Rapina gioielleria Scavia via Spiga, rubati 5 milioni di euro in gioielli
E’ accaduto dopo le 9 di stamattina in via della Spiga angolo via Sant’Andrea: un furto da 5 milioni di euro in gioielli tra diamanti, rubini, smeraldi, oro e chi più ne ha più ne metta, montati su anelli, collier e bracciali da far invidia ai Re delle favole.
La rapina, però, è accaduta veramente, nel cuore del Quadrilatero della Moda, alla gioielleria Scavia, preziosa “dirimpettaia” della gioielleria Chopard dove, il 21 marzo scorso, ignoti avevano appiccato fuoco alle vetrine.
Le vie più lussuose della città, quindi, non sono immuni dagli atti dei malviventi, e ne sa qualcosa anche la vicina boutique di Luois Vuitton, dove lo scorso luglio un abilissimo Arsenio Lupin è riuscito a trafugare un orologio del valore di 165.000 euro custodito in una teca, per non parlare poi dei recentissimi casi di acquisti con carte di credito clonate con le quali ha dovuto fare i conti, tanto per cominciare, niente meno che Gucci.
Questa volta, però, il colpo ha superato tutti i precedenti, portando alla memoria soltanto la “leggendaria” rapina avvenuta alla gioielleria Damiani nel febbraio 2008, rispetto alla quale i responsabili sono stati trovati e la giustizia sta procedendo, con richieste fino a 18 anni di carcere per i relativi malviventi.
Secondo quanto dichiarati, stamattina il trucco è stato quello di presentarsi sul retro nel negozio, in pieno orario di apertura, indossando divise da vigili, come testimoniato dai dipendenti della gioielleria.
Niente di strano ostacolo, quindi, finché i rapinatori, 3 uomini con il forte accento meridionale e a viso scoperto, improvvisamente hanno impugnato le pistole minacciando gli sbigottiti commessi che, dopo essere stati legati con del nastro adesivo nel vano ascensore, hanno assistito a una vera e propria razzia.
I ladri, infatti, non solo hanno depredato la cassaforte della gioielleria, ma hanno fatto piazza pulita anche di tutte le strabilianti creazioni che splendevano esposte nelle vetrine; totale del bottino: ben 5 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito, i 4 dipendenti, 2 uomini e 2 donne, hanno dato poi l’allarme appena riusciti a liberarsi e, da quanto si è appreso, sembra che la rapina fosse stata studiata nei minimi dettagli.
I malviventi, infatti, secondo le testimonianze acquisite, avrebbero minacciato il personale della boutique dicendo “vi facciamo saltare in aria la casa”, lasciando quindi intendere di conoscere indirizzi e dettagli delle persone presenti nel negozio.
Inoltre, prima di dileguarsi a bordo di un’auto parcheggiata in via Sant’Andrea lasciata da un complice con il motore acceso (il colpo è durato in tutto pochi minuti), uno dei rapinatori si è recato presso l’impianto di videosorveglianza del negozio rimovendo la cassetta che aveva ripreso quanto appena accaduto, movendosi con decisione come se avesse già saputo chiaramente dove fosse collocata la struttura.
Sul posto sono al lavoro la Polizia scientifica e la squadra mobile della Polizia di Stato: l’indagine continua.
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Di Redazione