi, presidente dell’associazione Sos Racket e Usura; al termine della sentenza la donna gli si sarebbe quasi scagliata contro urlando e incolpandolo di averle “rovinato la vita”. Intervenuti gli agenti, la donna è stata ricondotta in cella.
IL COMUNE COSTITUITOSI PARTE CIVILE – Soddisfazione per il Comune di Milano, che si era costituito parte civile nella vicenda. L’ente istituzionale ha ottenuto una provvisionale di 100 mila euro.
Di Redazione