Referendum Lega Nord e FI su abolizione della riforma Fornero, Legge Merlin, concorsi per immigrati, Legge Mancino e Prefetture; info e date
Cinque referendum per eliminare cinque problemi che attanagliano l’Italia. E’ questo il motto che ha spinto la Lega Nord ad andare nelle strade del Nord del Paese per raccogliere le 500.000 firme necessarie per proporre i referendum abrogativi. I punti? Riforma Fornero, Legge Merlin, Concorsi per immigrati, Legge Mancino e Prefetture. Vediamo nel dettaglio i quesiti e le modalità per partecipare.
DOVE, COME E QUANDO – Già da diversi giorni avrete visto i gazebo della Lega Nord sparsi per l’intero comune di Milano. Gazebo dove è possibile dare la propria firma per sostenere cinque referendum che per la Lega Nord rappresentano un vero e proprio “piano di governo” alternativo a quello del premier italiano, Matteo Renzi.
– I referendum da sostenere sono cinque e prevedono l’abolizione della Legge Merlin, della riforma Fornero sulle pensioni, della Legge Mancino sui reati di opinione e sulle norme che consentono agli immigrati di partecipare ai concorsi pubblici.
– Sin dalla fine di marzo, quando Matteo Salvini ha lanciato la raccolta di firme, il segretario della Lega Nord ha fissato l’obiettivo: tre milioni di firme da portare a Roma entro la fine di giugno.
– E’ possibile sostenere questo progetto firmando presso il Municipio del proprio Comune di residenza oppure, per sabato 7 e domenica 8 giugno 2014, in uno dei gazebo presenti nella propria città. (per l’elenco completo CLICCA QUI).
– Ricordiamo che per poter prendere parte a questo strumento democratico previsto dalla Costituzione è necessario aver compiuto 18 anni, essere cittadini italiani e mostrare un documento di identità.
I 5 QUESITI – Pensioni, Prostituzione, Immigrazione, Libertà e Burocrazia. Sono questi i cinque argomenti su cui si è concentrata la Lega Nord.
– Abrogazione della Riforma Fornero sulle pensioni: eliminiamo la vergogna della Legge Fornero.
– Abrogazione della Legge Merlin: liberiamo le strade delle nostre città.
– Stop ai concorsi pubblici per gli immigrati: il lavoro prima alla nostra gente.
– Abrogazione della Legge Mancino (reati di opinione): le idee non si processano.
– Abolizione delle prefetture: stop burocrazia, basta sprechi.
STOP ALLA FORNERO: ROVINA DI PENSIONI E MERCATO DEL LAVORO – Il quesito su cui la Lega Nord potrebbe ottenere la maggior parte del consenso è proprio questo. L’abrogazione del decreto legge del 6 dicembre 2011 recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.
– L’obiettivo è quello di cancellare la riforma delle pensioni e del lavoro che è stata introdotta dall’ex ministro Fornero, durante la parentesi del governo Monti. Gli effetti, secondo quanto precisa la Lega Nord, sono sotto gli occhi di tutti: la questione esodati in primis. Cittadini che si sono trovati senza un reddito da lavoro e senza la pensione.
– Non finisce qui visto che la riforma, alzando l’età pensionabile, ha reso ancora più rigida l’uscita dal mercato del lavoro aumentando i paletti per i giovani che devono entrare. E’ questa, secondo la Lega Nord, la causa che ha scatenato al rialzo il tasso di disoccupazione giovanile che nel novembre 2013 ha raggiunto addirittura il 41,6%, quattro punti base in più del novembre 2011.
NO AI CONCORSI PUBBLICI APERTI AGLI IMMIGRATI – L’obiettivo di questo secondo quesito è quello di abrogare la norma che ha aperto i concorsi pubblici anche agli extracomunitari. Qui l’obiettivo, oltre che contrastare in toto l’operato dell’ex ministro Kyenge, è quello di proteggere la propria gente.
– Le basi sono quelle precedenti. In un contesto in cui il tasso di disoccupazione giovanile è stabilmente attorno al 40%, ha veramente senso aprire anche le frontiere della pubblica amministrazione agli extracomunitari o sarebbe più utile per l’Italia salvaguardare i propri giovani e i propri lavoratori?
TASSE, SALUTE E LEGALITA’ ANCHE IN MATERIA DI PROSTITUZIONE – Abrogare la legge Merlin che, a sua volta, abolì le case chiuse. La Lega Nord è da diversi anni che chiede la riapertura delle cosiddette “locali di meretrici”.
– Il motivo? Semplice: “A 56 anni dall’approvazione della Legge Merlin, bisogna riconoscere che la mancanza di regolamentazione della prostituzione, che essa ha sancito, ha finito per creare una serie di problemi estremamente rilevanti di carattere economico, sociale, sanitario e di sicurezza che sono sotto gli occhi di tutti.
– La commissione Affare sociali della Camera, in un rapporto del 2010, afferma che nel Belpaese sono presenti tra le 50 e le 70 mila prostitute, di cui 2000 minorenni. Il giro d’affari attorno a questo movimento ammonterebbe a oltre 5 miliardi di euro.
– La volontà della Lega Nord è quella di fare in modo che le prostitute paghino le tasse come tutti i cittadini che percepiscono reddito da lavoro, esattamente come avviene già in Germania, Svizzera, Austria, Regno Unito e Paesi Bassi. Da questa legalizzazione, lo Stato potrebbe ricavare circa 4 miliardi di euro all’anno.
– Non solo fisco, però. La Lega Nord vorrebbe che le prostitute siano sottoposte a controlli sanitari e che esercitino la loro professione lontano dalle strade. Insomma, una maggiore tutela fiscale, sociale e ambientale.
SI’ ALLA LIBERTA’ DI PENSIERO, VIA ALLA LEGGE MANCINO – La volontà, in questo caso, è eliminare la Legge Mancino sui reati di opinione. Tutti, secondo l’articolo 21 della Costituzione, hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
– Invece, afferma la Lega Nord, con la scusa della diffamazione razziale, etnica e religiosa, questa legge impedisce di difendere i nostri valori, la nostra storia e la nostra cultura.
COSTOSI, INUTILI E CENTRALISTI: ELIMINIAMO I PREFETTI – Il titolo è già sufficientemente emblematico. La Lega Nord da sempre si batte per trasformare il Paese da centralista e federalista. E siccome il prefetto è l’emanazione territoriale dello Stato, esso rappresenta un elemento in più di una catena che ha poco valore e che spreca solamente soldi pubblici.
– Ad oggi abbiamo 107 prefetture che, secondi calcoli, costano al bilancio pubblico circa 500 milioni di euro all’anno, di cui l’80% per pagare gli stipendi e le spese di gestione e rappresentanza.
– E per motivare questa idea la Lega Nord cita Luigi Einaudi: “Finché esisterà in Italia il prefetto, la deliberazione e l’attuazione non spetteranno al consiglio municipale ed al sindaco, al consiglio provinciale ed al presidente; ma sempre e soltanto al governo centrale, a Roma; o, per parlare più concretamente, al ministro dell’Interno.
ULTERIORI INFORMAZIONI – Per ulteriori informazioni è possibile CLICCARE QUI
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Matteo Torti