Consegna chiavi in via Lomellina, ricostruito il palazzo esploso nel 2006
L’esplosione avvenne il 18 settembre 2006. Sabato 5 giugno 2010, le 35 famiglie coinvolte dal drammatico evento, che causò anche 4 vittime, hanno ripreso possesso dei propri appartamenti
La cerimonia è stata piena di commozione: durante quel terribile 18 settembre era stato anche un bimbo di appena 7 anni a perdere la vita, e tutta la città era stata profondamente scossa.
Sabato 5 giugno 2010, nel corso di una cerimonia ufficiale sono state consegnate le chiavi alle 35 famiglie che risiedevano in quegli appartamenti resi inagibili dalla deflagrazione e che da subito hanno ricevuto sostegno e affetto da tutta la città di Milano.
In primo luogo dall’Amministrazione comunale, rappresentata oggi dal Sindaco Letizia Moratti, dal vice Sindaco Riccardo De Corato, dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli e dal Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri. Presenti anche l’assessore al Bilancio Giacomo Beretta e l’assessore alle Aree Cittadine e Consigli di zona Andrea Mascaretti.
“Oggi è un giorno importante – ha dichiarato il Sindaco Moratti, che fu tra i primi ad accorrere sul luogo dell’esplosione – Un giorno di speranza, la speranza che sembrò spegnersi quattro anni fa quando l’esplosione di via Lomellina spezzò la vita di quattro persone, fra queste quella del piccolo Francesco Orlando, lasciando tutta Milano, attonita, sprofondare nel dolore. Per questo oggi, giorno in cui 31 delle 35 famiglie sfollate ricevono finalmente le chiavi delle loro nuove case, io sono qui, come quattro anni fa, commossa ed emozionata per un traguardo importante, raggiunto con l’aiuto di tutti coloro che non hanno mai perso la fiducia, la speranza”.
“La data del 18 settembre 2006 – ha dichiarato il Sindaco –, simbolo di grande sofferenza, diventa oggi anche simbolo di solidarietà, dedizione e amore. Un impegno incessante, portato avanti da tutti, Istituzioni, cittadini, Vigili del Fuoco e Croce Rossa, che insieme hanno lavorato per offrire aiuto e sostegno ai parenti delle vittime, a chi in quella tragica esplosione ha perso la propria casa. In questi anni ci siamo impegnati per dare un aiuto concreto alle famiglie con il supporto dei Servizi Sociali. Abbiamo assegnato alloggi provvisori a 82 persone e altre 8 hanno accettato di abitare in residence offerti dal Comune. Abbiamo provveduto all’acquisto di arredi e al ripristino delle condizioni di abitabilità degli appartamenti di piazzale Dateo, che hanno ospitato le famiglie sfollate. E ancora abbiamo istituito il conto corrente “Il Cuore di Milano per via Lomellina” che ha raccolto fondi da destinare a iniziative di aiuto psicologico ed economico”.
“Oggi – dichiara il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – è un giorno di festa per le famiglie di via Lomellina. Una tragedia che aveva profondamente colpito la città. Ma che nell’immediatezza del crollo della palazzina, per cui aveva perso la vita anche un bambino di 7 anni, aveva subito fatto scattare una corsa alla partecipazione: Forze dell’ordine, Polizia Locale, operatori, tecnici del Comune, ma anche volontari. Un bell’esempio della Milano col cuore in mano. L’episodio, al di là delle specifiche cause che hanno determinato la fuga di gas, fa capire quanto oggi siano importanti, grazie alle ordinanze firmate dal sindaco Letizia Moratti, i controlli in alcuni stabili del degrado oggetto di sovraffollamento da parte di clandestini. Dove situazioni di abusivismo rischiano di provocare una seconda via Lomellina che noi tutti vogliamo scongiurare”.
“Siamo stati vicini alle famiglie – ha detto Mariolina Moioli – dal momento dell’incidente fino alla loro sistemazione negli alloggi di piazzale Dateo e ancora oltre. Siamo felici di essere qui anche oggi, a gioire con loro per questo luogo ritrovato che ricomincia a vivere, anche nel ricordo di chi in quel tragico incidente ha perso la vita”.
“Questa ricostruzione materiale è avvenuta anche grazie all’impegno di una comunità che, pur colpita direttamente, ha trovato la forza di trasformare la speranza in realtà – ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri – La ferita rimane per chi ha perso gli affetti e le cose più care. Ma per quanto possibile all’uomo si è risposto a un bisogno in un contesto di particolare difficoltà”.
Ogni anno, ogni 18 settembre, il Consiglio Comunale commemorerà le vittime.