Apertura stagione venatoria, WWF annuncia ricorsi al TAR contro la pre-apertura
“La stagione di caccia inizia con la pre-apertura ed è il peggiore degli inizi possibili”, dicono gli operatori del Wwf. “Ancora una volta a prevalere sono le pressioni del mondo venatorio contro le esigenze della fauna selvatica, le indicazioni del mondo scientifico e le norme europee ed italiane per la tutela della biodiversità”.
Il problema, spigano dal Wwf, è che invece della data canonica della terza domenica di settembre, si inizierà a cacciare (con alcune differenze fra Regione e Regione), fin dai primi giorni del mese.
Questo, spiegano gli ambientalisti, anche se il prelievo sarà in questi giorni consentito su alcune specie, provocherà un danno gravissimo sia per queste specie che per tutte le altre presenti sul territorio, soggette a disturbo e a possibili danni diretti in un periodo particolarmente delicato della loro biologia, come lo è la tarda estate.
Oltre alle associazioni ambientaliste, anche il mondo scientifico spiega che iniziare a cacciare fin dai primi giorni di settembre comporta danni gravissimi poiché, proprio in questo periodo, la fauna selvatica è particolarmente vulnerabile a causa delle condizioni ambientali non facili di fine estate, e poiché non tutti gli esemplari giovani sono ancora completamente indipendenti.
Inoltre, non essendo ancora giunti i contingenti migratori dal nord, l’attività venatoria si concentra sui soggetti che nidificano sul nostro territorio e che sono quindi di particolare importanza per la nostra fauna.
Per quanto riguarda le anatre, la caccia ricade in un periodo in cui parte delle femmine non hanno ancora completato la muta e possono avere difficoltà di volo, in più comporta un impatto indiretto (disturbo) e anche diretto (possibili atti di bracconaggio) sulle tante specie protette che in questo periodo stanno iniziando il lungo volo migratorio e ancora si trovano sul nostro territorio.
“Di fronte a questo e di fronte alla generale non applicazione delle norme europee di tutela nei calendari venatori delle diverse Regioni e Province”, spiegano gli ambientalisti, “il Wwf insieme ad altre Associazioni ricorrerà ai Tribunali Amministrativi Regionali per chiedere la giusta tutela della nostra fauna“.
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