Febbre del Nilo Lodi, origine, sintomi, prevenzione e info
Salgono a 4 i pazienti ricoverati per la Febbre del Nilo, contratta nel lodigiano.
LE ULTIME VITTIME – Le ultime due vittime sono un uomo di 69 anni e uno di 78.
Le condizioni dei due pazienti sono, purtroppo, molto gravi.
– Mentre il 69enne è attualmente ricoverato in terapia intensiva presso il reparto dell’ospedale Maggiore di Lodi, il 78enne è invece ricoverato nel reparto di malattie infettive e tropicali dell’ospedale Delmati.
ORIGINE DEL NOME – Il nome dell’infezione, “West Nile Virus”, si richiama al luogo d’origine della patologia, il distretto di West Nile in Uganda, dove il germe venne isolato per la prima volta nel 1937.
– Da allora è stata registrata, in particolare, una gravissima epidemia virale nel 2012, negli Stati Uniti, dove sono morte 286 persone.
– Sempre nel 2012, in Italia è stato identificato un nuovo ceppo del virus.
– Dal 2008, in Italia, è in vigore un’ordinanza del Ministero della Salute che dà il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della West Nile Disease. Il virus del Nilo è stato infatti dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie.
TRASMISSIONE DEL VIRUS – Il vettore principale del virus della Febbre del Nilo sono le zanzare del genere Culex.
INCUBAZIONE E SINTOMI – Il periodo di incubazione della malattia va dai 2 ai 15 giorni.
I sintomi iniziali assomigliano a quelli dell’influenza, e sono rappresentati da febbre moderata (che in genere perdura da 3 a 6 giorni), nonché nausea e cefalea.
– Il malessere può comprendere anche dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), artralgie, tosse, eruzioni cutanee, linfadenopatia e dispnea (difficoltà a respirare), alterazione dello stato di coscienza, confusione mentale, disorientamento, tremori, convulsioni, e coma.
– I disturbi possono interessare anche l’apparato gastrointestinale, con nausea, vomito e diarrea.
– I soggetti più a rischio sono gli anziani e le persone con patologie pregresse, che possono essere colpiti anche da gravi complicazioni neurologiche, quali meningite asettica, encefalite, oppure meningoencefalite.
– Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale, specialmente in individui anziani e immunodepressi.
PREVENZIONE – Tra i mezzi efficaci a prevenire il contagio rientrano:
– insetticida o spray anti-zanzare,
– indossare vestiti che coprano braccia e gambe,
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Di Redazione
Foto: “CulexNil” per wikipedia.org