Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico
Dalla fissione alla fusione, dalla trasmutazione ai nuovi materiali: “Lo stato dell’arte della ricerca scientifica” tra i 5 panel con i protagonisti della tecnologia nucleare italiana
Dalla fissione alla fusione, dalla trasmutazione ai nuovi materiali: le diverse tecnologie per la produzione di energia nucleare saranno a confronto nel panel “Lo stato dell’arte della ricerca scientifica” che si terrà il 15 aprile presso il Polo didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia nel contesto dell’edizione tecnico scientifica della intelligence week, con il titolo “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista di Repubblica Luca Fraioli, si terrà a partire dalle 14:50 con gli interventi di Riccardo DeSalvo, Direttore tecnico della Ultra Safe Nuclear Corporation, Luca Gamberale, Chief Technology Officer di Leda, Massimo Morichi, former SVP Director R&D Innovation AREVA Group e Senior Scientific Advisor di Transmutex SA, Lorenzo Mottura, Strategy e Corporate Development & Innovation EVP di Edison, Ezio Previtali, docente di Fisica Nucleare e Subnucleare Università degli Studi di Milano Bicocca, direttore dei Laboratori Nazionali INFN del Gran Sasso, e Andrea Salvini, Direttore del Laboratorio di Energia Nucleare Applicata (L.E.N.A.).
Le nuove tecnologie dei materiali, dei reattori e della loro riduzione di scala con gli SMR e gli MMR, e il prossimo futuro della fissione nucleare, legata anche agli innovativi combustibili a minor impatto ambientale; le possibilità offerte dalla fusione così come dalle tecnologie avveniristiche sulle quali sta lavorando la ricerca scientifica, dalla trasmutazione nucleare che, attraverso l’utilizzo del torio, permette di impiegare come combustibile le scorie radioattive delle vecchie centrali, alla Low Energy Nuclear Reaction, un tempo nota come fusione fredda; i progressi riguardanti l’efficienza, la sicurezza, la sostenibilità e la resistenza alla proliferazione, con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti radioattivi; lo sviluppo di materiali sempre più avanzati per i reattori, l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti radioattivi e la ricerca di metodi più efficaci per il riciclaggio e il trattamento del combustibile esaurito: tutto questo verrà trattato nel corso di un’ora di discussione che coinvolgerà i relatori, ognuno con il proprio specifico apporto.
In particolare, tra i vari interventi, Riccardo DeSalvo illustrerà la tecnologia dei Micro Modular Reactors, incentrata sull’ultrasicurezza del processo reattivo del combustibile e sulla gestione del combustibile esausto alla fine del ciclo del deepburning, mentre Luca Gamberale darà conto dei progressi compiuti nello studio delle Low Energy Nuclear Reactions, che avvengono in matrici metalliche altamente saturate da idrogeno con generazione di calore diretta senza derivazione di prodotti radioattivi.
Massimo Morichi affronterà invece la tecnologia della trasmutazione nucleare, capace di fornire elettricità a costi competitivi grazie soprattutto a una minor quantità di carburante necessaria e alla definitiva risoluzione del problema dei costi di stoccaggio e smaltimento delle scorie radioattive, che vengono utilizzate come combustibile. Lorenzo Mottura darà una panoramica dello stato dell’arte dello sviluppo degli Small Modular Reactors che, grazie alla piccola taglia, alla modularità costruttiva e ai sistemi di sicurezza passiva, ben si adattano ad essere realizzati in Italia in sostituzione delle centrali elettriche a carbone e a gas a fine vita utile, valorizzando il contributo della filiera nucleare italiana per la produzione della componentistica, il pre-assemblaggio in fabbrica e il montaggio in situ.
Ezio Previtali illustrerà le diverse competenze dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal ciclo del combustibile agli studi sia sulla parte isotopica che sul post processing, dal monitoraggio al coinvolgimento nei programmi sulla fusione nucleare collegati ai grandi Tokamak o camere toroidali magnetiche, accennando ai possibili sviluppi delle diverse tecnologie sulle quali si sta lavorando. Andrea Salvini, infine, presenterà le attività del Laboratorio di Energia Nucleare Applicata dell’Università di Pavia, infrastruttura a disposizione della ricerca coinvolta anche nella parte di sviluppo degli standard di sicurezza, dove gli aspetti del licensing non sono trascurabili per superare la fase prototipale.
“Raggiungere la decarbonizzazione al 2050 con le sole fonti rinnovabili, non programmabili e in gran parte collocate nel sud Italia, richiede ingenti investimenti in accumuli e trasporto dell’energia. È possibile risparmiare diverse centinaia di miliardi di euro di investimenti infrastrutturali introducendo nel mix energetico il nuovo nucleare (SMR), programmabile a modulabile, a complemento dello sviluppo delle rinnovabili”, commenta Lorenzo Mottura EVP Strategy, Corporate Development & Innovation di Edison.