Capodanno nel mondo, le tradizioni più strane per salutare il nuovo anno
È proprio il caso di dirlo: Paese che vai, stranezze che trovi. Scopriamo come si festeggia il Capodanno nel Mondo.
Il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni folcloristiche che animano la notte di San Silvestro comincia dall’Italia. Nel nostro Paese è abitudine salutare l’anno nuovo pasteggiando con cotechino e lenticchie che, secondo credenza popolare, sarebbero benaugurali e porterebbero soldi a chiunque le mangi. Allo scoccare della mezzanotte è d’obbligo il brindisi, da fare guardandosi negli occhi e pronunciando “cin cin” (in alcuni casi si deve appoggiare il bicchiere sul tavolo prima di fare il primo sorso). I festeggiamenti proseguono poi con le delizie nostrane (il panettone e il pandoro in prima fila) e con un romantico bacio da scambiarsi con il proprio partner sotto un rametto di vischio.
In Spagna i festeggiamenti sono molto simili a quelli italiani. Qui l’usanza tipica è quella di mangiare l’uva allo scoccar della mezzanotte: si preparano 12 acini e se ne inghiotte uno ad ogni rintocco dell’Orologio della Puerta del Sol di Madrid (le sue campanadas sono trasmesse su tutte le rete tv nazionali). Come in Italia, inoltre, porta fortuna indossare un indumento intimo di colore rosso e posare un anello nel bicchiere del brindisi di mezzanotte per propiziare la buona fortuna. Dopo aver fatto tintinnare i bicchieri per tre volte consecutive, si brinda pronunciando la formula “Arriba, abajo, al centro y pa’ dentro” e bevendo tutto d’un sorso.
In Grecia il giorno di Capodanno si festeggia San Basilio (anziché San Silvestro, ndr), che porta doni ai bambini. Una volta superata la soglia di casa, ogni ospite deve rompere un melograno, gettandolo per terra: più chicchi si spargeranno, più fortuna avranno i proprietari di casa. A tavola si gusta, invece, la vassilopitta o torta di San Basilio, un pane dolce che nasconde al suo interno una monetina d’oro o d’argento: chi la troverà, avrà un anno fortunato e prospero. Per quanto riguarda i dolci, i più gettonati sono i kurabiedes (frutta secca e dolcetti) e i melomakarona (biscotti con ripieno di miele o sciroppo). Ad accompagnare il tutto le kalanta, le tradizionali canzoni greche.
In Inghilterra si usa fare un vero e proprio veglione di Capodanno, dove è tradizione mangiare il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce al cucchiaio molto spesso è arricchito con monete d’argento. La notte di San Silvestro, inoltre, i sudditi della Regina si divertono partecipando a diversi giochi, come pescare con le mani la frutta secca che galleggia su un liquore infiammato, saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una e, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità. Insomma, una sorta di rivisitazione del film cult “Il tempo delle mele” in chiave rigorosamente british.
I tedeschi trascorrono il Capodanno tutti agghindati e mascherati come fosse Carnevale. Si brinda al nuovo anno con il Feuerzangenbowle, la bevanda della fraternità e delle associazioni studentesche a base di vino rosso, cannella, chiodi di garofano, bucce d’arancia e rum. Nel corso della serata si offrono noci, nocciole e uvetta a tutti i parenti, amici e conoscenti. Nelle regioni protestanti si consuma l’aringa affumicata, che sembrerebbe essere anche un ottimo toccasana per far passare la sbronza. Un’altra tipica usanza made in Germany è Das Bleigießen, letteralmente “colata di piombo”, che consiste nel versare il piombo nell’acqua fredda per conoscere il futuro (se il piombo forma una palla è un buon segno).
La Russia è, invece, l’unico Paese dove il Capodanno si festeggia per ben due volte: il 31 dicembre secondo il calendario Gregoriano e il 13 gennaio secondo quello Giuliano (anche detto Capodanno vecchio). Il 31 si fa l’albero e si aspetta la mezzanotte scandita dalla Torre Spasskaja del Cremlino per ballare e mangiare (la specialità del luogo sono le prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida). Le portate del cenone (sembrerà scontato dirlo, ma non manca l’insalata russa) sono accompagnate da champagne e vodka ghiacciata. Altra usanza tipica è poi quella di aprire la porta di casa al dodicesimo rintocco per far entrare l’anno nuovo.
I giapponesi si preparano a celebrare Toshigami, la divinità dell’anno nuovo, dedicandosi alle pulizie domestiche. I festeggiamenti veri e propri hanno, però, luogo dal 31 al 3 gennaio (Shogatsu), periodo dell’anno durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati. Per questa ricorrenza si usa esporre decorazioni di rami di pino e bambù (kadomatsu) e decorazioni di fili di paglia (shime-kazari) all’ingresso delle case. Allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano 108 volte, tanti rintocchi quanti sono gli elefanti di Bonō per confessare tutti i peccati degli uomini.
Nel Sud America ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Anche qui si mangiano 12 chicchi di uva nera e il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare da casa la sfortuna. In particolare, in Messico, per tutta la giornata si accende e si spegne il fuoco gettando tra le fiamme pietre, pestelli o mestoli di legno. Infine, in Brasile ci si agghinda tutti rigorosamente di bianco vestiti, per cavalcare le prime 7 onde dell’anno e rendere così omaggio a Yemanjá, la divinità che protegge i mari e i bambini.
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Francesco Tempesta