Incidente rom Milano via Arsia, chiesto omicidio volontario, Pietro Mazzara ucciso per volontà di provocarne la morte
L’accusa è stata formulata dal Gip di Milano Anna Poli.
Fondamentale, per l’impianto accusatorio, è stato il filmato fornito dalle telecamere di via Arsia, incrocio dove è avvenuto il tragico incidente.
Secondo quanto visionato, i due nomadi minorenni a bordo della BMW rubata, il 16enne Ibrahim F. e il 17enne Michael S., erano lanciati in una folle corsa a 140 km/h, senza rispettare precedenze né semafori e con i fari della vettura spenti.
In tale situazione i due, a bordo dell’auto assieme ad altri due nomadi, presumibilmente appena maggiorenni, attualmente ricercati, hanno travolto Pietro Mazzara, morto sul colpo tra le lamiere accartocciate della sua piccola utilitaria, completamente centrata dalla BMW.
Gravissima, quindi l’accusa dalla quale si dovranno difendere i malviventi, poiché l’omicidio volontario parte da una pena di 21 anni di reclusione.
Non cessano intanto le indagini per risalire agli altri nomadi a bordo della BMW: la Polizia sta conducendo la ricerca all’interno delle comunità rom poiché, subito dopo l’incidente, una volta recatisi nell’area del campo-nomadi di via Negrotto, gli agenti avevano trovato soltanto donne e bambini, essendosi già sparsa la notizia dell’accaduto ed essendosi già messo in moto il meccanismo della comunità rom per nascondere i responsabili.
Leggi anche:
di Redazione