Cultura e Società

Giornata internazionale del libro e del diritto d’autore 2025

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, istituita dall’UNESCO con la Risoluzione 3.18 della 28ª Conferenza Generale, intende celebrare l’immenso valore della lettura come strumento di emancipazione, inclusione, dialogo interculturale e difesa dei diritti fondamentali della persona umana.

Il 23 aprile non è solo una data simbolica che commemora la scomparsa di scrittori come Cervantes e Shakespeare: è un appello universale a riconoscere nel libro un bene comune, accessibile, e nel diritto d’autore una tutela della creatività, dell’identità e della libertà espressiva. In un tempo in cui l’informazione è sempre più frammentata e digitale, riscoprire il libro come spazio di riflessione e approfondimento diventa una sfida educativa e sociale.

Leggere è un atto di resistenza contro l’indifferenza, l’ignoranza e l’odio. Ogni parola scritta è una finestra aperta sull’umanità dell’altro. Nelle aule scolastiche, promuovere la lettura significa costruire cittadini consapevoli, capaci di pensiero critico, empatia e responsabilità. La disciplina dei Diritti Umani trova nei libri il suo terreno naturale: ogni narrazione è un frammento di mondo, ogni autore è testimone di un tempo, ogni storia è un’occasione per interrogarsi sul senso della giustizia, della libertà, della dignità.

Nel 2025, la lettura tra i giovani italiani presenta un panorama complesso, caratterizzato da sfide legate alla crescente digitalizzazione ma anche da segnali positivi che indicano un rinnovato interesse verso i libri.
Secondo l’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiana Editori (AIE), i ragazzi tra i 10 e i 14 anni dedicano in media 1 ora e 43 minuti alla lettura a settimana, mentre trascorrono 10 ore e 28 minuti sui loro smartphone. Questo dato evidenzia una significativa disparità nell’uso del tempo libero, con la tecnologia che spesso prevale sulla lettura tradizionale.

Nonostante il calo generale, i giovani tra i 15 e i 24 anni mostrano una maggiore propensione alla lettura rispetto ad altre fasce d’età. Nel 2024, il 74% dei 18-24enni e il 73% dei 15-17enni ha dichiarato di aver letto almeno un libro a stampa nell’ultimo anno, percentuali superiori alla media nazionale del 66%.

Le giovani lettrici si confermano protagoniste nel panorama editoriale italiano. Nel 2023, le ragazze sotto i 18 anni hanno rappresentato quasi il 75% degli acquisti relativi al loro segmento di età, in aumento rispetto al 61% del 2021. Questo trend positivo si riflette anche nella fascia 18-24 anni, dove le donne costituiscono i due terzi degli acquirenti di libri

I giovani italiani continuano a frequentare biblioteche e librerie, sebbene in misura variabile. Nel 2022, il 23,5% dei giovani tra 6 e 24 anni ha visitato almeno una biblioteca, un dato superiore alla media nazionale. Inoltre, la presenza dei giovani nelle librerie fisiche è quasi raddoppiata rispetto al 2021, superando il 10% nella fascia 18-24 anni.

Persistono differenze significative nella diffusione della lettura tra le diverse aree geografiche italiane. Nel 2024, il Nord-Ovest ha registrato il 35,8% delle vendite di libri a stampa, mentre il Sud e le Isole si sono fermati al 19,3%. Queste disparità evidenziano la necessità di politiche culturali mirate per promuovere la lettura nelle regioni meno servite.

I dati del 2025 mostrano un quadro ambivalente: da un lato, la lettura tra i giovani è minacciata dalla predominanza dei dispositivi digitali; dall’altro, esistono segnali incoraggianti, come l’aumento della lettura tra le ragazze e la frequenza di biblioteche e librerie.

Il Coordinamento sottolinea l’importanza di progettare percorsi scolastici che intreccino letteratura, diritti e cittadinanza attiva, valorizzando autori e autrici che hanno lottato con le parole per la verità e la libertà. Pensiamo ad Anna Frank, Primo Levi, Nelson Mandela, Malala Yousafzai, Rigoberta Menchú: le loro pagine hanno cambiato coscienze, superato barriere, acceso speranze.

In questa giornata, desideriamo rendere omaggio alla figura di Papa Francesco, che ha sempre riconosciuto nella cultura e nella parola scritta una via privilegiata per la promozione della dignità umana. Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha valorizzato l’educazione come chiave per la pace, affermando che “l’educazione è un atto d’amore, è dare vita”.

Le sue encicliche – dalla Laudato si’ alla Fratelli tutti – sono testi che travalicano i confini confessionali e si pongono come manifesti etici del nostro tempo. In particolare, Fratelli tutti rappresenta un appello potente a costruire una cultura dell’incontro, del dialogo, della solidarietà globale. È un libro che dovrebbe essere letto nelle scuole, discusso nelle classi, vissuto nei progetti di cittadinanza.

Papa Francesco ci insegna che ogni parola può essere un ponte, ogni pagina può trasformarsi in un abbraccio universale. Il suo costante riferimento alla giustizia sociale, alla tutela dei più deboli, al rispetto delle differenze, rende il suo magistero un punto di riferimento imprescindibile per la didattica dei diritti umani.

In un’epoca in cui la proprietà intellettuale è spesso violata e la superficialità digitale rischia di sostituire la profondità della lettura, è fondamentale educare al rispetto del diritto d’autore, non come vincolo, ma come riconoscimento del valore del lavoro creativo. La scuola deve essere il luogo in cui si impara a citare, attribuire, valorizzare, condividere con consapevolezza.

Invitiamo pertanto tutti i docenti della disciplina dei Diritti Umani e delle aree affini a dedicare la giornata del 23 aprile a iniziative didattiche sul tema del libro e della parola: letture collettive, incontri con autori, riflessioni sui testi delle encicliche, workshop sul copyright, momenti di scrittura condivisa.

In un mondo lacerato da guerre, diseguaglianze e crisi ambientali, la parola scritta resta una delle ultime frontiere di libertà. Coltivarla, proteggerla, diffonderla è un dovere educativo e civile.

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