Reintroduzione caccia in deroga e cattura di richiami vivi Lombardia, presentati 4 disegni di Legge per il reintegro di tali usi, nonostante la pronuncia contraria della Corte europea e della Corte Costituzionale
Le sedi lombarde di Amici della Terra, Gaia Animali & Ambiente, Gruppo Ornitologico Lombardo, LAC, LAV, Lipu, Legambiente e WWF hanno scritto ai Consiglieri Regionali una diffida poiché, anche per la stagione venatoria 2011-2012, sono stati presentati quattro progetti di Legge che reintroducono la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli, e la cattura di richiami vivi, cioè di uccelli usati come esche per la cattura o la caccia di altri uccelli
LA CENSURA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA E DELLA CORTE OSTITUZIONALE – Questo nonostante le note e recentissime sentenze con cui la Corte di Giustizia dell’Unione europea (a seguito delle numerose segnalazioni delle associazioni ambientaliste), e la Corte Costituzionale, hanno censurato le normative regionali in materia di caccia in deroga e di cattura di richiami vivi.
LA RICHIESTA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE –
- Le associazioni diffidano a non portare né in Commissione né in Consiglio alcun progetto di Legge sulla caccia in deroga, in assenza dei relativi presupposti comunitari e nazionali.
- La diffida stessa è stata inviata per doverosa conoscenza agli Uffici della Commissione dell’Unione Europea che hanno già seguito il caso italiano sino alla Corte di Giustizia UE, e alla Corte dei Conti, Procura giurisdizionale lombarda, come seguito degli esposti già inoltrati dalle scriventi associazioni.
IL RUOLO DELLA CONSULTA FAUNISTICO-VENATORIA REGIONALE –
- La Consulta faunistico-venatoria regionale è l’organismo in cui può e deve, istituzionalmente, realizzarsi il confronto sulle tematiche faunistiche, per cui si chiede che venga convocata a breve per il doveroso coinvolgimento delle associazioni di protezione della fauna.
- Non è casuale, infatti, che i peggiori risultati della politica e normativa faunistica lombarda si siano prodotti nelle ultime due legislature, in cui la Consulta non è mai è stata convocata.
- Le associazioni ambientaliste si augurano che i consiglieri vogliano astenersi dal ricorso a nuovi e illegittimi atti legislativi: “Ribadiamo che vi è una precisa responsabilità personale per danno ambientale in capo agli amministratori pubblici che hanno causato e causino con le proprie decisioni e il proprio voto danno all’ecosistema”.
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di Redazione