Arresti domiciliari omicidio tassista Milano, il Gip: “Non c’era volontà di uccidere”
La tragica vicenda che ha portato alla morte del tassista Alfredo Famoso continua il suo iter in tribunale.
Stamattina è infatti arrivato il decreto di convalida del fermo di Davide Guglielmo Righi, controparte nel drammatico evento, depositato dal giudice per le indagini preliminari Gianfranco Criscione.
Secondo il Gip, Righi sarebbe stato provocato dal tassista, fatto che ha comportato la derubricazione dell’ipotesi di reato da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio preterintenzionale, permettendo al consulente informatico di ottenere gli arresti domiciliari invece del carcere.
Cade quindi l’ipotesi di reato formulata dai pubblici ministeri Maria Teresa Latella e Alberto Nobili, che avevano contestato all’indagato l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale ritenendo che Righi, nel colpire Famoso al volto con una confezione di bottiglie d’acqua, avesse accettato il rischio di ucciderlo. Secondo il Gip, invece, la morte del tassista non è stata né voluta, né prevista dal consulente.
Dopo la notizia della morte, il sindaco Giuliano Pisapia non ha mancato di emettere un comunicato: “Purtroppo è successo quello che fino all’ultimo, anche quando le speranze erano minime, speravamo non accadesse. La morte di Alfredo Famoso è stata provocata da un gesto assurdo e terribile. Nessuna ragione può spiegare tale comportamento. Ora è il momento di stringerci attorno alla famiglia di Alfredo, che ha perso un marito, un padre, un fratello, uno zio lasciando un vuoto incolmabile. Ieri sono stato a Niguarda e come tutti ho sperato che il sottile filo che teneva in vita Alfredo Famoso non si spezzasse. Milano oggi prova un immenso dolore e come Sindaco ho deciso che nella nostra città ci sarà lutto cittadino, concorderemo la data insieme alla famiglia, sono state le parole del sindaco.
Intanto, venerdì 28 febbraio 2014 alle 18,45 si svolgerà in via Morgani un momento di raccoglimento aperto a tutti, in memoria del tragico decesso: “Pensiamo sia un giusto modo per ricordarlo e per riflettere su quanto avvenuto”, hanno spiegato alcuni cittadini.
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Di Redazione