Sfruttatori cinesi Quarto Oggiaro costringevano a 14 ore di lavoro al giorno, 10 minuti di pausa pasto e 2 giornate di riposo al mese
Un magazzino completamente abusivo in zona Quarto Oggiaro, gestito da cinesi che facevano lavorare a ritmi da schiavitù i loro connazionali, costretti a cucire senza sosta.
La tabella lavorativa, infatti, contemplava 14 ore di lavoro al giorno, 10 minuti di pausa a pasto e 2 sole giornate di riposo al mese. Il tutto per uno stipendio, in nero, di 800 euro.
Completamente esasperate, due donne cinesi irregolarmente a Milano, si sono recate in Procura e, fatto più unico che raro, hanno denunciato tale stato di schiavitù, subito ad opera della coppia di cinesi che gestivano il magazzino e da una loro collaboratrice.
Le due lavoratrici hanno scritto denunce, analoghe nei contenuti, arrivate sul tavolo del Procuratore aggiunto Nicola Cerrato, ma all’arrivo degli investigatori all’indirizzo indicato, il laboratorio era già stato smantellato nonostante il numero di telefono fosse ancora attivo.
I proprietari sono stati comunque denunciati per violazione della legge Bossi-Fini, in particolare per occupazione alle proprie dipendenze di clandestini, e per favoreggiamento della loro permanenza illegale in Italia.
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Di Redazione