Senso di vertigini? L’otorinolaringoiatra ha la soluzione giusta

Le vertigini rappresentano uno dei disturbi più destabilizzanti che una persona possa sperimentare. Quella sensazione di rotazione dell’ambiente circostante, accompagnata spesso da nausea e instabilità, può trasformare anche i gesti più semplici in un’impresa difficile. Molti non sanno che nella maggior parte dei casi, la causa delle vertigini risiede nell’orecchio interno e che l’otorinolaringoiatra è lo specialista più qualificato per diagnosticare e trattare questi disturbi.
Cosa fa un otorino per le vertigini?
L’otorinolaringoiatra affronta le vertigini con un approccio sistematico e specializzato. Il primo passo consiste in un’accurata anamnesi per distinguere tra vertigini vere e proprie (sensazione di rotazione) e altri disturbi dell’equilibrio come capogiri, instabilità o sensazione di svenimento.
Durante la visita, esegue manovre diagnostiche specifiche come il test di Dix-Hallpike per identificare la vertigine posizionale parossistica benigna, una delle cause più comuni di vertigini. Utilizza l’otoscopio per esaminare il condotto uditivo e la membrana timpanica, e può eseguire test dell’udito per valutare eventuali perdite auditive associate.
L’esame vestibolare comprende la valutazione dei movimenti oculari, poiché esiste una stretta connessione tra il sistema vestibolare dell’orecchio interno e i movimenti degli occhi. In casi complessi, può richiedere esami strumentali come la videonistagmografia o test calorici per valutare la funzionalità dell’orecchio interno.
Quali sono i sintomi della vertigine non vestibolare?
È importante distinguere le vertigini di origine vestibolare da altri tipi di disturbi dell’equilibrio. Le vertigini non vestibolari si manifestano tipicamente come una sensazione di instabilità, “testa vuota” o sensazione di svenimento imminente, piuttosto che come una vera e propria sensazione rotatoria.
Questi disturbi possono essere causati da problemi cardiovascolari come ipotensione ortostatica, aritmie cardiache, o da disturbi neurologici, metabolici (come ipoglicemia) o psicologici (attacchi di panico, disturbi d’ansia).
I pazienti spesso descrivono una sensazione di “camminare sulle nuvole”, difficoltà di concentrazione, sensazione di galleggiamento o di essere “disconnessi” dall’ambiente circostante. A differenza delle vertigini vestibolari, questi sintomi raramente si accompagnano a nausea intensa o movimenti oculari involontari (nistagmo).
A quale specialista rivolgersi in caso di vertigini?
La scelta dello specialista dipende dalle caratteristiche dei sintomi e dalla loro durata. L’otorinolaringoiatra rappresenta la prima scelta quando le vertigini si presentano con caratteristiche tipiche dei disturbi vestibolari: sensazione rotatoria, episodi scatenati da movimenti della testa, associazione con sintomi auricolari.
Il neurologo diventa necessario quando si sospettano cause centrali delle vertigini, come ictus, sclerosi multipla o tumori cerebrali. Segnali d’allarme che suggeriscono un’origine neurologica includono vertigini continue, associate a disturbi della parola, debolezza muscolare, alterazioni della sensibilità o disturbi della coordinazione.
Il cardiologo può essere coinvolto quando le vertigini sembrano correlate a problemi cardiocircolatori, mentre lo psichiatra o psicologo possono essere utili nei casi di vertigini associate a disturbi d’ansia o attacchi di panico.
Che esami fare per scoprire la causa delle vertigini?
La diagnostica delle vertigini si basa su una combinazione di test clinici e strumentali. Gli esami di primo livello includono l’audiometria per valutare la funzione uditiva, spesso compromessa nelle patologie dell’orecchio interno, e l’impedenzometria per verificare la funzionalità della catena ossiculare.
La videonistagmografia permette di registrare e analizzare i movimenti oculari involontari (nistagmo) che accompagnano spesso le vertigini vestibolari. I test calorici valutano la funzionalità del sistema vestibolare stimolando termicamente l’orecchio interno.
In casi selezionati, possono essere necessari esami di imaging come la risonanza magnetica per escludere patologie del sistema nervoso centrale, o la TAC dell’orecchio per valutare alterazioni strutturali dell’osso temporale.
I test posturali e stabilometrici forniscono informazioni objective sull’equilibrio e possono essere utili per monitorare l’efficacia delle terapie riabilitative.
Le forme più comuni di vertigine vestibolare
La vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB) rappresenta la causa più frequente di vertigini. È causata dal distacco di piccoli cristalli di calcio (otoliti) che si spostano nei canali semicircolari dell’orecchio interno. Gli episodi sono brevi ma intensi, scatenati da specifici movimenti della testa.
La malattia di Ménière è caratterizzata da episodi ricorrenti di vertigini associate a perdita dell’udito fluttuante, acufeni e sensazione di pienezza auricolare. La neurite vestibolare causa vertigini intense e prolungate, spesso conseguenti a infezioni virali.
La labirintite combina sintomi vestibolari e auditivi, mentre le vertigini cervicali possono derivare da problemi della colonna cervicale che interferiscono con l’equilibrio.
Terapie e riabilitazione vestibolare
Il trattamento delle vertigini varia in base alla causa sottostante. Per la VPPB, manovre liberatorie specifiche come quella di Epley sono spesso risolutive e possono essere eseguite in ambulatorio con risultati immediati.
Farmaci antivertiginosi possono essere utili nelle fasi acute, mentre corticosteroidi possono essere prescritti in casi di neurite vestibolare. La riabilitazione vestibolare, attraverso esercizi specifici, aiuta il sistema nervoso centrale a compensare i deficit dell’equilibrio.
Chi cerca un otorinolaringoiatra a Monza per problemi di vertigini dovrebbe scegliere un professionista con esperienza specifica nei disturbi vestibolari, in grado di eseguire sia la diagnosi che i trattamenti appropriati.
L’importanza della diagnosi tempestiva
Una diagnosi accurata e tempestiva delle vertigini è fondamentale per instaurare il trattamento più appropriato e per escludere cause potenzialmente serie. Molte forme di vertigine hanno un’ottima prognosi quando trattate correttamente, permettendo ai pazienti di ritornare rapidamente alle loro attività quotidiane.
Ignorare le vertigini o attribuirle genericamente allo stress può portare a ritardi diagnostici e a un peggioramento della qualità della vita, quando invece soluzioni efficaci sono spesso disponibili.

