Giro d’Italia 2015 a Milano 21esima tappa 31 maggio 2015, per Contador il coronamento di un sogno
Dopo due anni di assenza, torna nel capoluogo meneghino il Giro d’Italia e lo fa in occasione della tappa conclusiva, in programma domani, domenica 31 maggio. Una tappa che vedrà la partenza da Torino e l’arrivo sul traguardo posto lungo Corso Sempione. Una grande festa rosa, l’omaggio a Milano di una delle più importanti corse ciclistiche proprio nell’anno dell’Expo. L’occasione per Alberto Contador, campione spagnolo amatissimo in Italia, di festeggiare in quella che è a tutti gli effetti la sua seconda patria.
LO SVOLGIMENTO DELLA 21ESIMA TAPPA – Partenza alle 12.30 nel centro di Torino e arrivo previsto per le 17.15 circa. 178 chilometri totali distribuiti lungo quattro province: Torino, Vercelli, Novara e Milano.
– Una tappa assolutamente piatta che vedrà i corridori oscillare tra i 205 metri di Settimo Torinese, i 150 di Novara e i 125 di Milano. E proprio a Milano, intorno alle 16.25, il gruppo entrerà nel circuito cittadino dove dovrà disputare sei giri.
– Un circuito di poco più di 5 chilometri che vedrà l’inizio e l’arrivo in Corso Sempione e che passerà da via Massena, via Savoia, via Berengario, via Rossetti, via Belisario, nuovamente via Berengario, via Eginardo, viale Scarampo, via Teodorico, via Gattamelata, via Filiberto e Corso Sempione, dove sarà posto l’arrivo.
– Due i Traguardi Volanti previsti: a Novara in Corso Milano e a Milano, al termine del 3° giro. Una tappa adatta ai velocisti, almeno a quelli che hanno saputo resistere alle asperità dei giorni scorsi e sono riusciti ad arrivare sin qui.
– A darsi battaglia per la vittoria saranno gli italiani Sacha Modolo, Giacomo Nizzolo, Elia Viviani e Davide Apollonio, con l’austriaco Haussler e lo sloveno Mezgec.
TUTTO GIA’ DECISO – Tolta la vittoria di Tappa, le classifiche sono già tutte decise e definite. A partire dalla Maglia Rosa che vede Alberto Contador leader indiscusso di un giro in cui l’Astana ha ben figurato con Aru e Landa, ma non è riuscita a sovvertire l’egemonia dello spagnolo.
– Fabio Aru che può dirsi comunque soddisfatto per aver portato a Milano, sulle proprie spalle, la Maglia Bianca di miglior giovane con un vantaggio considerevole, su Davide Formolo, promettente ciclista del nostro Paese.
– Proprio nella tappa di oggi si deciderà anche il futuro della Maglia Azzurra, quella di pertinenza del Miglior Scalatore, che al momento viene indossata dall’italiano Giovanni Visconti con 125 punti e 16 di vantaggio sull’olandese Kruijswijk e 22 sullo spagnolo Intxausti.
– Più avvincente la lotta per la Maglia Rossa, la cosiddetta Classifica a Punti, dove Nizzolo e Modolo si giocheranno la prima posizione proprio nell’ultima tappa.
IL GIRO A MILANO: UNA STORIA LUNGA OLTRE CENT’ANNI – E’ il 14 maggio del 1909 quando Milano entra per la prima volta nella storia del Giro d’Italia. Una storia che durerà oltre un secolo e che ha visto il capoluogo meneghino protagonista indiscusso sin dalla prima edizione della “corsa rosa”.
– Le cronache dell’epoca sono a dir poco emozionanti: “Sono le 2.53 di notte e a Milano parte la prima tappa del Giro d’Italia. I piedi premono, i garretti scattano, il piccolo esercito di ciclisti si stacca. La folla scoppia in un lungo ululato di ammirazione, di entusiasmo, di augurio, di gioia. Un lampo, una luce bianchissima, abbagliante, che tutto avvolge e illumina come pieno meriggio. La schiera ciclistica sembra per un istante lunghissima, infinita, enorme”.
– Milano fa rima con partenza, ma anche con arrivi. E’ proprio nel capoluogo lombardo che si festeggiano gran parte dei Giri d’Italia. Come quello del 1910 quando Luigi Ganna vinse e, durante i festeggiamenti al Teatro dal Verme, a chi gli chiedeva come si sentiva rispose un colorito: “Me brusa el cu”. Erano altri tempi, erano altre fatiche. Un dato su tutti: 49 corridori arrivati dei 127 partiti.
– Una storia che vide testimoni i più grandi ciclisti di tutti i tempi: Costante Girardengo nel 1920, Alfredo Binda nel 1926, Learco Guerra nel 1935, Gino Bartali nel ’38 e ’39 e Fausto Coppi nel 1946, senza tralasciare Vittorio Adorni nel 1966, Felice Gimondi nel 1968 e Francesco Moser nel 1980; ma anche tanti stranieri protagonisti, come Eddy Merckx, Laurent Fignon, Pavel Tonkov. E come dimenticare, negli ultimi anni, il trionfo a Milano di Savoldelli nel 2002 o quelli di Gilberto Simoni e Damiano Cunego.
– Una storia, almeno quella recente, caratterizzata anche da una polemica. Siamo nel 2009, nel Giro del Centenario, quando scoppiano le polemiche guidate da Lance Armstrong sul circuito cittadino meneghino, per molti troppo pericoloso per le rotaie del tram e le macchine parcheggiate a bordo strada. Una protesta che creò scompiglio e polemiche tra una parte dei corridori e Angelo Zomegnan, direttore del Giro. Polemiche che l’arrivo di quest’anno dovrà far dimenticare.
IL PROGRAMMA – Non resta che chiudere ricordando l’appuntamento per domenica 31 maggio quando Milano tornerà a vivere l’emozione dell’arrivo del Giro d’Italia.
– E che arrivo, quello dell’ultima tappa, quello della gioia e dei festeggiamenti.
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Matteo Torti
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