Nuovo campo rom autogestito via Grassi Milano: “Lo faranno davvero? A noi cittadini non risponderanno mai!”
La nascita di nuove aree occupate abusivamente da rom, a Milano, è un fenomeno che negli ultimi 3 anni è andato crescendo a dismisura. In tal senso, di pochi giorni fa la segnalazione di un cittadino che dopo aver elencato diverse zone, vecchie e nuove, prese dai nomadi, ha osservato semplicemente: “Cosa fa la Giunta Pisapia? Dorme?”. Ora, un’ulteriore segnalazione inviata alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it), ancora una volta scritta da un cittadino preoccupato per quanto sta avvenendo, in particolare, in via G.B. Grassi, dove pare che gli edifici demoliti del quartiere possano essere destinati a nuove aree per ospitare altri campi rom, autogestiti dai rom stessi. Quanto per questa giunta valga, in merito, il parere dei cittadini, è detto dallo stesso lettore: “Come privati cittadini non avremmo sicuramente risposta da parte dell’amministrazione comunale, in merito alla destinazione finale dell’area, ma se tale quesito venisse posto da un organo avente un maggiore peso sociale, di qualunque tipo, una risposta dovrà essere fornita”. Nel dettaglio:
“SEMBREREBBE UNA BELLISSIMA NOTIZIA” – “Buongiorno – esordisce il nostro lettore –, volevo informarvi che da alcuni giorni sono iniziati i lavori di demolizione degli edifici siti in via G.B. Grassi, e sembrerebbe una bellissima notizia.
COSA SUCCEDE, IN REALTA’? – “Dico sembrerebbe – precisa il cittadino –, perché circolano voci che tali lavori siano finalizzati a ripulire l’area per una successiva destinazione, della stessa, a campo rom!
UN CAMPO AUTOGESTITO DAI ROM STESSI – “La notizia sembra avvalorata anche dall’articolo di una nota testata – aggiunge il lettore –, ove si indica chiaramente la località per una possibile ubicazione di un non meglio definito ‘campo autogestito’ dai rom stessi.
“COME PRIVATI CITTADINI, L’AMMINISTRAZIONE NON CI DIRA’ MAI NULLA” – “Come privati cittadini – osserva il residente – non avremmo sicuramente risposta da parte dell’amministrazione comunale (il minuscolo è voluto), in merito alla destinazione finale dell’area.
– “Ma se tale quesito venisse posto da un organo avente un maggiore peso sociale, di qualunque tipo – aggiunge –, una risposta dovrà essere fornita.
INTANTO, LA DEMOLIZIONE POTREBBE COSTARE FINO A 500MILA EURO – “A detta delle persone intervenute a suo tempo a monitorare la situazione da parte della proprietà dell’area – specifica ancora il cittadino –, il costo di demolizione varierebbe da 350.000 a 500.000 euro.
– “Ringraziandovi anticipatamente per l’interesse – conclude il nostro lettore –, vi auguro una buona giornata”.
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Di Redazione