Psoriasi e vitamina D: uno studio scopre una interessante correlazione
La psoriasi è una delle condizioni patologiche della pelle più diffuse in tutto il mondo. Oggi, una nuova ricerca condotta dalla Warren Alpert Medical School della Brown University, suggerisce che bassi livelli di vitamina D possono essere associati a una psoriasi più grave.
Sebbene la causa esatta non sia del tutto chiara, gli scienziati ritengono che in buona parte si tratti di una condizione autoimmune, il risultato di un sistema immunitario che attacca accidentalmente il corpo invece di proteggerlo. Nella psoriasi, questa attività autoimmune provoca una produzione di nuove cellule cutanee con ritmi molto più rapidi del normale, tali da accumularsi sulla superficie della pelle sotto forma di chiazze spesse e squamose.
Scoperto il legame tra vitamina D e psoriasi
Lo studio ha dunque voluto comprendere quale sia il legame biologico con la vitamina D. L’analisi ha così ribadito come i cheratinociti, cellule della pelle, abbiano recettori per la vitamina D e come gli analoghi topici della vitamina D, che imitano gli effetti della vitamina D, siano già usati per trattare la psoriasi, considerato che si legano ai recettori della vitamina D sui cheratinociti per impedirne la proliferazione: è proprio questa proliferazione ciò che porta alle spesse placche caratteristiche della psoriasi.
Ebbene, altri studi precedenti avevano già compreso che livelli sierici di vitamina D siano significativamente più bassi nelle persone affette da psoriasi e sono correlati alla gravità della malattia. Il nuovo studio è però andato un po’ più in avanti, cercando di valutare con puntualità la relazione tra bassi livelli di vitamina D e gravità della patologia mediante un metodo matematico chiamato “regressione lineare multivariata“.
I ricercatori hanno così scoperto che con la diminuzione dei livelli di vitamina D nel sangue aumentava la gravità della psoriasi. Le persone con la superficie corporea meno colpita dalla psoriasi avevano i livelli sierici medi di vitamina D più alti (67 nmol/L), mentre quelle con la superficie corporea più colpita dalla psoriasi avevano i livelli sierici medi di vitamina D più bassi (56 nmol/L).
Come trovare una nuova cura per la psoriasi
A questo punto rimane da capire in che modo questi risultati (peraltro non nuovissimi, considerato che altre associazioni simili sono state riportate in passato) possano essere utilizzabili in termini concreti.
Probabilmente, però, bisognerà attendere ancora qualche tempo: sebbene lo studio sia sicuramente incoraggiante e si inserisca in un solco già tracciato da altri studi precedenti, non può essere utilizzato per stabilire una relazione causale.
Insomma, anche se i risultati sembrano essere piuttosto evidenti, non è ancora possibile stabilire se una psoriasi più grave porti a livelli di vitamina D leggermente più bassi o se livelli di vitamina D leggermente più bassi portino a una psoriasi più grave.
Nell’attesa, tutte le persone che sono affette da psoriasi e che sono affette da una carenza di vitamina D farebbe bene a condividere tale condizione con il proprio medico di riferimento al fine di comprendere se occorra o meno procedere con un’integrazione specifica di tale vitamina per via orale.