“Wolfgang Laib. Passageway” prorogata la mostra a Villa Panza
Dopo il grande successo di pubblico, è stata prorogata fino a domenica 24 marzo 2024 Passageway, la mostra personale dell’artista tedesco Wolfgang Laib (Metzingen, 1950), fra i protagonisti internazionali dell’arte contemporanea. Organizzata dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano a Villa e Collezione Panza a Varese, in esposizione quattro grandi installazioni – di cui una inedita e realizzata appositamente – studiate dall’artista per gli spazi delle Scuderie e delle Rimesse per le Carrozze. La mostra, allestita in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giuseppe Panza di Biumo, è curata da Anna Bernardini.
Il progetto di Wolfgang Laib fa parte di un programma espositivo quadriennale dedicato ai temi cari a Giuseppe Panza: “natura e forma”, “ritmo e dinamica”, “segno e messaggio” e “luce e colore”. In particolare, Passageway chiude il ciclo dedicato a “natura e forma” raccogliendo il testimone di Ex Natura. Nuove opere dalla Collezione Panza di Biumo, inaugurata un anno fa e terminata il 1° ottobre 2023. Dopo questa prima fase, le altre mostre saranno allestite a cadenza annuale, attingendo sia dalla nuova donazione Panza – un nucleo di 108 lavori di 26 artisti europei e americani, presentata dal FAI lo scorso anno – sia dalle opere della collezione permanente. L’intervento esclusivo di artisti contemporanei, non necessariamente collezionati da Giuseppe Panza di Biumo ma affini ai contenuti della sua ricerca, dà inoltre vita ad alcune “mostre nelle mostre”, come Passageway, finalizzate a generare nuove suggestioni e ulteriori approfondimenti sul tema dell’anno.
Dimensione spirituale e approccio al misticismo sono le cifre che caratterizzano la ricerca artistica di
Wolfgang Laib e che lo accomunano allo spirito collezionistico di Giuseppe Panza, sebbene nessuna sua opera sia presente nella storica raccolta. A Villa Panza, negli spazi delle Scuderie e delle Rimesse per le Carrozze, l’artista tedesco, che fonde nella sua poetica cultura orientale e occidentale, è protagonista di un progetto espositivo realizzato con materiali organici e inorganici.
Cera d’api, polline, riso, pietra, carta e ottone sono gli elementi che danno vita alle sue opere e rappresentano il punto di partenza per creazioni che trascendono l’esperienza visiva, e artistica, per condurre lo spettatore a una dimensione più intima e meditativa.
Il vocabolario formale di Laib, che tende verso l’astrazione, è basato sulla stilizzazione di figure geometriche e corpi solidi che rimandano a immagini elementari: case, montagne, barche e scale. La semplicità delle forme, dei colori e dei materiali utilizzati cela però significati molto più profondi e complessi, sospinti da un forte potere evocativo.
La prima opera che si incontra in mostra nella Scuderia grande della Villa è Passageway Inside-Downside (2011-2012): cinquantadue elementi in ottone che evocano la forma di piccole barche appoggiate su altrettanti cumuli di riso, e rimandano all’idea del viaggio verso un altro mondo. Lo spazio della Scuderia piccola ospita invece l’opera Brahmanda (2016-2022), realizzata in granito nero e dalla forma ovoidale, ispirata a Brahma e al mito dell’uovo cosmico, simbolo della creazione dell’universo nella lingua sanscrita.
Il percorso espositivo continua nella prima delle due rimesse delle carrozze con Crossing the River-for Bodhiharma (2021-2022): sette lavori di carta su legno, in cui il disegno emerge solo in base al modo in cui la luce si riflette nell’opera. Si tratta di un altro viaggio spirituale, stavolta in nome di Bodhidharma, mistico indiano che ha sposato i principî del Buddismo e delle arti marziali per mostrare la via della saggezza, dell’illuminazione interiore e della contemplazione. Infine, nella seconda sala delle rimesse, la mostra si chiude con un’installazione dal titolo Untitled 2023, un’opera site specific realizzata dall’artista con il riso e la cera d’api, materia duttile, malleabile il cui intenso profumo colpisce i nostri sensi. Attraverso Untitled 2023, Laib invita a compiere un’esperienza metafisica, pensata e realizzata esclusivamente per Villa Panza.
Villa Panza non è un museo d’arte contemporanea, ma la casa del collezionista e della sua famiglia. Riflette e testimonia in modo inequivocabile la sensibilità, la cultura e il percorso di ricerca di Giuseppe Panza, che ha attraversato almeno tre generazioni di artisti, dagli anni ’50 del Novecento fino al 2010. La collezione qui custodita e il suo allestimento – concepito con eleganza e attenzione al rapporto tra architettura, natura, arredo e opere – sono un’opera in sé: quella del collezionista, di cui la Villa offre al pubblico l’esperienza unica, e che grazie a questa nuova esposizione sarà ancor più godibile e illuminante.
Ufficio Stampa Fondo per l’Ambiente Italiano