Il Trionfo da tavola di Gio Ponti dal Museo Ginori a Villa Necchi
Il Trionfo da tavola , dopo il grande successo di pubblico, è stata prorogata fino a domenica 18 febbraio l’esposizione del Centrotavola per il Ministero degli Esteri di Gio Ponti, eccezionalmente allestito a Villa Necchi Campiglio e organizzata dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con la Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia
Il centro tavola, ideato da Gio Ponti con la collaborazione di Tomaso Buzzi e modellato da Italo Griselli per la Richard Ginori, nella storica Manifattura di Doccia, tra il 1927 e il 1929, è una vera e propria creazione scultorea incentrata sulla figura allegorica dell’Italia adagiata su una conchiglia e contornata da animali araldici e altri piccoli elementi in porcellana in una composizione di ben 41 elementi originali che reinterpreta un oggetto neoclassico – i sontuosi centrotavola che imitavano la spina di un circo romano – in gusto Art Déco.
Il grande Trionfo da tavola, commissionato all’azienda toscana dal Ministero degli Esteri e pensato per ornare le tavole delle sedi diplomatiche in occasioni di grande rappresentanza, è esposto per la prima volta in una casa museo, in uno spazio che richiama la sua funzione originaria di decoro scenografico da tavola, ovvero nella della Sala da pranzo di Villa Necchi Campiglio.
Restituire l’originario contesto agli oggetti d’arte, ma anche d’uso, è parte, del resto, della politica culturale e delle pratiche di valorizzazione del FAI nei suoi Beni, che non sono musei, ma case, come Villa Necchi, e che come case sono mantenute, allestite e raccontate, nei capolavori d’arte, appunto, così come negli arredi e negli oggetti.
Proprio in questo contesto, peraltro, l’opera dialoga a perfezione con gli stucchi a basso rilievo sul soffitto a firma di Piero Portaluppi: motivi naturalistici, quali alberi, fiori, serpenti, aironi e motivi astrologici creano un contesto uniforme dove l’ambiente e il centrotavola trovano un accostamento ideale.
Il centrotavola è inoltre una rara testimonianza della collaborazione tra Gio Ponti e Tomaso Buzzi, la cui mano è presente a Villa Necchi e in particolare nella sala da pranzo per la quale realizza due grandi consoles e che decora con grandi arazzi di Bruxelles del XVI secolo.
L’iniziativa contribuisce a celebrare i cento anni dalla prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative svoltasi a Monza – dove la manifattura Ginori esponeva le ceramiche d’autore disegnate da Gio Ponti che proprio in quell’anno, il 1923, ne assumeva la direzione artistica – aggiungendosi alle molte altre in Italia, e specialmente a Milano, a partire dalla mostra Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori in corso al Museo Poldi Pezzoli, volte a promuovere la storia e la collezione del Museo Ginori, chiuso dal 2014 in seguito al fallimento della Richard Ginori e in attesa della riapertura al pubblico.
Ph: Barbara Verduci