Giovani e prevenzione: una quattordicenne milanese su 6 ha già fatto sesso, generalmente tra i banchi di scuola, nel 37% dei casi senza protezione
Per 6 ragazze su 10, infatti, la prima volta e’ fra i 15 e i 18 anni: il fidanzato e’ solo un partner occasionale, che non durerà più dell’anno scolastico. Il 43% delle intervistate ne ha già avuti 4 dopo il primo e il 10% delle adolescenti fa sesso nel proprio istituto scolastico, qualche volta anche tra i banchi delle medie. Inoltre, il 37% delle giovanissime non usa protezione, e il 20% ricorre solo al coito interrotto.
I rischi, quindi, sembrano assolutamente ignorati, e in questo senso si è voluto riportare l’attenzione su un problema che, silenzioso e letale, non si ferma davanti a niente, neanche se si tratta di stroncare la vita di un adolescente che potrebbe avere tutti il mondo nelle proprie mani.
Stiamo parlando del virus dell’HIV, che in Lombardia reca il terribile record del maggior numero di malati:1/3 di tutti i casi nazionali e di questi la metà nella sola Milano e hinterland.
Da qui, l’iniziativa di un concorso indetto dall’associazione Milanocontrolaids, volto a individuare un’idea innovativa e davvero coinvolgente che riesca a spingere i cittadini a fare il test dell’HIV, con l’obiettivo di riaccendere un cono di luce sulla fondamentale importanza dell’individuazione precoce dell’infezione.
Nel 2008, hanno ricevuto prestazioni sanitarie correlate allo stato di infezione da HIV più di 40.000 lombardi e sono circa 2.000 quelli che ogni anno si rivolgono agli ospedali avendo scoperto di essere sieropositive, più di 5 ogni giorno.
In gran parte si tratta di maschi e femmine che hanno contratto l’HIV vivendo rapporti sessuali in una apparente normale quotidianità. In altri casi, il benessere diffuso di cui gode la Lombardia, ha significato sia maggiore disponibilità di sostanze stupefacenti legali e illegali, che abbassano la percezione del rischio sessuale, sia un incremento del “turismo sessuale” e/o del “consumo di sesso” qui e altrove.
Ad aggravare ulteriormente questa situazione, si aggiunge il dato che una quota rilevante di persone con HIV non è a conoscenza della propria condizione, cosa di fondamentale rilevanza in quanto, se scoperta per tempo, l’infezione può essere adeguatamente curata, anche se comunque non guarita.
Al concorso hanno partecipato con impegno ed entusiasmo16 gruppi di persone sieropositive, gruppi di giovani universitari, centri di aggregazione giovanile e gli studenti delle classi III, IV, V degli Istituti di secondo grado della città di Milano.
Un’adeguata informazione, aiuta la prevenzione.
Valentina Pirovano