Presidio contro mobilità forzosa vendita case Aler Milano, manifestazione sotto Regione dalle 15,30 alle 18 di oggi
I Sindacati Cgil- Sunia – Spi Milano scendono in piazza contro la mobilità forzosa imposta dal piano straordinario di vendita delle case Aler. “Lo scopo – spiegano le associazioni – è che le famiglie che non possono e non vogliono acquistare non vengano spostate dal proprio alloggio, così come previsto dalla legge regionale, per tutelare quegli inquilini, soprattutto anziani, che rischiano di doversi trasferire dal quartiere dove hanno vissuto una vita”.
IL PRESIDIO DEL 25 FEBBRAIO – CGIL – SUNIA – SPI MILANO organizzano un presidio domani mercoledì 25 febbraio 2015 dalle ore 15.00 alle 18.30, sotto Assessorato alla Casa – Regione Lombardia, p.za Città di Lombardia.
– “Il presidio è l’ultima tappa della prima parte della campagna dei Sindacati a tutela dei inquilini delle case Aler messe in vendita – spiegano i portavoce dell’iniziativa, Graziano Gorla di Cgil Milano, Stefano Chiappelli di Sunia Milano e Sergio Passeretti di Spi Cgil Milano –. A partire dalla lettera ricevuta dalle famiglie, sono infatti state messe in campo tutte le azioni necessarie per informare, assistere e supportare gli inquilini. Da un ciclo di assemblee, 15 in un mese e mezzo, nei quartieri che hanno visto la massiccia partecipazione di circa un migliaio di nuclei familiari. Alla raccolta firme, che verranno consegnate all’assessore alla Casa di Regione Lombardia.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI – Le associazioni sindacali chiedono:
– ALLA REGIONE LOMBARDIA l’abrogazione dell’art. 46 comma 8 – l.r. n°27/2009 che prevede quanto segue:
– “L’assegnatario che non accetti, entro sei mesi, la proposta di vendita ha diritto:
-All’assegnazione di altra unità abitativa in mobilità nel medesimo quartiere o in prossimità, considerata idonea e con superficie conforme allo standard previsto dall’art. 13, comma 9, del R.R. 1/2004 (…)
-Alla costituzione dell’usufrutto sull’unità abitativa (…) Nel caso in cui la nuda proprietà non venga acquistata dai parenti entro il secondo grado, può essere venduta all’asta.
– Incontrare l’assessore regionale alla Casa e Housing sociale Fabrizio Sala, al fine di aprire una trattativa con Aler e Regione Lombardia e ottenere un accordo che impedisca il trasferimento forzoso dal proprio alloggio
– Consegnare all’ assessore regionale alla Casa e Housing sociale Fabrizio Sala le firme raccolte con la Petizione Popolare durante il ciclo di assemblee che si sono svolte nei quartieri per l’abrogazione della norma sopra citata”.
LE MOTIVAZIONI – “Il SUNIA, CGIL e SPI – spiegano ancora i portavoce – non condividono la svendita del patrimonio pubblico, perché il ricavato verrà utilizzato per far cassa e risanare il bilancio ALER; a Milano, al contrario, bisogna aumentare gli alloggi pubblici in affitto per dare risposte concrete all’attuale emergenza abitativa.
– “Ci chiediamo se – proseguono – con la drammatica carenza di alloggi, Aler riuscirà a trovare soluzioni alternative idonee alle famiglie destinate al trasferimento forzoso. Il SUNIA, CGIL e SPI – concludono i sindacati – ritengono che la regione Lombardia debba destinare almeno l’1% del suo bilancio a favore dell’Edilizia Pubblica e per sostenere la funzione sociale di ALER.
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Di Redazione