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Il Comune di Milano presenta il programma espositivo 2025

Sindaco Sala: “Kiefer protagonista in Sala delle Cariatidi durante i Giochi invernali Milano-Cortina 2026”

Milano, 4 dicembre 2024 – Il programma espositivo 2025 spazia dalla grande fotografia alla pittura, dal design all’installazione, omaggiando grandi artisti italiani e internazionali, intrecciando arte contemporanea e memoria storica e toccando temi di stringente attualità, dalla multiculturalità all’identità di genere. Palazzo Reale, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, MUDEC Museo delle Culture e Fabbrica del Vapore saranno al centro di un percorso che esplora la creatività del passato e del presente, che coinvolge anche gli spazi dei Musei Civici dedicati alle mostre temporanee.

“Questo intreccio tra passato e futuro trova una dimensione profondamente milanese nella capacità della città di accogliere e trasformare gli stimoli globali, rendendoli parte integrante della propria identità – afferma il Sindaco di Milano Giuseppe Sala –. Milano si conferma, ancora una volta, non solo custode di una memoria culturale straordinaria, ma anche laboratorio aperto, dove l’arte diventa terreno di confronto e costruzione collettiva. In vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026, poi, Milano sta preparando una stagione culturale eccezionale, che vedrà anche in Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale la mostra di Anselm Kiefer”.

Palazzo Reale accoglierà infatti nel febbraio 2026 un protagonista assoluto dell’arte contemporanea, Anselm Kiefer. In occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici Invernali, l’artista realizzerà una straordinaria installazione site-specific nella Sala delle Cariatidi.

Nei primi mesi del 2026, Palazzo Reale ospiterà anche la grande mostra sui Macchiaioli, movimento artistico nato a Firenze nell’Ottocento che ha rappresentato una delle svolte più radicali nella storia dell’arte italiana, influenzando con la sua ‘macchia’ anche altri pittori dell’epoca. E poi l’ampia esposizione “Metafisica e Metafisiche”, dedicata alla scuola metafisica fondata da Giorgio De Chirico e Alberto Savinio nel 1915 per esplorare il lato misterioso della realtà: artisti come Morandi e Sironi, così come Man Ray, Magritte e Dalí, hanno attinto a piene mani da questa scuola, che influenzerà anche artisti, architetti e cineasti del XX e XXI secolo.

“Con la presentazione di questi cinquanta progetti espositivi, Milano consolida il proprio ruolo di capitale culturale, capace di raccontare la pluralità delle espressioni artistiche e di essere crocevia per i linguaggi del passato, del presente e del futuro. È un invito rivolto a tutti, cittadini e visitatori, a immergersi in un viaggio che riflette la complessità del nostro tempo”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi.

Palazzo Reale
A Palazzo Reale, la stagione si apre con l’esposizione, prima assoluta in Italia, dedicata a George Hoyningen-Huene (San Pietroburgo, 1900-Los Angeles, 1968): oltre cento scatti raccontano l’importanza che l’artista ha avuto nella storia della fotografia, segnando profondamente il XX secolo con il suo sguardo innovativo. Influenzato dall’arte classica ma soprattutto dal Surrealismo, che fioriva a Parigi in quell’epoca, fa parte della cerchia ristretta di Man Ray e frequenta Salvador Dalí, Lee Miller e Coco Chanel, così come Pablo Picasso e i surrealisti Paul Éluard e Jean Cocteau.

Segue la grande antologica di Felice Casorati (Novara, 1883-Torino 1963), una delle personalità artistiche più importanti del Novecento italiano che fu pittore, incisore, designer e scenografo. Casorati torna a Milano e a Palazzo Reale, dopo 36 anni dall’ultima mostra a lui dedicata, con un progetto espositivo di oltre cento opere tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche, provenienti da prestigiose raccolte private e da collezioni museali.

In occasione del centenario de l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, che segnò l’affermazione dello “Stile 1925” diffusosi in tutta Europa nel primo dopoguerra, la mostra Art Déco presenterà al pubblico straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane, dai tessuti e all’oreficeria, dagli arredi alle maioliche, ma anche dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, nonché immagini d’epoca e spezzoni cinematografici, per restituire il più possibile il clima e le atmosfere dell’epoca.

Sempre nella prima parte del 2025, Palazzo Reale torna sulle tracce del Surrealismo e degli artisti legati al movimento con una mostra dedicata all’artista italo-argentina Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996), il cui lavoro è stato recentemente riscoperto e dunque ristudiato attualizzandolo su diverse tematiche, come le questioni di genere, i nuovi modelli di femminilità e mascolinità, l’identità e la fluidità di appartenenza. Il titolo della mostra, “Lo sguardo della Sfinge”, si ispira non solo alle riflessioni che la sua opera suscitò in importanti intellettuali del suo tempo, fra cui Max Ernst e Jean Cocteau, ma anche agli aspetti multiformi della sua ricerca, che comprende pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi, libri d’artista.

Da Cindy Sherman a Lynette Yiadom-Boakye, da Nan Goldin a Nicole Eisenman, da Kiki Smith a Marc Quinn, da Lisetta Carmi a Francesco Vezzoli: tutti artisti presenti nell’inedita e prestigiosa sezione contemporanea della Collezione Giuseppe Iannaccone che, da febbraio ad aprile, saranno legati e collegati da un dialogo sui più importanti temi del nostro tempo, come il rapporto con il corpo, l’identità in continua evoluzione, il multiculturalismo e le complesse interazioni tra Oriente e Occidente. Un percorso che attraverserà confini temporali e spaziali, proponendo un confronto tra visioni geograficamente distanti ma convergenti su temi sensibili e cruciali per la contemporaneità.

L’artista Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976) sarà invece protagonista in primavera con il progetto “Pastorale” che trae ispirazione dalla storia della Sala delle Cariatidi, in particolare dagli eventi del XX secolo che ne causarono la quasi totale distruzione durante il bombardamento di Milano del 1943 e dalla successiva memorabile esposizione nel 1953 del Guernica di Pablo Picasso. Un’installazione monumentale che esplora il legame tra l’uomo e la natura, intrecciando dimensioni personali e collettive, abiterà la grande Sala, mentre il progetto si estenderà anche in altri spazi della città e includerà performance, sculture, installazioni e opere sonore.

Torna protagonista la fotografia, a fine maggio, con la retrospettiva su Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000), in occasione del centenario della nascita. Attraverso oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio, la mostra mette in luce l’intima ritualità del suo lavoro e la sua natura di sperimentatore. Il suo percorso esistenziale affiora nella sua produzione fotografica, in una totale fusione tra vita e arte.

Durante l’estate, altre due esposizioni accompagneranno il pubblico nella conoscenza, o nella riscoperta, di importanti artisti italiani. Valerio Berruti (Alba, 1977), uno dei più apprezzati e riconoscibili artisti contemporanei, inviterà il pubblico ad entrare nel mondo dell’infanzia, tema portante della sua poetica, attraverso grandi installazioni, interattive e scenografiche, che uniscono pittura, scultura, video e meccanismi scenici. Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947), tra i più rilevanti artisti nel panorama italiano contemporaneo, proporrà a Palazzo Reale un percorso di circa cinquanta opere che sarà integrato con un’opera site-specific allestita al Museo del Novecento.

L’autunno si aprirà con tre importanti mostre di grande impatto storico e culturale.
Man Ray (Philadelphia, 1890-Parigi, 1976), celebre artista che fu pittore, fotografo e regista cinematografico, oltre che rappresentante prima del movimento dada americano e poi del movimento surrealista francese ed europeo. Furono infatti i suoi esperimenti con la fotografia che, appena arrivato a Parigi da New York, lo portarono al centro dell’emergente movimento surrealista, per poi consegnarlo alla storia come uno dei protagonisti della stagione artistica della prima metà del Novecento. Gran parte delle opere esposte nella grande retrospettiva in programma a Palazzo Reale – stampe vintage, negativi, collage e documenti originali – provengono dalla collezione di Lucien Treillard, suo assistente e ultimo collaboratore, che ha potuto ricevere i materiali direttamente dalle mani dell’artista; partendo da queste testimonianze originali, e senza dimenticare le immagini più amate e conosciute, sarà possibile offrire al pubblico un affresco completo dell’opera di Man Ray.

Tornano gli echi del Surrealismo anche nella prima mostra mai dedicata in Italia a Leonora Carrington (Lancaster, 1917-Città del Messico, 2011), artista britannica che fu ‘folgorata’ in giovane età dal movimento surrealista, incrociando anche la vita di Max Ernst, per poi trasferirsi a New York e stabilirsi infine a Città del Messico, dove visse negli ultimi 40 anni della sua vita entrando a far parte di quel ‘surrealismo messicano’ che la vide protagonista insieme a Frida Khalo e Remedios Varo. In autunno una grande mostra esplorerà il suo universo creativo attraverso le sue opere visionarie, frutto della sua passione per l’occulto, la magia, la stregoneria e il potere femminile. Il percorso porrà l’accento sul rapporto che Carrington ha avuto con l’Italia, a partire dalla scoperta dell’arte italiana a Firenze da adolescente. L’esposizione include non solo i dipinti ma anche fotografie, libri della sua personale biblioteca e materiale d’archivio.

Palazzo Reale, infine, celebra la sua storia prestigiosa con la mostra “Appiani. Lo splendore di Milano da Parini a Napoleone”. Celebrato come ‘primo pittore di Napoleone’, Andrea Appiani (Milano, 1754-1817) ritrasse l’imperatore in vari momenti della sua epopea e realizzò celebri affreschi, come “L’Apoteosi di Napoleone” che in origine adornava la Sala del Trono di Palazzo Reale e che ora si trova (staccato) nel museo di Villa Carlotta di Tremezzo. Palazzo Reale costituirà il perno della narrazione: dipinti e arredi del periodo francese, integrati con riproduzioni e realtà virtuale, ricreeranno ambienti e opere, tra cui i “Fasti di Napoleone” in Sala delle Cariatidi. La mostra, in collaborazione con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta, mira a ricostruire il percorso artistico di Appiani attraverso opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, valorizzando anche i suoi disegni preparatori e i progetti di oggetti d’arte, come medaglie e mobili realizzati da Giuseppe Maggiolini.

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea

Al termine della grande personale di Marcello Maloberti appena inaugurata, al PAC si aprirà a marzo la prima ampia mostra in Italia dell’artista iraniana Shirin Neshat (Qazvin-Iran, 1957), che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura, attraverso la lente delle sue esperienze di appartenenza e di esilio.

Seguirà in estate la prima mostra antologica del duo di artisti italo-americani Alessandro Codagnone e John Lovett, nato a Milano nel 1995: realizzata in collaborazione con Participant INC di New York, a sei anni dalla morte di Codagnone, la mostra sarà un’occasione unica per comprendere la rilevanza della loro ricerca nel panorama artistico e la loro influenza sulle generazioni successive.

In autunno, un progetto collettivo di ampio respiro rappresenterà uno spaccato sull’arte e sulla vita nell’India di oggi partendo dal basso, dalle strade, allegoriche e non: percorsi solcati da flussi migratori e autostrade informatiche, collegamento (e frattura) tra realtà rurale e innovazione tecnologica. Un nuovo progetto con cui il PAC prosegue l’esplorazione delle culture del mondo attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei.

MUDEC Museo delle Culture

Nel 2025 il MUDEC proporrà tre progetti espositivi che intrecciano arte, storia e antropologia.

“Sciamanesimo e Arte Contemporanea” esplorerà, appunto, il mondo dello sciamanesimo, un fenomeno universale che, oltre ad affondare le sue radici in antiche tradizioni rituali, ha ispirato anche l’arte contemporanea. Grazie alla prestigiosa collezione della Fondazione Sergio Poggianella, la mostra offrirà una ricca selezione di manufatti sciamanici provenienti da tutto il mondo, mettendoli in dialogo con le opere di artisti come Kandinsky, Pollock, Beuys e Marina Abramović.

Parallelamente, un altro percorso espositivo dal titolo “Travelogue” affronterà il tema del viaggio come elemento cardine della storia umana, raccontando le dinamiche di esplorazione, migrazione e diaspora che hanno plasmato il mondo moderno. Le collezioni del MUDEC, nate da manufatti raccolti da viaggiatori e ricercatori, saranno il punto di partenza per una riflessione più ampia sulle trasformazioni culturali legate ai movimenti umani. Attraverso oggetti simbolici, dai mezzi di trasporto ai souvenir, la mostra darà vita a un racconto che abbraccia il viaggio in tutte le sue forme: esplorazione, scoperta, adattamento e fusione tra tradizioni.

A chiudere l’itinerario sarà il confronto tra l’arte di Escher e i capolavori della tradizione islamica. L’artista olandese, celebre per le sue costruzioni impossibili e la sua affascinante rappresentazione dell’infinito, trovò grande ispirazione nelle geometrie della Spagna moresca e dell’Italia meridionale. Attraverso un dialogo inedito con l’arte islamica, la mostra metterà in luce affinità profonde tra due mondi culturali apparentemente lontani, accomunati dalla ricerca di un’armonia geometrica capace di trascendere i confini dello spazio e del tempo.

Fabbrica del Vapore

Al termine della mostra “Tim Burton’s Labyrinth”, che sarà allestita negli spazi della Cattedrale dal 13 dicembre al 9 marzo 2025, Fabbrica del Vapore ospiterà una mostra dedicata a Pietro Consagra, che abbraccerà con lo sguardo tutto il processo creativo del celebre scultore, svelando per la prima volta il lavoro di progettazione che precede le sue opere finali. Attraverso bozzetti, disegni tecnici e modelli preparatori, l’esposizione ripercorrerà il passaggio dalle prime idee alla scultura definitiva, con un focus particolare sul marmo, materiale che Consagra inizia a esplorare negli anni ’70.

Musei civici

Anche i Musei Civici contribuiscono alla proposta espositiva temporanea con mostre e focus che partono dalle loro collezioni per eseguire affondi e connessioni in grado di rinnovare lo sguardo sul loro patrimonio.
Alcune tra le mostre in programma nel 2025.

La GAM Galleria d’Arte Moderna renderà omaggio a Giuseppe Pellizza da Volpedo, di cui conserva il più grande capolavoro, “Il Quarto Stato”, e alcune opere significative. La grande retrospettiva, a più di un secolo dall’unica mostra monografica a lui dedicata nel 1920, includerà circa 60 opere tra dipinti e disegni, ripercorrendo tutta la carriera dell’artista piemontese: esplorerà la sua formazione e il periodo divisionista, mettendo in dialogo Pellizza con i principali esponenti del movimento, come Previati, Segantini e Morbelli, e mostrando l’influenza della sua tecnica sulla generazione successiva, in particolare sul futurismo.

Gli indimenticati tessuti Galtrucco, le sue vetrine da sogno e i negozi d’autore saranno i protagonisti dell’esposizione che aprirà al pubblico a metà dicembre 2024 presso l’Ala Nuova a Palazzo Morando – Costume Moda Immagine. Una mostra fatta di tessuti, abiti, arredi e riproduzioni delle vetrine dei negozi che riporta in auge gli anni e il lavoro di un marchio che persiste nell’immaginario di tutti.

In occasione dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione, Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento racconterà, attraverso i documenti, la storia e le motivazioni dell’attribuzione alla città di Milano della Medaglia d’Oro al Valor Militare nel 1948, le cui motivazioni sono collegate a quattro momenti della storia cittadina: le Cinque Giornate del 1848, la rivolta del 6 febbraio 1853, il 9 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, estremi del periodo in cui Milano “oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un’implacabile lotta partigiana”.

Cs e Ph Comune di MIlano

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