Laser o non laser?
Si era già sentito dell’ultima moda in fatto di bullismo (o di pura stupidità): accecare chi ci è intorno usando un puntatore laser: verde, rosso, e chi più ne ha più ne metta. Negli occhi, ovviamente.
Purtroppo, il fenomeno non si è ancora esaurito; i casi più gravi (e più folli), sono stati gli “attacchi luminosi” ai danni di piloti in fase di atterraggio, come denunciato più volte all’aeroporto “Wojtyla” di Bari (dove il comandante di un volo Ryanair da Bruxelles è stato accecato da un raggio verde), a Napoli, Pescara e Linate. A seguito, poi, degli ulteriori episodi accaduti durante le partite a Napoli, Firenze, Verona, Bari e Torino, negli stadi è già scattato il divieto: proibito portare con sé puntatori laser e altri oggetti che possano mettere a rischio l’incolumità di giocatori e spettatori.
MA CHE COS’E’ UN RAGGIO LASER? – Laser è l’acronimo di Light amplification by stimulated emission of radiation, ovvero Amplificazione di luce tramite emissione stimolata di radiazione. I raggi laser – di solito a luce verde, ora anche rossa o di altri colori – sono sorgenti luminose speciali le cui onde non si propagano in modo casuale in tutte le direzioni, ma viaggiano in fasci sottili e paralleli. Sono utilizzati con successo in campo medico e in altri settori tecnologici, ad esempio per misurare le distanze o individuare le stelle. Quelli innocui, che si possono vendere al pubblico, hanno una potenza inferiore a 1 milliwatt, ma in vendita si trovano anche puntatori che raggiungono i 200 milliwatt che, invece, dovrebbero essere destinati solo a scopi medici e scientifici. Queste tipologie di laser possono essere pericolose, in quanto causano danni alla vista che vanno sino al distacco della retina, anche per esposizioni brevissime. I laser di classe IV, ovvero i più potenti, possono addirittura tagliare e incendiare i materiali.
MULTE E CONTROMISURE – Per ora non esiste una legislazione ad hoc, e in Europa la compra-vendita è libera a condizione che il laser abbia una potenza inferiore, o uguale, a 1 milliwatt. Dall’inizio dell’anno, polizia e Nas hanno sequestrato diverse migliaia di questi dispositivi illegali in varie città italiane: a Bari, Napoli, Belluno (dove sono stati scoperti laser superpotenziati da 3 milliwatt), a Verona e provincia (dove la Digos ha sequestrato trecento puntatori), Treviso e Cesena. È stato anche previsto che le misure di prevenzione nelle vicinanze degli scali aeroportuali siano intensificate attraverso un monitoraggio particolare delle zone da cui sono partite le segnalazioni. Per quanto riguarda gli stadi, i giudici continuano a comminare multe alle società calcistiche a colpi di 15mila euro. Con la determinazione nr. 14 del 17 marzo 2010, l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale ha introdotto nel regolamento d’uso il divieto di introdurre o detenere “sistemi per l’emissione di raggi luminosi (puntatori laser) ed altri oggetti che possano arrecare disturbo ovvero pericolo all’incolumità di tutti i soggetti presenti” all’interno dell’impianto sportivo e dell’area riservata esterna. La nuova norma dovrà essere adottata entro il 9 aprile 2010. Qualora vengano individuati, i colpevoli dovranno pagare una multa da 100 a 500 euro; in caso di recidiva nella stessa stagione calcistica scatterà il Daspo, ovvero il divieto di accesso allo stadio.
Per info: www.poliziadistato.it