Diabethon 2025: a Milano l’evento per far incontrare ricercatori e persone con diabete tipo 1
Torna anche quest’anno l’appuntamento dedicato alla ricerca e all’innovazione che mette al centro le persone con diabete di tipo 1.

Milano, 12 dicembre 2025 – Un’occasione in cui confrontarsi direttamente con alcuni fra i massimi esperti nella ricerca e nella cura del diabete tipo 1, scoprendo dal loro racconto live le ultime novità sulla possibilità di prevenire la patologia, trattarla con terapie innovative per fermarla o bloccarne/rallentarne l’esordio e comprendere come riusciremo a curarla definitivamente nelle persone che la hanno già. Ma anche un luogo in cui acquisire informazioni pratiche sulla gestione della malattia e incontrare altri pazienti per fare rete. Tutto questo è Diabethon, l’evento annuale promosso dalla Fondazione Italiana Diabete (FID) per riunire specialisti, istituzioni, famiglie e volontari in una maratona di due giorni fatta di dibattiti, master class e condivisione di esperienze, creato in collaborazione con Superbello, agenzia di eventi. L’edizione 2025, che ha il patrocinio del Municipio 1 del Comune di Milano, si svolgerà il 13 e il 14 dicembre, presso la Casa di Quartiere Garibaldi, in Corso Garibaldi 27.
Nato nel 2020 in pieno lockdown come strumento a supporto delle persone con diabete, impossibilitate a recarsi in ospedale per le visite periodiche, oggi il Diabethon si svolge in presenza ed è diventato un appuntamento molto apprezzato non solo dai pazienti ma anche dagli esperti che generosamente si mettono a loro disposizione. Quest’anno saranno 30 tra scienziati, clinici, psicologi, dietisti, trainer, sportivi, esperti e persone con esperienza vissuta della malattia che metteranno a disposizione dei presenti per un giorno e mezzo il loro sapere.
Tra i momenti più attesi, sabato 13 dicembre alle 14,20, l’intervento di Emanuele Bosi dell’IRCCS San Raffaele ed Ezio Bonifacio dell’Università di Dresda e di Monaco di Baviera che illustreranno le prospettive di un futuro possibile vaccino per eradicare il diabete 1. E in tema di prevenzione, si continua con un dibattito per condividere gli ultimi aggiornamenti sull’implementazione della Legge 130. Andrea Scaramuzza, responsabile della diabetologia pediatrica dell’ASST di Cremona, ed Emanuele Bosi presenteranno i risultati degli ultimi studi sull’efficacia degli screening nel ridurre l’incidenza della chetoacidosi.
Molti altri saranno i contributi nella grande plenaria scientifica del sabato pomeriggio. Come quello di Claudio Maffeis e Claudia Piona dell’Università di Verona, che racconteranno l’esperienza del centro di diabetologia pediatrica di Verona, primo in Italia per infusioni di Teplizumab, anticorpo monoclonale in grado di ritardare l’esordio del diabete di tipo 1 nei soggetti in fase presintomatica. Sarà presente anche una famiglia che ha deciso di sottoporre la propria figlia all’infusione del farmaco. O ancora le tavole rotonde sulle ultime frontiere terapeutiche, dalle cellule T-reg, oggetto del Nobel per la Medicina 2025, con Paolo Monti del San Raffaele Diabetes Research Institute, ai risultati molto promettenti di uno degli studi clinici del 2025 sulle terapie che cambiano il corso della malattia, presentati da Chantal Mathieu, dell’Università di Leuven, tra le figure più eminenti della diabetologia mondiale.
Le terapie cellulari, ovvero i trapianti di isole o di staminali che producono insulina e che rappresentano la promessa di una cura definitiva per tutte le persone con diabete di tipo 1, saranno al centro di molti interventi e anche di un dibattito. A fornire un excursus di tutte le ultime novità dal mondo della ricerca, Federico Bertuzzi, Responsabile della Diabetologia e del Centro di produzione delle isole dell’Ospedale Niguarda di Milano, e Hanne Scholz dell’Università di Oslo, autrice del primo trapianto sull’uomo di isole geneticamente modificate per non farsi riconoscere dal sistema immunitario, evitando quindi l’immunosoppressione. La direttrice della Ricerca Europea di Breakthrough T1D, Carmen Hurtado dal Pozo, annuncerà la nascita del primo consorzio europeo per favorire la ricerca sul trapianto di isole pancreatiche e sull’uso di cellule staminali: istituzioni europee, aziende e fondazioni stanzieranno un finanziamento congiunto di 18 milioni di euro in 5 anni, a cui contribuirà, unica in Italia, anche FID. Il tutto senza tralasciare il ruolo ormai irrinunciabile dei pazienti per accelerare l’arrivo di queste terapie.
Ampio spazio sarà dedicato alla comunità delle persone con diabete, alle loro testimonianze ed esperienze condivise. I Team FID porteranno la loro voce e il loro spirito di squadra dentro la plenaria: un momento dedicato a chi vive ogni giorno il diabete tipo 1 e contribuisce a costruire una rete di solidarietà e motivazione.
La plenaria ospiterà, inoltre, un confronto sulle tecnologie attese il prossimo anno e sul loro utilizzo, con Tadej Battelino dell’Università di Lubiana, uno dei massimi esperti mondiali del settore, membro del Comitato Scientifico di FID, come gran parte degli scienziati presenti.
La sessione plenaria del sabato si concluderà con due momenti ormai usuali e molto attesi: “Chiedi al diabetologo” in cui tutti i presenti potranno fare domandi ai clinici per risolvere i dubbi di gestione più pressanti e la consegna dei FID Awards, i premi ai volontari che sostengono ogni giorno la missione della Fondazione.
Tra sabato e domenica, infine, non mancheranno le sessioni formative pratiche, dedicate a tre grandi aree:
•Mente – incontri guidati da psicologi dedicati al benessere emotivo di genitori, bambini, ragazzi e adulti con DT1, con sessioni di confronto e mindfulness.
•Pancia – un percorso intensivo sulla conta dei carboidrati, con livelli progressivi pensati per migliorare la gestione quotidiana del diabete.
•Corpo – masterclass di sport e diabete per ragazzi e adulti, con un focus su attività fisica, autogestione e preparazione dei runner del Team FID.
“Diabethon rappresenta un momento fondamentale per mettere al centro le persone con diabete e l’importanza della ricerca scientifica”, dichiara Nicola Zeni, Presidente FID. “Ogni partecipante, ogni volontario e ogni sostenitore contribuisce a portare avanti il nostro impegno: accelerare lo sviluppo di nuove terapie e avvicinarci sempre di più a una cura definitiva al diabete tipo 1. Siamo orgogliosi di vedere come questa iniziativa, anno dopo anno, continui a crescere, fornendo informazioni utili per gestire al meglio la malattia e soprattutto unendo scienza e comunità”.


