Satellite Uars Nord Italia, secondo la Protezione Civile cresce il pericolo di essere colpiti, aggiornamenti ogni due ore
Il Comitato Operativo della Protezione Civile, riunito in seduta permanente, nel bollettino emesso alle 12.30 ha definito più critica la situazione rispetto a quanto è emerso nell’ultimo aggiornamento della serata di ieri. Cronacamilano seguirà l’evolversi della vicenda.
AGGIORNAMENTO ORE 15.00 Il Comitato tecnico scientifico riunito in seduta permanente, come recita il sito della Protezione Civile, non ha comunicato alcuna novità rispetto all’aggiornamento delle 12.30, qui sotto descritto.
- Il prossimo aggiornamento verrà emesso alle 17.30 circa.
PROBABILITA’ E FINESTRE TEMPORALI – Rispetto a ieri sera, la probabilità che uno o più frammenti colpiscano il territorio italiano passa dallo 0,6% all’attuale 1,5%.
- Inoltre è stata reinclusa anche la seconda traiettoria nei possibili scenari, pertanto le finestre temporali nelle quali potrebbe avvenire il rientro del satellite Nasa Uars sono due: dalle 21.25 alle 22.03 di oggi, venerdì 23 settembre, e tra le 3.34 e le 4.12 di sabato 24 settembre.
- La previsione di rientro è centrata intorno alle 23.30 di oggi (ora italiana), tuttavia la finestra di incertezza si apre alle 19.30 e si chiude alle 5.00 di sabato mattina.
- Ricordiamo che all’interno di queste fasce orarie è bene mantenersi in luoghi chiusi, possibilmente nei piani bassi degli edifici ed in corrispondenza dei vani delle porte inserite nei muri portanti.
- La Protezione Civile inoltre tiene a precisare che i frammenti non saranno visibili da terra prima dell’impatto e che potranno scagionare gas tossici, l’idrazina: chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo alle autorità e mantenersi ad una distanza non inferiore ai 20 metri.
LE ZONE INTERESSATE – Il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna. Abbiamo detto che sono due le traiettorie possibili:
- La prima, quella che riguarda la serata di venerdì 23 setembre (21.35-22.03) ha una fascia di attenzione pari a 200 km e taglia orizzontalmente il Nord Italia; interesserà per intero Piemonte, Liguria, Lombardia e Trentino Alto-Adige e zone parziali di Emilia Romagna, Veneto e Friuli.
- Mentre la seconda, quella che riguaderà la nottata di sabato 24 settembre (3.34-4.12) ha anch’essa una fascia di attenzione pari a 200 km ed è decentrata su Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli Venenzia Giulia.
A BREVE LA TRAIETTORIA ESATTA – Gli esperti comunicano che tra poche ore saranno in grado di determinare con maggior precisione la traiettoria esatta che compirà il Satellite Uars durante il suo “rientro”.
- Come abbiamo già detto nell’articolo di ieri sera, il satellite Uars si dovrebbe spezzare in 26 frammenti, dei quali uno dovrebbe pesare oltre 150 chili e piombare sulla Terra ad una velocità pari a 150 chilometri orari. Gli altri detriti saranno più piccoli e peseranno “solo” dai 50 ai 600 grammi, massa minima che comunque potrebbe recare danni a persone qualora venissero colpite.
- Andrea Milani, docente di Meccanica celeste all’Università di Pisa afferma che: “Solo a 3-4 ore dall’impatto si potrà fare una previsione del luogo dove eventualmente potranno cadere i frammenti del satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite)”.
I PRECEDENTI – Nel panorama dei commenti, come al solito, troviamo l’esperto che sostiene si tratti di tragedia e quello che la bolla come “farsa”, noi preferiamo sottoporvi dati certi di quanto accaduto in passato.
- Fino ad oggi esiste un solo caso di persona colpita da frammenti di satellite; è quanto accaduto nel 1997 alla statunitense Lottie Williams nel parco di Tulsa, in Oklahoma. La donna raccontò di aver visto un bagliore nel cielo e, dopo mezz’oretta, di aver sentito un colpo sulla spalla come se qualcuno le avesse tirato una lattina vuota.
- Se la donna è l’unico caso di soggetto umano colpito da frammenti di satellite, altre “piogge” di questo tipo sono già accadute: nel 1979 fu la volta del rientro del veicolo statunitense Skylab che si schiantò, grazie all’azione dei controllori della Nasa, su una zona non popolata della costa meridionale australiana.
- Nel 2001 problemi simili furono invece provocati dalla Salyue 7/Kosmos 1686 (stazione spaziale da quasi 37mila chili); gli uomini dell’agenzia spaziale dell’allora Unione Sovietica tentarono di deviare la traettoria ma fallirono ed i frammenti caddero sulla città di Capitan Bermudez (400 km da Buenos Aires): nessuno venne colpito, tuttavia ci furono frammenti metallici sparsi per tutta la città.
AGGIORNAMENTO del 23 settembre 2011 ore 17,30 –
- La Protezione Civile ha comunicato la riduzione delle probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano: 0,9% rispetto al precedente 1,5%.
- il Comitato Operativo esclude, almeno per il momento, che la traiettoria compresa nella fascia oraria tra le 21.25 e le 22.03 interessi orizzontalmente il Nord Italia, ivi compreso Milano e la Lombardia.
- Rimane comunque l’allerta per la seconda fascia della suddetta traiettoria, riferita alle ore 3.34 – 4.12 di sabato 24 settembre, che interesserebbe le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Brescia e Sondrio per la Lombardia.
AGGIORNAMENTO del 23 settembre ore 19.30 –
- Il Comitato Operativo della Protezione Civile ha comunicato un aumento della probabilità che uno o più frammenti del satellite Uars possano cadere in territorio italiano; attualmente la percentuale è dell’1,1% rispetto al precedente 0,9%.
- Viene inoltre confermata l’eventualità che la presenza si prospetti durante la seconda traiettoria, ossia quella relativa alla fascia oraria tra le 3.34 e le 4.12.
- L’allerta riguarda sempre le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.
AGGIORNAMENTO del 23 settembre 2011 ore 21.45 –
- Senza che ce ne siamo accorti, pochi minuti fa il satellite Uars è passato sopra le nostre teste, ripercorrendo la traiettoria 1 nella fascia oraria che era stata identificata come critica. Non avendo toccato l’atmosfera non è avvenuta la rottura.
- Seguendo l’orbita che sta compiendo, Uars attualmente sta “sorvolando” i cieli della Russia e tra qualche ora sarà nella traiettoria 2, quella nella quale potrebbe avvenire l’impatto con l’atmosfera e la seguente rottura.
AGGIORNAMENTO del 23 settembre ore 23.00 –
- Il Comitato Operativo riunito in seduta permanente ha comunicato che, complice il rallentamento della velocità del satellite Uars, la previsione di rientro è stata dirottata alle 5.30 (ora italiana) di sabato 24 settembre.
- La finestra di incertezza, pertanto, è slittata: si aprirà alle 3.00 e si chiuderà alle 8.00. In ogni caso, l’intervallo temporale che potrà interessare il Nord Est dell’Italia è sempre quello precedentemente comunicato: 3.34 – 4.12.
- Importante: il passaggio e la probabilità che frammenti colpiscano il territorio italiano sta diventando progressivamente marginale, anche se non è da escludere del tutto.
AGGIORNAMENTO del 24 settembre ore 1.30 –
- Come già anticipato dal precedente aggiornamento, la Nasa ha diffuso notizie circa un ritardo nel rientro nell’atmosfera del satellite Uars: la sua traiettoria, nelle ultime ore, è completamente cambiata.
- La discesa è stata rallentata e stime più accurate potranno essere effettuate solamente nelle prossime dieci ore; la Nasa non esclude nemmeno che Uars possa rientrare nell’atmosfera in un’area sopra gli Stati Uniti.
- “Inizialmente il satellite era stato rallentato dall’attività solare – ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope – ma adesso ha assunto un nuovo orientamento che sta ulteriormente rallentando la sua discesa. In questo momento il satellite è soltanto in balia dell’atmosfera”.
- Analizzando l’orbita del satellite Uars si evince che, attualmente, sta sorvolando l’Europa dell’Est.
- Concludiamo la serata annunciando che tra cinque settimane sarà la volta di un altro satellite, questa volta tedesco, che come Uars si frantumerà sulla Terra. Si tratta di Roentgensatellit, e pesa 2,4 tonnellate.
AGGIORNAMENTO del 24 settembre ore 10.30 –
- Il Comitato Operativo ha comunicato che l’intervallo orario significativo per l’Italia, 3.34 – 4.12, non è più in linea con l’orario di rientro del satellite Uars, spostato tra le 4.40 e le 8.30.
- Pertanto, alle 3.45 è stato affermato che non sussiste la probabilità che uno o più frammenti possano colpire il nostro Paese, dichiarando concluse le attività di monitoring.
- Qualche minuto prima delle 8, la Nasa ha dichiarato che “è possibile che Uars sia ormai precipitato”, confermando tale notizia alle 9.40: il satellite è rientato nell’atmosfera questa mattina tra le 5.23 e le 7.09 (ora italiana) distruggendosi nell’Oceano Pacifico.
- Tre messaggi su Twitter indicano però la presenza di alcuni detriti nella cittadina di Okotoks, a sud di Calgary, nell’ovest del Canada. La stessa agenzia spaziale americana afferma che: “Se i detriti del satellite dovessero essere caduti sulla terraferma, ma questo è tutto da verificare, il Canada potrebbe essere la zona più probabile”.
- Non si registrano comunque, almeno per ora, danni a cose o persone. L’allarme è rientrato.
- Ci rivediamo tra cinque settimane per il rientro del satelitte tedesco Roentgensatellit.
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Matteo Torti