Chiusura indagini Pio Albergo Trivulzio Milano, chiesto danno per 2 milioni di euro
L’inchiesta è stata coordinata dai procuratori aggiunti Alfredo Robledo e Maurizio Romanelli e dal sostituto procuratore Eugenio Fusco. Al centro delle indagini le modalità di vendita di immobili di pregio ceduti dal Pio Albergo Trivulzio, tra il 2007 e il 2010, a diversi immobiliaristi, secondo l’accusa attraverso prezzi bassi e sospetti, nonché al termine di presunte gare truccate.
QUASI 2 MILIONI DI EURO – L’avviso di chiusura indagine ha visto 15 persone coinvolte, e ipotizza i reati di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato (per quasi 2 milioni di euro), per la vendita e l’affitto di immobili del patrimonio del Pat a privati.
– Nelle carte dell’indagine che fa luce sulla gestione del patrimonio immobiliare del Pat, parte lesa, il danno è definito “di rilevante quantità”, quantificabile “in almeno 1.962.890 euro”.
L’IMPIANTO ACCUSATORIO – Un sistema per favorire non “criteri imprenditoriali”, ma acquirenti legati da rapporti “personali- politici”. Questa la base dell’impianto accusatorio formulato dai PM milanesi.
– Secondo i pubblici ministeri, in particolare, c’è chi avrebbe agito in violazione dei principi di “efficienza, efficacia, economicità e trasparenza”, quindi del principio della “maggiore convenienza economica”, adottando invece “accorgimenti in favore di acquirenti legati da rapporti personali- politici di favore con gli amministratori del Pat e comunque soggetti di rilievo nella realtà amministrativa lombarda”.
GLI INDAGATI – Nell’inchiesta ribattezzata ‘Affittopoli’ sono coinvolti, in tutto, cinque funzionari pubblici e dieci acquirenti.
AGGIORNAMENTO del 27 luglio 2016 – Il Tribunale di Milano, IV sezione penale, con sentenza divenuta irrevocabile il 20 giugno 2016, ha assolto il Sig. Stefano Spremberg, coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di turbativa d’asta, perché il fatto non sussiste.
– “Il mio assistito era imputato del suddetto procedimento penale per l’acquisto di due immobili (Santa Caterina e piazza Santo Stefano) di proprietà di PAT -, ci spiega l’avvocato Domenico Pulitanò -, che secondo l’ipotesi accusatoria era avvenuto attraverso un’asta pubblica frutto di collusione tra la parte privata (il Sig. Spremberg) e alcuni esponenti dell’ente pubblico”.
– “Accertato – prosegue l’avvocato – che tutti gli interessati alla gara hanno potuto determinarsi sulla base di una pubblicità adeguata e di un corretto quadro informativo, il Tribunale ha evidenziato la perfetta correttezza della procedura con la quale il mio assistito ha acquistato gli immobili di Santa Caterina e piazza Santo Stefano”.