Milan in ritiro dopo la sconfitta contro la Fiorentina, Allegri confermato sulla panchina rossonera
Possiamo anche nasconderci ipotizzando un cambio di allenatore, ma le ultime tre partite contro Parma, Lazio e Fiorentina hanno messo in evidenza che il problema attuale del Milan è tutto nei suoi stessi giocatori: poco concentrati, mai equilibrati e troppo abulici. La società ha confermato il tecnico, ma sembra che in rosa ci sia qualcuno di spicco che remi contro al livornese. Come potrà proseguire questa stagione? Allegri ci ha abituato ad un girone di ritorno super, ma nella migliore delle ipotesi sarà Europa League.
UN PUNTO IN TRE PARTITE: TUTTI IN RITIRO – “La squadra deve fare meglio, l’ultima mezz’ora è stata imbarazzante. Questo è il momento più difficile della mia gestione, bisogna cercare una soluzione per uscire da questo momento. La squadra non può giocare male come stasera, non è questione di mercato”. Non si è nascosto Massimiliano Allegri nell’immediato post-partita di Milan – Fiorentina.
– Dopo la vittoria per 1 a 0 contro l’Udinese e l’1 a 1 contro il Barcellona, le speranze in casa rossonera erano ben diverse. Niente a che vedere con l’obiettivo scudetto che fino a due anni fa si palesava in casa Milan; ma la certezza di poter risalire presto la classifica c’era. E con essa anche l’entusiasmo.
– Ed invece no. Parma, Lazio e Fiorentina hanno reso ancora più limpidi tutti i difetti di questo Milan che, se possibile, è ora in una situazione ancora peggiore rispetto a quella di un mese fa.
– Se i problemi principali rimangono la difesa e le gare in trasferta, ora anche le partite tra le mura amiche non lasciano tranquilli. Basti pensare che nelle ultime due, contro Lazio e Fiorentina, i rossoneri hanno racimolato la magrezza di un solo punto siglando una rete e subendone tre.
– Lo 0 a 2 di sabato sera contro la Fiorentina è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Galliani ha abbandonato la tribuna al raddoppio Viola ed a fine partita si è deciso il ritiro. L’obiettivo è quello di ritrovare morale e concentrazione e preparare al meglio la delicata trasferta di mercoledì contro il Barcellona.
PEGGIORE PARTENZA DELL’ULTIMO TRENTENNIO – Solamente pochi giorni fa, grazie alla e-mail inviata alla Redazione da un nostro lettore, analizzavamo tutti i numeri di questo Milan.
– Numeri che devono essere aggiornati; in negativo purtroppo. I punti rimangono 12, ma si allarga la striscia di gol subiti, 19 ad oggi.
– Se il rollino di marcia in trasferta è disastroso, 2 punti in 5 match, sta lentamente peggiorando anche quello casalingo: 10 punti in 6 match (media di 1,67), mentre prima della doppia sfida contro Lazio e Fiorentina eravamo a 9 punti in 4 match (media di 2,25 a partita).
– Era dalla stagione 1981/82 che il Milan non partiva così malamente. In quell’anno, concluso con la retrocessione in Serie B, considerando i 3 punti per vittoria anziché dei 2 che venivano effettivamente assegnati, i rossoneri raccolsero la miseria di 9 punti in 11 match.
– Anche nel 2006-07 la classifica piangeva visto che il Diavolo era fermo a quota 7, ma veniva da 8 punti di penalizzazioni per Calciopoli (e alla fine della stagione vinse la Champions League).
VERTICE BERLUSCONI-GALLIANI: ALLEGRI CONFERMATO – Chi si attendeva un possibile esonero nel post Milan – Fiorentina è rimasto deluso. In molti nel mondo Milan sono in totale disaccordo con Allegri, ma francamente il problema ora è un altro.
– Si potrà anche pensare ad un cambio di guida tecnica, ma i nomi che circolano, vedasi Rijkaard o il duo Trapattoni Tassotti, non sono allettanti e comporterebbero un ulteriore esborso economico che, al momento, in via Turati vorrebbero evitare consci del fatto che la qualificazione alla prossima Champions League è ormai persa visto i 16 punti che separano il Milan dal terzo posto.
– La conferma di Allegri, arrivata nel pomeriggio di ieri, è notizia di pertinenza di Milan Channel che parla di un vertice tra Berlusconi e Galliani che ha portato alla decisione di non cambiare la guida tecnica.
– Si va avanti con Allegri dunque. Consapevoli che i rossoneri, negli ultimi dodici anni, hanno disputato la Champions League in undici occasioni. Come a dire: rassegnatevi che se anche l’anno prossimo non si giocherà in Europa non sarà un dramma.
GIOCATORI SOTTO ACCUSA – L’ultimo trittico di match, a nostro modo di vedere, ha messo in luce un aspetto. Il tecnico ha le sue colpe, ma il reale problema del Milan attuale sono i giocatori che mancano di concentrazione e di cattiveria agonistica.
– Lo si è visto nella sfida contro il Parma quando Constant è stato imbarazzante nel duello con Biabiany e con la punizione calciata da Parolo che ha messo in evidenza una barriera banalmente aperta in due.
– Disattenzioni che sono costate care anche contro la Lazio quando un match dominato e da vincere lo si è concluso sull’1 a 1 per la solita ingenuità difensiva. E con lo stesso spartito si può leggere la sconfitta contro la Fiorentina di sabato sera. Giocatori “molli” e mai concentrati.
E ORA? QUALE FUTURO? – Se è vero che alcuni giocatori non sono da Milan, e non ci sembra il caso di fare l’elenco in questa sede, è anche vero che nel complesso non siamo di fronte ad una rosa che merita di avere 12 punti in 11 match.
– L’anno scorso al termine dell’undicesimo turno il Milan aveva iniziato la sua incredibile rimonta e si trovava a quota 14 punti. Da qui in avanti mise a segno la bellezza di 58 punti in 27 partite (media di 2,15).
– E’ importante sottolineare i gironi di ritorno di Allegri, sempre molto positivi. L’anno scorso 42 punti, due anni fa 40, mentre nella stagione dello scudetto ne furono accantonati XX.
– Pensare, ad oggi, che anche in questa stagione il tecnico del Milan possa inanellare una serie così incredibile di risultati utili è francamente eufemistico. Per arrivare al terzo posto serviranno almeno 70 punti; ne mancano 58 e ci sono ancora 27 match: serve una media da almeno 2,15 punti a partita. Impossibile.
– Per arrivare all’Europa League, e quindi quarti o quinti in classifica, potrebbero esserne sufficienti 65, ossia ancora 53. Una media punti di 1,96 punti a match. Con un po’ di ottimismo la speranza ci può ancora essere, ma è necessario mettere in cascina risultati utili già dalla trasferta di Verona contro il Chievo di domenica.
IL FINALE PIU’ PROBABILE – Accantonando scenari utopistici e piuttosto ottimistici, il finale più probabile per il Milan sarà quello di un 6°/8° posto con una classifica da 55/60 punti. Dietro a Juventus, Napoli, Roma, Inter, Fiorentina; a lottare con Udinese, Lazio e magari Parma.
– Il Milan, tramite il suo canale tv ufficiale, ha evidenziato che anche altre squadre di blasone negli ultimi anni non hanno partecipato alla Champions League: “L’anno è difficile, ma nello sport può capitare. Negli ultimi 12 anni il Milan ha fatto 11 volte la Champions League e la sta facendo ancora oggi. La Roma, prima in classifica, sono tre anni che non fa la Champions, il Napoli solo l’anno scorso non era in Champions, l’Inter l’anno scorso è arrivata nona”).
– Un anno negativo ci può stare, ma nella condizione economica in cui verte ora la società non entrare in Champions League significa dover vendere un big o tre buoni giocatori per racimolare quei 20/25 milioni di euro necessari per coprire il mancato introito continentale.
– Cessione illustre che potrebbe concretizzarsi già a gennaio. Un po’ come si fece undici mesi fa con Pato, il cui ricavo doveva andare a coprire una eventuale mancata qualificazione alla Champions di quest’anno.
L’ULTIMISSIMA – E’ della serata di ieri la notizia secondo cui Barbara Berlusconi, dopo un consulto con papà Silvio, abbia affermato che serve un cambio di rotta visto che nelle ultime stagioni si è speso, ma male.
– Da subito in molti hanno avanzato la possibilità di un ricambio dirigenziale in via Turati. Che Barbara e Galliani non siano in buoni rapporti è cosa piuttosto nota, ma da qui ad ipotizzare che l’attuale ad possa essere allontanato è ipotesi fantasiosa.
– Le voci che vorrebbero un allontanamento di Galliani con Barbara come nuovo ad e Paolo Maldini come direttore generale non sono fondate. Il Milan le crisi le risolve all’interno puntando all’unità ed alla compattezza.
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Matteo Torti
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