Giornate PeriferiArtMi, borghi e quartieri della periferia da scoprire
Da Affori a Baggio, da Crescenzago a Lambrate e Niguarda, tutti Comuni autonomi aggregati a Milano nel 1923
Terzo fine settima Venerdì 19-Domenica 21 maggio con le “Giornate PeriferiArtMi”, promosse da Consulta Periferie Milano.
«Un articolato Calendario con una trentina di “sopralluoghi accompagnati” a partecipazione gratuita – evidenzia Marco Balsamo, coordinatore delle “Giornate” – per far conoscere l’altra Milano, quella degli antichi Borghi e nuovi Quartieri della periferia, attraverso il legame con i beni artistici, architettonici, paesaggistici e museali. Anche per prendercene cura».
Affori con Villa Litta e l’ex sede del Municipio a Crescenzago, Lambrate con i murales di Miracolo a Milano e Niguarda con la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, custode del patrimonio documentale cittadino, che ospita la Mostra degli Antichi Comuni Milanesi. La millenaria Gesetta di Lusert, la più piccola chiesa di Milano, che fa bella mostra di sé al Lorenteggio, salvata grazie all’impegno di residenti e commercianti. Ma, anche l’antico borgo di Quarto Cagnino, comune autonomo fino al 1869. Oppure la Fornace Curti a Restocco-Maroni viva testimonianza dell’artigianato che attraversa i secoli.
Poi, i musei. In quel di Boldinasco il Museo della Pallavolo al Centro Pavesi FIPAV, struttura di riferimento per le Nazionali italiane di Pallavolo. In Farini l’esclusivo Museo della Macchina da scrivere, per ammirare 600 pezzi provenienti da tutto il mondo, che ne fanno un museo più unico che raro, anche se «altri 1.600 pezzi sono stipati in uno scantinato – evidenzia Umberto Di Donato, anima e presidente del Museo – in attesa di trovare nuovi spazi» è l’appello rivolto alla città affinché questo patrimonio non vada perso. In zona Indipendenza il rinnovato Museo dei beni culturali dei Cappuccini, un particolare sguardo su Milano tra arte, storia e fede.
Quindi, il Parco delle Cave con Cascina Linterno ed il Parco di Trenno con Cascina Bellaria.Poi, l’Abbazia del Casoretto, la Chiesa di Santa Maria Annunciata allo Stadera, la Certosa di Milano in Garegnano, il Santuario dei ss. Nereo e Achilleo all’Acquabella. Quindi, il Complesso residenziale Monte Amiata al Gallaratese, molto noto e visitato dalla comunità internazionale dell’architettura, forse meno dai milanesi, e Casa Petrarca al Parco delle Cave.
Ma l’invito è anche a prendere conoscenza e cura del patrimonio lasciato in un colpevole stato degrado: l’antica Chiesetta di San Giorgio a Roserio, lasciata in un distruttivo abbandono, malgrado tutt’intorno svettino nuove costruzioni del dopo Expo, e l’ex Istituto Marchiondi ai margini dell’abitato di Baggio, anch’esso in stato di degrado «mentre il MoMA-Museum of Modern Art di New York ne ha esposto il plastico – evidenzia Romano Ranaldi, presidente del Doposcuola dell’Associazione Giovani e Famiglia – per l’intrinseco valore architettonico, senza dimenticare l’innovativa valenza educativa». Ciò a conferma di un certo strabismo milanese, da correggere.
Con 374 “sopralluoghi accompagnati”, resi possibili dalla fattiva disponibilità e passione di 46 associazioni ed enti attivi sul territorio, «le “Giornate PeriferiArtMi” offrono una conoscenza diffusa della città – evidenzia Walter Cherubini, portavoce di Consulta Periferie Milano – affinchè nessuno dei 166 antichi Borghi e nuovi Quartieri periferici e chi vi dimora rimanga dimenticato. Tra l’altro, proprio in vista del Centenario dell’aggregazione a Milano degli Antichi Comuni Milanesi 14 dicembre 1923-2023, data peraltro sconosciuta anche perché non insegnata a scuola». Insomma, Milano conosce se stessa?