Degrado via Gola Milano, la mail furibonda inviata da un cittadino a Pisapia, Maran e Baruffi
Di seguito la mail inviata per conoscenza alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it), e scritta da un cittadino che si è rivolto direttamente al Sindaco Pisapia, all’assessore alla Mobilità e Ambiente, Pierfrancesco Maran, e al Capo del Gabinetto del Comune di Milano, Maurizio Baruffi. Il nuovo problema, in questo caso, è il degrado che si è creato negli ultimi due anni in via Gola: “Un quartiere arreso a un’amministrazione inerte e incapace”. E ancora: “Io ho sempre votato a sinistra per un senso di responsabilità sociale (una panchina in Italia è di nessuno, in Svezia è di tutti). Ma se la sinistra è cambiata me lo dica, perché inizio a vedere ‘nero’!”. Nel dettaglio:
LA MAIL INOLTRATA A SINDACO, ASSESSORE E CAPO DEL GABINETTO DEL COMUNE DI MILANO – “Buongiorno – esordisce il Sig. G.C., – vi inoltro per conoscenza la mail mandata qualche giorno fa a Pisapia, Baruffi e Maran.
GENTILE SINDACO…. – “Gentile Sindaco – inizia il cittadino, – uno dei temi forti della sinistra, dagli anni 60 ad oggi, è il condizionamento dell’ambiente esterno sullo sviluppo dell’individuo.
– “E’ per questo – prosegue, – che una responsabilità individuale, specifica, è sempre così difficile da circoscrivere. Il tema è caro alla filosofia dagli inizi del Novecento, in particolare alla fenomenologia husserliana e alla sua acclimatazione francese (è un cinico destino che la sinistra arrivi sempre tardi).
DEGRADO PRODUCE DEGRADO – “La legge è semplice – spiega il sig. G.C., – un ambiente sano e decoroso produce soggetti sani e decorosi; un ambiente marcio produce soggetti marci.
– “Una televisione raccapricciante – specifica ancora il nostro lettore, – produce elettori senza cervello; una buona programmazione televisiva favorisce lo sviluppo linguistico e la coscienza critica. Un’equazione semplice che pochi casi isolati e contrari non riescono a scalfire. Una legge per cui non serve conoscere la sinistra, Husserl, Foucault: basta aver visto ‘Una poltrona per due’ a Natale per sapere che degrado produce degrado.
VENIAMO A NOI: LA SITUAZIONE IN VIA GOLA, ZONA NAVIGLI – “Ebbene, la situazione di via Gola è esattamente l’emblema di un degrado urbano – entra nel vivo il cittadino, – di un marcio decoro che rende tutti più brutti e incivili.
“UNA VIA BELLA, POTENZIALMENTE. ORA ARRESA AD UN’AMMINISTRAZIONE INERTE E INCAPACE” – “Via Gola è potenzialmente bella, ricca di attività commerciali e di palazzi – sottolinea G.C. – Un bel quartiere, però ormai arreso a droga, violenza, inciviltà, vandalismo, fetore, sporcizia, soprusi, arroganza prepotente, disordine e tutto quanto fa dire di un quartiere: ‘là è un vero schifo, non ci abiterei mai!’. Un quartiere arreso a un’amministrazione inerte e incapace.
“QUESTO PRECIPIZIO MORALE COINCIDE CON LA SUA ELEZIONE” – “Ebbene, questo precipizio morale, civico e delinquenziale – protesta esasperato il residente, – coincide con la sua elezione.
– Da che lei è Sindaco, i Navigli fanno schifo e via Gola è la bandiera di questo schifo – prosegue. –
Lei non può inoltrare i tanti reclami alle autorità competenti come AMSA, vigili o non so chi altro, perché dimostra di non capire: LA RESPONSABILITA’ E’ POLITICA, cioè Sua.
NON MANCANO DEIEZIONI ESPLETATE PER STRADA, MENTRE I BAMBINI GIOCANO SUL MARCIAPIEDE – “Oggi in via Gola, a coronamento di questo schifo – specifica ancora, – sosta anche un barbone che espleta le sue deiezioni in mezzo alla strada, mentre i bambini giocano.
– “Come cresceranno quei bambini – osserva il cittadino, – è un problema suo, caro Pisapia, è un problema politico, di sinistra. Per la storia che ha via Gola, questa potrebbe costituire un banco di prova importante: una “pars pro toto”.
“HO SEMPRE VOTATO A SINISTRA. MA ORA VEDO ‘NERO’” – “Io ho sempre votato a sinistra per questo senso di responsabilità sociale (una panchina in Italia è di nessuno, in Svezia è di tutti) – conclude il nostro lettore. Ma se la sinistra è cambiata, me lo dica, perché inizio a vedere “nero”. Ci rifletta. Cordiali saluti, G.C.”
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